giovedì 20 marzo 2025

ALTA VAL SERIANA . PRESO L'AVVELENATORE DI CANI

 Alta Val Seriana

Nuovo grave episodio di bracconaggio in danno della fauna selvatica accertato dal nucleo Ittico/Venatorio della Polizia Provinciale di Bergamo in Alta Valle Seriana. L’accertamento scaturisce a seguito di informazioni acquisite dagli agenti operanti sul territorio circa la presenza di esche e bocconi avvelenati posizionati lungo un sentiero della Valcanale, nel territorio di Ardesio, tra le località Zulino e Monte di Zanetti.

Un cane avvelenato

L’attività di indagine promossa dagli agenti di via Tasso ha permesso di accertare, all’origine, l’avvelenamento di un cane che, dopo aver individuato e ingerito uno dei bocconi, ha manifestato tremori, vomito, spasmi e difficoltà di deambulazione: l’animale, tempestivamente ricoverato presso una struttura veterinaria privata, una volta diagnosticato l’avvelenamento ha ricevuto le cure del caso ed è fortunatamente sopravvissuto.La polizia provinciale ha così effettuato i primi sopralluoghi e ha rinvenuto alcuni bocconi costituiti da carne trita contenenti sostanze, non meglio identificate, di colore viola/bluastro che sono sttai analizzati dall’Istituto Zooprofilattico di Bergamo. Al fine di evitare il reiterarsi di episodi di avvelenamento di fauna selvatica e domestica, la polizia provinciale ha setacciato la zona e organizzato una bonifica con l’impiego di un cane “anti-veleno” specificatamente addestrato perlustrando un’ampia area della sponda orografica sinistra della Valcanale: l’intervento ha dato esito positivo permettendo il rinvenimento di altre esche avvelenate del tutto simili a quelle già individuate nei giorni precedenti. Un’operazione complessa considerando che le esche sono piccole e molto spesso nascoste sotto foglie o rami.

Scoperto un uomo con le esche

Durante l’intervento di monitoraggio e controllo del territorio, è stato intercettato e fermato in luogo impervio lungo un sentiero secondario in località Monte di Zanetti, a quota 1.450 metri, un uomo, residente in zona, colto in flagranza di reato e intento a posizionare nuovi bocconi avvelenati costituiti da esche alimentari intrisi del medesimo liquido viola/bluastro: l’uomo aveva nel proprio zaino parti delle esche, guanti in lattice per la loro manipolazione e sacchetti in plastica con evidenti tracce ematiche dColto di sorpresa e senza alcuna possibilità credibile di giustificare la propria presenza in quel contesto, la persona ha ammesso subito le proprie responsabilità giustificando le proprie azioni come un atto di difesa nei confronti dei lupi. L’uomo ha poi accompagnato gli agenti e il cane anti-veleno lungo il percorso in cui, per tutta la mattinata, aveva disseminato altre esche avvelenate uguali a quelle già trovate dalla polizia: sono state così rimosse e poste sotto sequestro decine di esche lungo un tratto di più di due chilometri.

Durante i controlli nell’abitazione, la polizia ha anche sequestrato una boccetta in plastica contenente la rimanenza del liquido impiegato per la predisposizione dei bocconi. L’uomo risulta indagato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo per reati specifici in materia di tutela della fauna selvatica, uso di esche e bocconi avvelenati nonché per delitto tentato di uccisione di animali e maltrattamento.

«Gesto pericoloso»

«Si tratta di un gesto vile, ancorché illegale – afferma il comandante della polizia provinciale Matteo Copia – che espone potenzialmente a gravi conseguenze numerose specie di fauna selvatica, appartenente anche a specie oggetto di particolare tutela dalla normativa nazionale e comunitaria, ma anche come effettivamente avvenuto la fauna domestica e animali d’affezione come i cani dei numerosi escursionisti che frequentano i territori delle Orobie bergamasche».

Si analizza il veleno

Le indagini proseguono: in particolare il sostituto procuratore titolare del fascicolo ha disposto specifici esami di laboratorio, per il tramite dell’Istituto Zooprofilattico di Bergamo, al fine di determinare con certezza la sostanza velenosa impiegata per la costituzione delle esche avvelenate.

La tutela del lupo

«E’ assolutamente necessario un processo di co-evoluzione per quanto concerne la convivenza tra uomo, attività antropiche e grandi carnivori, in particolare il lupo – proseguono dalla polizia provinciale di Bergamo – non solo perché si tratta comunque di specie selvatiche protette ma, soprattutto, perché la loro ricolonizzazione naturale del territorio sarà un processo irreversibile per molto tempo e non sarà possibile un percorso diverso da quella di una convivenza basata anche sul cambiamento di alcune abitudini, per esempio nella gestione della zootecnia di montagna».

