martedì 14 giugno 2016

GIACOMINO E' MORTO


riportiamo il pezzo di velvet pets sulla corsa per salvare giacomino in gatto scuoiato rinvenuto al cimitero di brindisi, che purtroppo non ce l'ha fatta. 
Antonella Brunetti ci racconta in esclusiva la sua lotta contro il tempo per salvare un gattino, Giacomino, trovato con le zampe scuoiate all’interno del cimitero di Brindisi
“Sono arrivata tardi”. Non si da pace Antonella Brunetti, la volontaria animalista pugliese che è anche propresidente di Aidaa (Associazione italiana difesa animali a ambiente), per non essere riuscita a salvare un gattino, trovato con le zampette scuoiate al cimitero di Brindisi. Una zona, come ci ha detto proprio Antonella, troppo spesso teatro di avvenimenti inquietanti nei confronti dei gatti randagi che la popolano, avvelenati e uccisi senza nessuno scrupolo.
Quando le è arrivata la segnalazione, la donna, che da anni si occupa degli animali sul territorio salentino e non solo (LEGGI ANCHE: NICOLETTA, IL GATTO PIPISTRELLO NON C’È PIU’), è corsa immediatamente: lo ha trovato così, con la pelle delle zampe posteriori completamente staccata, immobile. L’unica cosa che poteva fare era piangere e lamentarsi e i suoi miagolii erano strazianti. “Doveva essere in quelle condizioni da tempo, perché l’odore che emanava era fortissimo – ha proseguito Antonella – Impossibile che nessuno abbia visto niente”.
Quindi cosa avete fatto una volta individuato il micino?
Lo abbiamo preso e abbiamo deciso di portarlo a Lecce, perché abbiamo capito subito che aveva bisogno di un intervento specialistico. Gli abbiamo dato anche un nome, Giacomino. Meritava almeno quello…
Cosa ha detto il medico che lo ha visitato?
Ci ha dato poche speranze. Non c’erano segni particolari che facessero pensare che fosse stato torturato da un essere umano o preso da un animale, ma va detto che a volte al cimitero entrano anche cani di proprietà che vengono lasciati liberi, senza alcun rispetto del luogo sacro che dovrebbe essere. Il dottore ha parlato di un evento traumatico generico, aveva diverse lesioni e non aveva sensibilità sulla zampette, per questo ha finito di “spellarsi” da solo.