Quando una coppia si lascia le conseguenze possono ricadere sui figli e, se ci sono, anche sugli animali d'affezione della coppia stessa.
E' quanto era successo nell'estate del 2010 allorquando un ragazzo si era rivolto al Tribunale degli Animali Como di AIDAA allarmato in quanto la ex fidanzata non gli aveva riportato Firpo, il suo Bulldog Francese, dopo averlo tenuto nel fine settimana.
I rotocalchi parlarono della vicenda, i titoli riportavano a lettere cubitali: "La storia del cane vittima di una lite tra due ex fidanzati", "Un cucciolo al centro di un intrigo internazionale. Lei lo ha rapito e nascosto in Svizzera; lui, con un blitz, lo ha ritrovato". E infatti dopo ricerche e appostamenti ci fu un blitz e, anche con l'aiuto della polizia svizzera, il cucciolo fu riconsegnato al legittimo proprietario il quale, felice, dichiarò: "Non presenterò alcuna denuncia, per me va bene così: mi basta aver ritrovato Firpo. Ora, insieme con lui e con la mia compagna, inizierò una nuova vita".
Peccato che così non la pensasse la ex che già meditava la vendetta!
Infatti successivamente, dopo aver contraffatto il certificato di passaggio di proprietà del cane, instaurò una causa civile avanti al Tribunale di Como al fine di vedersi dichiarare la proprietà di Firpo del quale, all'evidenza, nulla le importava. L'unico suo fine era infatti quello di indispettire e di rendere la vita impossibile all'ex fidanzato per il fatto che quest'ultimo avesse intrapreso una nuova relazione con un'altra donna.
La mossa della ex non fece altro che suscitare la reazione del proprietario del cane che conferiva incarico, quindi, alla sottoscritta sia per essere assistito e difeso in sede civile che per avanzare denuncia-querela nei confronti della donna per aver contraffatto il certificato di passaggio di proprietà di Firpo apponendovi la falsa sottoscrizione del vero proprietario del cane in modo che tale documento attestasse (falsamente!!!) che l'animale era stato a lei ceduto. La ex provvedeva quindi a depositare detto certificato alla ASL perché risultasse ufficialmente, anche all'anagrafe canina regionale, che ne era divenuta l'esclusiva proprietaria.
La causa civile si risolse positivamente in pochi mesi. In difesa del proprietario del cane portammo a casa la vittoria e Firpo rimase definitivamente col suo padrone. Il processo penale invece proseguì sino alla recente sentenza, scattarono le indagini, si sentirono i testi, venne chiamato come consulente tecnico del Tribunale un perito calligrafico e, alla fine, la ex fidanzata è stata condannata essendo stati "integrati entrambi i reati contestati all'imputata e cioè
la falsità materiale del certificato di registrazione del passaggio di proprietà, perché non sottoscritto dal proprietario, e la falsità ideologica del privato in atto pubblico perché detto certificato è stato poi utilizzato dall'imputata per ottenere la sua registrazione all'anagrafe canina, tenuta dalla asl, come nuova proprietaria dell'animale...
P.Q.M.
il Tribunale di Como....dichiara l'imputara...colpevole dei reati a lei ascritti...la condanna alla pena di mesi tre di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali..."
Un'altra vittoria per AIDAA, Tribunale degli Animali Como, per il cucciolo "rapito" e per il suo padrone.