Roma (28 settembre 2018) In Italia ci sono 5.200 canili e gattili sui circa 8.000 non in regola con le norme di sicurezza o composte da strutture vecchie e fatiscenti. Nei canili e gattili italiani sono presenti oltre 250.000 tra cani e gatti e spesso la loro gestione e custodia viene lasciata all'impegno delle singole associazioni che gestiscono le strutture, in quanto da uno studio da noi realizzato negli anni scorsi risulta che almeno 3.000 dei circa 8.000 comuni italiani è in ritardo nel pagamento delle rette per i cani presenti in canile (le cui spese sono a carico dei comuni ai sensi della legge281/91) di almeno un anno, e oltre 1.200 da oltre due anni.
Sempre dallo stesso studio (che saremmo lieti di mettervi a disposizione se lo desiderate) risulta che il debito dei comuni per i soli cani presenti in canile sia superiore ai 70 milioni di euro. Mentre per i gatti sono meno di 500 in tutta Italia i comuni che riconoscono alle strutture che li ospitano un bonus economico, mentre altri 500 circa hanno un servizio di gattile comunale. Il presidente AIDAA Lorenzo Croce ha inviato una lettera ai ministri GRILLO E COSTA affinchè dopo gli anni bui delle politiche di Non tutela degli animali dei governi di centro sinistra si torni a tutelare gli animali ed ha indicato una serie di interventi necessari da realizzare nel prossimo quinquennio sia per la messa a norma delle strutture ma anche per combattere e sconfiggere le piaghe del randagismo, dell'abbandono e del maltrattamento di animali.
dopo il rogo al gattile di rho occorre una ricognizione di tutte le strutture gattili e canili fatiscenti in italia |
ASSOCIAZIONE
ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
Via
Roma 62–20010
PREGNANA MILANESE
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web:http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
Mail:stampa.aidaa@libero.it direttivo.aidaa@libero.it
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telefono
3479269949
AL
MINISTRO DELL'AMBIENTE
DOTTOR
SERGIO COSTA
VIA
CRISTOFORO COLOMBO 44
00147
ROMA
AL
MINISTRO DELLA SALUTE
DOTTORESSA
GIULIA GRILLO
LUNGOTEVERE
RIPA 1
00153
ROMA
Gentile
ministro Grillo,
Gentile
ministro Costa,
Sono
Lorenzo Croce presidente nazionale dell'Associazione Italiana Difesa
Animali ed Ambiente – AIDAA che da quasi venti anni si occupa di
tutela di animali e ambiente con particolare riferimento alla tutela
legale ed al benessere degli animali e alla tutela dei filari
alberati cittadini.
Vi
scrivo queste poche righe anche sull'onda emotiva della morte dei
cento gatti bruciati vivi all'interno del gattile comunale di Rho in
provincia di Milano per sottoporvi la situazione drammatica delle
strutture in cui sono ospitati canili, rifugi e gattili comunali e
privati che spesso sono ospitati in strutture a dir poco fatiscenti
con impianti spesso non a norma, ed in totale assenza di impianti di
sicurezza ed allarme per gli animali ospiti.
Si
tratta di una carenza storica che riguarda almeno 5.200 dei circa
8.000 rifugi, gatitli e canili pubblici e privati presenti sul nostro
territorio.
Per
avere un quadro reale della realtà basterebbe una verifica
generalizzata da parte dei Nas o dei Carabinieri Forestali non certo
allo scopo di chiudere queste strutture ma di verificarne le
potenzialità di miglioramento o almeno di messa a norma minima delle
stesse.
Per
questo motivo sono a sottoporvi la necessità di dare vita ad un
piano di ristrutturazione generale di queste strutture da attuare o
con finanziamenti diretti dello stato o attraverso sgravi per le
associazioni e i comuni che si impegnano a ristrutturare con fondi
propri le strutture, interventi che devono essere legati anche allo
snellimento delle pratiche burocatiche legate alla progettazione e
realizzazione di tali interventi.
