martedì 7 maggio 2019

BRESCIA. 4 CANI MORTI AL PARCO PER AVVELENAMENTO

Quando la passeggiata col migliore amico dell’uomo finisce in dramma. Che si consuma innanzitutto per il cane, ma anche per il padrone. Bocconi avvelenati. Stavolta sono comparsi e hanno lasciato il segno, irreversibilmente, nel parco di via Valentini e in via Tiboni: 4 cani morti. LA SEGNALAZIONE dell’ennesimo gesto di crudeltà compiuto verso i cani nel più subdolo dei modi, è avvenuta attraverso i social. Tra coloro che l’hanno condivisa e diffusa c’è l’associazione «Le Muse» di Rezzato. Non è la prima volta che dall’associazione viene rilanciato l’allarme attraverso la propria pagina social. «Il trend sembra essere in aumento» commentano dall’associazione. In effetti tanto attraverso la stampa quanto sui social il problema delle esche avvelenate è sempre più segnalato. Si tratta certamente di segnalazioni che inquietano i proprietari di cani che frequentano i parchi della città. Ma che sono senza ombra di dubbio inquietanti anche per chi non ha un cane. Questo con particolare riguardo a chi lascia nei luoghi in cui passano i cani «bocconi» contenenti aghi o viti, secondo quanto è già emerso da tempo. Un gesto compiuto nell’inevitabile consapevolezza che il cane morirà atrocemente. «C’è un’intolleranza diffusa, su questo non c’è dubbio» spiega Silvia, dell’associazione Le Muse. «Ma- aggiunge- c’è anche da valutare un aspetto importante: capire di che veleno si tratta, andare a fondo per ricostruire bene l’accaduto». In quanto alle segnalazioni sempre l’associazione evidenzia che potrebbero essere tante per il semplice fatto che prima non c’erano i social. «In realtà - precisa una delle attiviste che si occupa chi si occupa di aggiornare i social dell’associazione - la nostra pagina esiste da tempo, ma le segnalazioni sono aumentate più recentemente». In tutto ciò si pone però inevitabilmente la questione «padroni». Il fatto che nelle abitazioni i cani sono sempre più numerosi. Ma questa crescita non sempre è andata di pari passi con un comportamento civico e corretto del proprietario del cane. Così capita certamente non di rado che il cane lasci residui fisiologici lungo marciapiedi e che il proprietario o chi sta accompagnando l’animale non provveda a pulire. Questo diventa motivo di astio ingiustificato verso padrone e animale. Ma la vendetta s’abbatte sul cane con l’intenzione di colpire il padrone. E con l’altro proposito di non indurre chi ha dei cani a frequentare le zone dove vengono lasciati i bocconi avvelenati. Ma intanto si uccidono crudelmente degli animali.
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