martedì 21 giugno 2016

PERRERAS. LA STRAGE DIMENTICATA


Sette anni fà tutta l'Italia animalista si mobilità per dire no al massacro delle Perreras spagnole, dove ogni anno migliaia di cani vengono uccisi. Una mobilitazione di massa che portò alla raccolta di migliaia di firme, ai servizi di striscia, alla salvezza di molti cani portati in Italia da associazioni e singoli volontari e anche alla nascita di molti gruppi che si occupavano solo di salvare questi cani (e in alcuni casi anche gatti) altrimenti destinati a morte certa e a una morte non certo indolore dopo una vita di stenti. Ci fu anche l'altra faccia dela medaglia e vale a dire parecchie furbette (tutte denunciate penalmente non solo da noi) che con la scusa dei cani da salvare si erano fatti una bella dote di quattrini che si sono bellamente intascati. Ora come sempre capita nel nostro ambiente, passata la ventata di emotività ( e calati i quattrini a disposizione) la questione delle perreras è tornata nell'ombra, o almeno in penombra in quanto ci sono ancora alcune persone e un paio di associazioni affidabili che si occupano di salvare questi cani, ma la situazione in Spagna come è? Diciamo che un po è migliorata ci sono alcune province e città che hanno deciso di vietare la condanna a morte dei cani in perreras o almeno di ammazzarli dopo un congruo tempo ( è poco ma meglio di niente, nel senso che ci sono più tempi per le adozioni), ma il meccanismo nel quadro generale non è affatto cambiato ogni anno ancora 800.000 cani vengono uccisi nelle perreras spagnole, un dato aberrante ed impressionante che noi non smetteremo di denunciare perchè riteniamo sia fondamentale che la gente ricordi e che ricordino anche quelle persone che sui cani spagnoli si sono fatte le dote di matrimionio e in alcuni casi gli appartamenti.