BUDOIA. Un gregge di pecore è stato investito da un treno nella mattinata, verso le 7.20, di martedì 23 maggio, lungo la linea ferroviaria Sacile-Gemona, nel territorio comunale di Budoia.
Una sessantina gli animali deceduti nell’impatto. Il convoglio si è subito fermato e non risulta che a bordo vi siano state conseguenze per le persone.
Sull’accaduto sono in corso gli accertamenti da parte della polizia ferroviaria di Pordenone.
In merito all’incidente, Trenitalia ha precisato che «a causa dell’investimento del gregge tra Budoia e Aviano, il treno 17374 (Sacile-Maniago)», coinvolto nell’incidente, «è rimasto bloccato lungo la linea in attesa dello sgombero degli animali dalla linea. La dinamica e le condizioni dell’investimento non hanno consentito la discesa dei viaggiatori. Conseguentemente il treno regionale 17375 (Maniago-Sacile) è stato soppresso ad Aviano e sostituito dal servizio bus sino a Sacile e Brugnera.
Vicino al luogo dell'investimento si trova un allevamento ovino, dal quale è probabile che provenisse il gregge.
Sull’accaduto è arrivata la condanna dei volontari di Lav Pordenone. «Una vera e propria strage. Le pecore pascolavano libere sulle rotaie di un treno, senza la direzione né di un pastore né di un cane da pastore presso San Martino di Budoia. Finchè un treno non è arrivato e a velocità, investendole tutte sul binario che corre da Aviano a Sacile».
Quasi tutti gli animali «sono morti sul colpo. Alcuni sono stati recuperati vivi, ma con fratture gravissime. Agonizzanti, molti animali sono stati quindi abbattuti. Sul luogo dell’incidente, un volontario di Lav Pordenone, Guido Iemmi, responsabile della sede locale, che ha supportato l’intervento di Asfo con tre veterinari e l'operatore per l'abbattimento. Presenti, inoltre, la polizia ferroviaria i carabinieri di Aviano.
«Un dramma, sono sconvolto», dichiara Iemmi. «Abbiamo fatto il possibile. Qui hanno svolto tutti il loro lavoro diligentemente, con grande sensibilità e anche collaborazione con noi, nel senso che noi indicavamo le pecore agonizzanti per un abbattimento il più rapido possibile».
Da informazioni raccolte «sembra che su quella linea altre volte si siano verificati fatti simili».