La presenza del lupo in Bergamasca

Il lupo in provincia di Bergamo è presente con una popolazione stimabile in 20/30 esemplari: al primo branco, insediatosi tra l’Alta Valle Seriana e la Valle di Scalve già da alcuni anni, hanno fatto seguito un branco costituitosi tra la Val Serina, la Valcanale e la Val Brembana e un terzo branco a cavallo tra le provincie di Lecco e Bergamo, nella zona compresa tra la Val Taleggio, la Valtorta e la Valsassina, oltre a singoli soggetti in espansione monitorati dalla polizia provinciale anche grazie al contributo fondamentale dei cittadini che li segnalano.


mercoledì 19 marzo 2025

REFERENDUM ORSI E LUPI. FLOP DI PARTECIPANTI VOTA SOLO IL 35%

 In valle dei Laghi la consultazione popolare sui grandi carnivori ha partorito il solito risultato bulgaro, con il 97,31 % dei votanti schierati contro Life Ursus e solo 93 «bastian contrari» (il 2,69 %) andati a votare a favore dell’orso. Stavolta però non si può parlare di plebiscito. L’affluenza si è fermata al 35 %. Il dato più basso finora in Trentino, dopo il 63 % di fine ottobre in val di Sole, il 45% di dicembre in val di Non e il 42% di gennaio in Paganella. Segno, probabilmente, che il tema diventa meno caldo man mano che ci si allontana, nello spazio, da Caldes, e, nel tempo, dalla tragedia del 5 aprile 2023.

«Il vero nemico è l'astensione»

Tutti sapevano che la vittoria sarebbe stata netta, e che proprio sulla partecipazione si sarebbe consumata la vera battaglia. «Ci sarà una piccola percentuale di no, ma non mi spaventa. Il vero nemico è l’astensione», ha confidato a urne ancora aperte una volontaria di «Orsi e Lupi Valle Laghi», il gruppo spontaneo che ha chiesto e ottenuto il voto. Già domenica, alla chiusura dei seggi, la percentuale dell’affluenza è rimbalzata di cellulare in cellulare. Lo spoglio, ieri mattina, 17 marzo, nel foyer del teatro di Vezzano, ha solo confermato quanto si sapeva. Le operazioni sono cominciate alle 9 in seduta pubblica (a un certo punto ha fatto capolino anche il consigliere provinciale Walter Kaswalder, pure lui no-orso, che stava andando a Riva per delle commissioni, e si è fermato a vedere che aria tirava). I risultati definitivi sono arrivati solo alle 12.26.


GAETA. IL COMUNE VIETA DI DARE CIBO AI GATTI DEL CIMITERO

 E’ una storia curiosa quella che si sta dipanando in questi giorni a Gaeta. Tutto ruota attorno al recentissimo divieto del Comune di dare cibo ai gatti che sostano dalle parti del cimitero.Un’abitudine di numerosi avventori e qualche passante che, però, stava creando seri problemi igienici. E così il 10 marzo è stata pubblicata sull’albo pretorio dell’ente un’ordinanza per la «Tutela dell’incolumità pubblica per motivi igienico-sanitari all’interno del cimitero comunale di via Garibaldi». In pratica la situazione è questa: molte persone danno da mangiare ai gatti che vivono attorno al cimitero e i residui del cibo restano sparsi tra le tombe. Alcuni cittadini si sono lamentati di quella situazione di degrado, c’è stata una constatazione dei fatti da parte della polizia locale e poi la firma del provvedimento che ora è vigente. Eventuali infrazioni verranno sanzionate con multe da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro. Intanto si è aperto un dibattito tra animalisti, in difesa dei gatti, e cattolici, che chiedono sia assicurato il decoro che si deve ad un luogo di preghiera e raccoglimento. C’è spazio in questi giorni anche per un’osservazione politica.

Il consigliere del Pd Emiliani Scinicariello in una nota ricorda che, al di là delle fazioni, il decoro lo deve garantire l’amministrazione locale con un robusto progetto di riqualificazione e manutenzione straordinaria del cimitero, operazione che si sta aspettando da tempo. Per la riqualificazione ci sono state già due gare, una nel 2019 e un’altra nel 2023, ma ad oggi non se ne conosce l’esito.


VALCAMONICA. BOCCONI AVVELENATI: INTERVENGONO I CARABINIERI FORESTALI

 I carabinieri Forestali del Nucleo di Ponte di Legno con l'unità cinofila antiveleno del Nucleo Carabinieri Forestale di Dervio (Lecco) hanno perlustrato e bonificato un'area di circa 1000 metri quadrati in località Villa Dalegno in comune di Temù, in Vallecamonica, nel Bresciano, nella quale erano stati trovati bocconi avvelenati che avevano causato la morte di almeno un cane.


 

Gli accertamenti condotti dai veterinari dell'A.T.S.della Montagna e dall'Istituto zooprofilattico sulle esche rinvenute avevano accertato che nei bocconi era presente una sostanza tossica anticoagulante utilizzata nei topicidi.

