ROMA (19 GIUGNO 2016) - E' di questi giorni un nuovo allarme sulla resistenza batterica agli antibiotici, secondo uno studio pubblicato nei giorni scorsi in Inghilterra e ripreso anche qui da noi parla della resistenza batterica agli antibiotici come di un pericolo mortale che interesserebbe ogni anno un milione di bambini in tutto il mondo. Infatti pare che i batteri diventino sempre più resistenti mettendo a rischio specialmente la salute dei neonati. Sempre secondo questi scienziati inglesi infatti nel 2012 sono sette milioni i neonati che hanno avuto necessità di terapie per infezione ed ogni anno un milione di neonati muoiono per questo. Ma quello che non viene evidenziato in questo studio cosi come in altri è che l'80% degli antibiotici viene somministrato agli animali da carne di allevamenti intensivi e che conseguentemente tutti coloro che ne mangiano poi la carne sono a rischio di assunzione indiretta di antibiotici con tutto quello che ne consegue. AIDAA ritiene necessaria da parte del Ministero della Salute una corretta informazione in merito all'uso (e abuso) degli antibiotici per uso animale somministrati negli allevamenti intensivi e la spiegazione dei rischi a cui si va eventualmente incontro mangiando la carne di questi animali. "Il ministero della salute tace colpevolmente su questa particolare situazione- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- l'uso ed abuso degli antibiotici in questi allevamenti mette a rischio anche la salute dei fruitori di quella carne e non siamo certo noi a dirlo ma fior di studi internazionali. Ora - conclude Croce- la cosa che andrebbe fatta subito sarebbe quella di chiudere gli allevamenti intensivi, ma siccome sappiamo che questo è molto difficile, chiediamo al ministro della salute di rendere noti sia i quantitativi, che i tipi di antibiotici usati negli animali da carne degli allevamenti intensivi,ma sopratutto i potenziali danni che da questi possono provenire per l'uomo".