Roma (18 febbraio 2018) - "Ho scritto che era giusto espellere subito a calcioni l'autore o gli autori nigeriani del macabro gesto di aver arrostito un cane, e siccome pare che l'autore sia malato di mente ho semplicemente asserito che una persona cosi di qualunque nazionalità non doveva essere lasciato a piede libero ma curato per la sua e l'altrui incolumità e per tutta risposta Facebook mi ha bloccato per un mese il profilo per razzismo. Qui il mondo si è capovolto - ci dice il presidente di AIDAA Lorenzo Croce - ti danno del razzista se osi criticare uno che ha arrostito un cane per strada e chiedere che sia rimandato a casa sua questo è razzismo al contrario ed è inaccettabile,in Italia arrostire un cane è un reato e chiedere che si punisca chi commette reati è legittimo non è razzismo,oppure- conclude Croce- dobbiamo davvero pensare che viviamo in un paese dove il diritto non solo di critica ma di chiedere legittimamente l'applicazione della legge è proibito se chi commette il reato è un clandestino ospite di un centro di accoglienza?". Ma non è tutto,infatti i signori benpensanti di una specifica parte politica hanno criticato un politico per aver usato il termine "razza" e poi il termine "offesa a una razza o etnia" viene contemplato tra i motivi di segnalazione dello stesso facebook. Si mettano d'accordo questi signori.