Il bracconiere è stato sorpreso con ancora le esche in mano, uccelli vivi che usava per attirare le sue prede. L’appostamento delle guardie del Wwf di Milano mercoledì scorso, nelle campagne tra Robbio e Confienza, è durato più di un’ora, nascosti dietro i cespugli. Stavano sorvegliando un uomo di 60 anni, bresciano, che dopo aver sparato a pispole, peppole e spioncelli, specie protette, nascondeva i cadaveri tra le frasche. Sul suo telefono cellulare aveva registrato i canti di queste specie. Aveva inoltre una dozzina di gabbiette piene di allodole.
Si era sistemato su una stradina poderale e sparava un colpo ogni mezz’ora circa.
Dopo aver visto dove occultava gli animali abbattuti le guardie, dopo aver chiamato una pattuglia della polizia provinciale, sono uscite allo scoperto. L’uomo, pur sapendo di aver violato spudoratamente più di una norma, ha negato ogni addebito ma è rimasto a bocca aperta quando dalle stoppie sono state estratte dai volontari 2 pispole, 2 spioncelli e 2 peppole uccise. Il suo ritorno a Brescia è avvenuto senza il fucile né il cellulare, che sono stati sequestrati. Proprio il bresciano è una delle zone in cui è più diffusa la caccia ad uccellini protetti, messi poi in pentola per la “polenta e osei”, e sempre dal bresciano arriva la maggior parte dei cacciatori di frodo che si spingono fino in Lomellina.