MANTOVA Pescavano di frodo dalle acque dei laghi di Mantova e portavano il pesce a Milano dove lo rivendevano e dove finiva, pare, anche in ristoranti piuttosto rinomati del capoluogo meneghino. Sei bracconieri, tutti di nazionalità rumena, sono stati processati e condannati ieri dal tribunale di Mantova per un episodio di pesca di frodo avvenuto nell’aprile 2014. Tre i capi di imputazione, che sono valsi per ciascun imputato complessivamente un anno e quattro mesi tra reclusione e arresto e 700 euro di ammende. Nicolae Dirleci, 40 anni; Valentin Butollo, 47 anni; Mihai Alberto Balaceanu, 29 anni; Nicolae Trasca, 31 anni; Cristian Iulian Cimpoeru, 44 anni; Costin Alin Trasca, 38 anni, tutti difesi dagli avvocati Michele inelli e Silvia Biffi, facevano parte di un vero e proprio commando di bracconieri che agivano in maniera sistematica e che vantavano un’organizzazione di livello militare. La banda arrivava sul posto con due furgoni; su uno erano caricate reti per la pesca, un a barca e un gommone al traino, mentre l’altro, un cassonato, era per il trasporto del pescato. Così era stato il 10 aprile 2014, quando i sei bracconieri avevano caricato otto quintali di pesce pescato di frodo dal lago di mezzo (qualche siluro ma soprattutto molte carpe di grosse dimensioni) per poi ripartire alla volta di Milano. Le guardie venatorie che già la notte precedente alla Vallazza avevano costretto alla fuga un gruppo di bracconieri, forse gli stessi sei di cui sopra, avevano segnalato la fuga di quest’ultimo gruppo che era stato intercettato dalle pattuglie della Polizia Stradale di Verona Sud. Gli agenti avevano bloccato la carovana mentre questa viaggiava in direzione di Milano sulla A4 all’altezza di Desenzano. Il gruppetto era stato quindi identificato e denunciato, mentre il mezzo che trasportava il pesce era stato sequestrato. Sequestro che è stato confermato dalla sentenza emessa ieri in tribunale. Il Pm Anna Tarantino aveva chiesto pene per circa due anni e mezzo tra reclusione e e arresto per i sei imputati. Il giudice Alessia Perolio ha accolto parzialmente le richieste dell’accusa. I sei imputati sono stati condannati a sei mesi di reclusione e 500 euro di multa per il reato di commercio di sostanze alimentari nocive, 200 euro di ammenda per la pesca di frodo, e dieci mesi di arresto per avere compromesso l’habitat all’interno dell’area protetta del Parco del Mincio oltre che quello del sito inquinato del Sin (sito di interesse nazionale) di Mantova