    I carabinieri Forestali ricordano che questo comportamento è punito penalmente ed esiste un'ordinanza del Ministero della Salute che vieta l'uso e la detenzione di esche o bocconi avvelenati che rappresentano un serio rischio per la popolazione, in particolare per i bambini, ed è anche alla base della contaminazione ambientale e dei danni al patrimonio faunistico e delle specie in via d'estinzione.

martedì 18 marzo 2025

INURSIONE DELL'ORSO A COVELO. STANNO PREPARANDO LA SUA CONDANNA A MORTE

 La comunità di Covelo ora ha paura. L'ultima incursione dell'orso all'interno di una priorità privata, per predare oche e galline come testimoniato dalle immagini delle telecamere, ha lasciato decisamente il segno. E ne sa qualcosa Stefano Tasin, cognato della donna nella cui proprietà è entrato il plantigrado, che dopo aver riscontrato i danni ha messo in sicurezza gli animali rimasti. Come detto però, il paese ora teme nuovi episodi. Soluzioni? Se da una parte c'è chi si esprime per l'abbattimento.


PARMA. UCCIDEVA I GATTI CON LE CROCCHETTE AVVELENATE. DENUNCIATO UN UOMO

 Uccideva i gatti con le crocchette avvelenate. La drastica diminuzione degli animali è stata collegata dai carabinieri forestali ad un avvelenamento avvenuto mediante cibo contaminato da liquido antigelo per veicoli a motore. Denunciato un uomo a Salsomaggiore.

In considerazione dell’aumento delle segnalazioni di ritrovamento di presunti bocconi avvelenati in aree urbane ed extra-urbane, l’impegno dei Carabinieri Forestali nella lotta all’uso del veleno contro la fauna e gli animali domestici è andato progressivamente intensificandosi, anche grazie all’impiego delle Unità Cinofile Antiveleno (UCA).

Nelle ultime settimane sono stati numerosi i controlli e gli interventi di bonifica eseguiti in tutta la provincia dai Carabinieri Forestali di Parma con il supporto dei cani antiveleno, volti a verificare le tante segnalazioni ricevute dalla cittadinanza e dai servizi veterinari.

A seguito di una recente attività investigativa i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Salsomaggiore Terme hanno denunciato un uomo, ritenuto il presunto responsabile della sparizione di numerosi gatti facenti parte di una locale colonia felina.

La drastica diminuzione degli animali è stata collegata dai militari ad un avvelenamento avvenuto mediante la reiterata somministrazione da parte dell'uomo di crocchette per gatti contaminate da liquido antigelo per veicoli a motore.

Questo prodotto sintetico, incolore e inodore, contiene al proprio interno un composto chimico denominato glicole etilenico, che risulta estremante letale per gli animali che lo ingeriscono.

Anche in questa circostanza la sospetta esca avvelenata destinata ai gatti è stata individuata dal cane antiveleno Freddy in dotazione ai Carabinieri Forestali del Nucleo Parco di Bosco di Corniglio. Le successive analisi di laboratorio eseguite dall’Istituto Zooprofilattico sui campioni di mangime prelevati hanno confermato la presenza della sostanza tossica sopramenzionata.


lunedì 17 marzo 2025

STAZIONE TERMINI. IL GATTO NOAH FUGGE DAL TRASPORTINO E PER SALVARLO LE FERROVIE BLOCCANO IL TRENO

Fugge dal trasportino nel quale sarebbe dovuto andare in treno in Sicilia con la sua padrona e si rifugia sui binari proprio sotto il convoglio, in partenza dalla stazione Termini. Una serata movimentata per il gatto Noah, recuperato dai vigili del fuoco della squadra 1A del comando provinciale di via Genova che hanno chiesto e ottenuto dalle Ferrovie di bloccare la partenza del treno per non correre il rischio che il felino potesse essere investito e ucciso.

È successo sabato alle 21.30 al binario 7 dal quale era in partenza l’intercity Roma-Siracusa-Palermo. La proprietaria dell’animale si è accorta che il gatto era uscito dal trasportino mentre stava raggiungendo a piedi il convoglio. Un momento di confusione con gli altri viaggiatori che si apprestavano a salire sui vagoni per prendere posto. Noah ha approfittato di una distrazione e forse anche della zip del trasportino parzialmente aperta ed è uscito fuggendo sulla banchina. I rumori, le luci e là confusioni della stazione lo hanno spaventato, anche perché abituato a vivere in casa, e il gatto si è rifugiato nel posto più vicino: sui binari sotto il convoglio. A quel punto la padrona ha dato l’allarme

Disperata ha chiesto aiuto al capo treno che stava per fischiare il via al macchinista: sono stati chiamati i pompieri che dopo una breve ricerca con il personale delle Ferrovie hanno individuato il gatto. Era in un punto difficile da raggiungere ma uno dei vigili del fuoco protetto da casco è riuscito ad agguantarlo impedendo peraltro che potesse scappare ancora. Nel frattempo i viaggiatori sono stati avvisati del ritardo nella partenza. Alla fine Noah è stato affidato di nuovo alla padrona salita sul vagone dopo lo spavento insieme con il suo gatto.