Questa mattina di buon ora leggendo l'articolo di Andrea Cuomo sulle pagine de il Giornale Ci siamo messi davvero di buon umore. Cuomo che probabilmente ieri in incognito (ma neanche tanto) è venuto a dare un'occhiata al nostro presidio per la difesa del Lupo in piazza San Carlo sotto la pioggia nel cuore di Milano ha poi scritto un commento finito addirittura in prima pagina del quotidiano diretto da Sallusti. Un articolo che presenta diverse omissioni ed inesattezze, almeno dal nostro punto di vista. Ma andiamo con ordine, iniziamo da un punto sul quale Cuomo ha assolutamente ragione: eravamo in pochi a causa della pioggia,ma se avesse scambiato una parola con noi avrebbe sicuramente scoperto che la nostra filosofia non è quella di fare grandi assembramenti per i presidi,ma di mandare messaggi che raggiungano centinaia anzi migliaia di persone, e, ci spiace per lui ma il nostro scopo lo abbiamo raggiunto sia in piazza sia sopratutto attraverso le centinaia di visualizzazioni e di condivisioni delle immagini e dei video dai noi postati sui social. E il fatto che lui stesso abbia citato AIDAA ed Italia Victrix in maniera simpatica nel suo pezzo vuol dire che forse abbiamo colpito nel segno. Fin qui dunque nulla da eccepire, diversa invece la questione sulle "sviste"del buon Cuomo (al quale tra l'altro facciamo i complimenti per la bella e fluente scrittura che si lascia leggere con piacere) a partire dalla definizione di "animal-chic, definizione questa che respingiamo assolutamente se intesa a mo di paragone rispetto ad esempio ai radical-chic, noi non siamo di quella pasta li....se proprio vuole darci una definizione sarebbe bello chiamarci animalisti proletari (nel senso di figli del popolo) perchè questo siamo e questi sono tutti i componenti delle due organizzazioni. Ci sono poi due appunti che meritano un chiarimento: innanzitutto laddove Cuomo scrive che noi preferiamo i lupi alle pecore, scrive un inesattezza, noi rispettiamo la natura compresa quella che fa di alcuni animali i predatori e di altre le prede, non rispettiamo chi invece senza motivazioni vuole introdurre una caccia selettiva ai lupi per tutelare non le pecore,ma coloro che le pecore le usano (e le uccidono) per fare reddito. Giusto o sbagliato che sia non è la stessa cosa. Sui numeri dell'allevatore aggredito dai lupi ci piacerebbe sapere in quanto tempo sono state uccise a suo dire dai lupi sessanta pecore... Basterebbe conoscere un po l'etimologia del lupo per sapere che non uccide mai per il gusto di farlo,ma solo per fame, e sessanta pecore se uccise in pochi giorni sarebbero sufficienti a sfamare tutti i lupi nazionali... appare evidente che questi numeri sono frutto di una forzatura oppure che i responsabili del massacro siano da ricercare altrove e non certo nei pochi lupi presenti nella zona. Un'altra omissione a nostro avviso piuttosto grave nelle parole di Cuomo stà nel non indicare il fatto che chi perde gli animali del gregge a causa degli attacchi di animali selvatici (quindi lupi compresi) viene abbondantemente risarcito dai fondi provinciali e regionali costituiti proprio a questo scopo in tutta Italia, specialmente nelle regioni dove è maggiormente concentrata la fauna selvatica (lupi ma anche orsi e cinghiali ...). Ma quella che riteniamo essere la vera perla dell'articolo di Cuomo è il pezzo dove dice testualmente che non si sa quanti siano i lupi in Italia e che lo stesso ministero "sparla a vanvera", bene qui sorge la domanda spontanea. Se non si sanno quanto sono i lupi come si può stabilire di abbatterne il 5%, su quali basi si fanno le stime per questi abbattimenti? Cuomo magari provi a scriverne al ministro Galletti per riuscire ad averne una risposta certa,altrimenti siamo sempre più convinti che questo piano è assurdo e mal costruito e che oltre al rinvio debba essere completamente azzerato nella parte degli abbattimenti, se non altro per come scrive lo stesso Cuomo perchè non si può calcolare una percentuale di selezione su dati non certi neppure per i cervelloni del ministero.
Lorenzo Croce - presidente AIDAA