martedì 17 giugno 2014

UN ASSASSINO NON PUO' ESSERE ANIMALISTA

GIUSEPPE BOSSETTI

Bergamo (17 giugno 2014) – E’ assolutamente inaccettabile e fuorviante il paragone che molti giornali ed agenzie stampa in queste ore stanno facendo, accostando la figura di Massimo Giuseppe BOSSETTI, catturato ieri con l’accusa infamante di essere lo stupratore e il presunto assassino di Yara Gambirasio alla parola ANIMALISTA. Un assassino non può essere animalista per definizione. Al massimo Bossetti potrebbe amare i propri animali, ma l’essere animalista nel senso pieno del termine è in forte contraddizione con tutte le idee dell’animalismo, idee che vanno dall’amore della vita in tutte le sue forme arrivando a non accettare di mangiare altri esseri viventi,fino al  ripudio della caccia in ogni sua forma e alla condanna di ogni forma di violenza sulle creature di ogni razza e specie e per questo non è possibile che un assassino e stupratore, anche se innocente fino a prova contraria possa essere definito animalista, ma semmai l’esatto opposto. “La violenza contro uomini o animali è ripudiata dal mondo animalista nella sua quasi totalità e comunque ogni vero animalista è una persona nonviolenta- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- pertanto l’accostare l’animalismo alla figura del presunto assassino e stupratore di Yara Gambirasio non solo non è appropriato ma offende milioni di italiani che ogni giorno si battono per la tutela degli animali e per la vita in ogni sua forma, chiediamo quindi di rettificare il tiro. Che Bossetti possa amare i suoi animali è fuori dubbio, anche Hitler amava il suo cane- conclude Croce- ma l’accostamento tra l’assassino e lo stupratore e l’animalista è offensivo oltre che assolutamente inappropriato”.