Nei
canili e gattili italiani sono presenti oltre 250.000 tra cani e
gatti e spesso la loro gestione e custodia viene lasciata all'impegno
delle singole associazioni che gestiscono le strutture, in quanto da
uno studio da noi realizzato negli anni scorsi risulta che almeno
3.000 dei circa 8.000 comuni italiani è in ritardo nel pagamento
delle rette per i cani presenti in canile (le cui spese sono a carico
dei comuni ai sensi della legge281/91) di almeno un anno, e oltre
1.200 da oltre due anni.
Sempre
dallo stesso studio (che saremmo lieti di mettervi a disposizione se
lo desiderate) risulta che il debito dei comuni per i soli cani
presenti in canile sia superiore ai 70 milioni di euro. Mentre per i
gatti sono meno di 500 in tutta Italia i comuni che riconoscono alle
strutture che li ospitano un bonus economico, mentre altri 500 circa
hanno un servizio di gattile comunale.
Oltre
a questo non possiamo non tener conto dell'assoluta assenze di
politiche legate alla sterilizzazione di massa dei cani e dei gatti
randagi, che sono poi all'origine di spese ben più elevate a carico
dello Stato ma sopratutto degli enti locali, per questo sono a
chiedere a voi signori Ministri, un'inversione già dalla prossima
legge di bilancio delle politiche di tutela degli animali fin qui
tenute dai governi precedenti con un quasi totale azzeramento da
parte dei governi di Centro Sinistra (Renzi ha addirittura
depenalizzato i reati contro gli animali).
Sono
tre le misure che si rendono necessarie da subito a partire da un
piano generale di sterilizzazione di cani e gatti con l'ausilio anche
delle veterinaria Militare che dispone delle strutture mobili
necessarie per le sterilizzazioni di massa dei cani randagi presenti
sul territorio ma anche degli ibridi in modo da non aumentare la
popolazione randagia presente sul territorio nazionale, una loro
standardizzazione permetterebbe senza ombra di dubbio una migliore e
meno costosa gestione del fenomeno del randagismo su scala
nazionale,specialmente al sud dove la presenza dei randagi in
particolare dei cani è spesso oggetto di campagne di avvelenamento o
comunque di sterminio indiscriminato ed ovviamente criminale.
Il
secondo punto è un mappatura dei rifugi e delle strutture con una
verifica puntuale delle criticità maggiori e quindi un piano
generale straordinario di interventi da effettuare sia attraverso
investimenti diretti che attraverso il riutilizzo per le politiche a
tutela degli animali di parte dell'Iva pagata sull'acquisto dei
prodotti e dei beni di lusso per cani e gatti che renderebbe un
gettito complessivo di almeno una trentina di milioni euro in
relazione ai rilevamenti delle spese di ogni famiglia per l'acquisto
di prodotti non di prima necessità per cani e gatti (escluso quindi
cibo e spese veterinarie) che potrebbero essere reinvestite proprio
per le migliorie necessarie al fine di rendere idonee e a norma di
legge le strutture che ospitano cani e gatti.
Da
ultimo non possiamo dimenticare la necessità di una modifica dei
codici civile e penale per rendere essere senzienti gli animali e di
conseguenza modificare inasprendole le pene per coloro che fanno del
male, che uccidono, avvelenano ed abbandonano gli animali, il tutto
collegato ad una importante campagna di adozione degli animali
presenti nei rifugi ed una maggiore trasparenza della gestione degli
stessi specialmente per quanto riguarda i rifugi privati e
convenzionati, con introduzione dell'obbligo di presenza dei
volontari di associazioni riconosciute nel consiglio di gestione
delle strutture e obbligo di bilanci trasparenti e pubblici per tutti
coloro che gestiscono i rifugi medesimi comuni, privati o
associazioni che siano.
Rimango
a disposizione per ogni ulteriore chiarimento vogliate chiedermi.
Cordiali
saluti
Lorenzo
Croce
presidente
nazionale AIDAA
Sede
Nazionale il 28 settembre 2018