BASTA “FAR POLITICA”
CON GLI ANIMALI, SERVE POLITICA “PER GLI ANIMALI”.
Roma (8 febbraio 2013) -
In questi giorni vediamo i candidati premier di diverse coalizioni
presentarsi negli studi televisivi con i propri cani, o fare adozioni
di cani in diretta. Prendiamo atto di questo amore per gli animali,
ma chiediamo a tutti di smetterla di “fare politica con gli
animali”, ma invitiamo seriamente tutte le coalizioni a fare una
politica per gli animali con proposte concrete su argomenti
importanti quali la lotta al randagismo dando fondi che negli ultimi
anni sono stati tagliati da tutti i governi che si sono succeduti per
una seria campagna di sterilizzazioni, abbassare l'IVA sulle
prestazioni veterinarie e introdurre sgravi fiscali per chi possiede
animali domestici. In questi anni sono stati fatti molti importanti
passi in avanti almeno sulla carta per quelli che sono i diritti
degli animali, ma servono anche interventi concreti per punire in
maniera severa i maltrattamenti sugli animali, per vietare la
vivisezione rimandando al mittente la legge europea che uccide oltre
900.000 animali l'anno solo in Italia e oltre 7 milioni in tutti i
paesi dell'Unione Europea e chiudendo tutti gli stabulari italiani
dove si allevano animali destinati alla vivisezione proibendo nel
contempo l'importazione dall'estero degli animali destinati a
vivisezione o sperimentazione animale. AIDAA ha preparato un decalogo
delle iniziative a favore delle politiche di tutela degli animali
attuabili nei primi cento giorni di governo che hanno fino ad oggi
visto delle parziali aperture ed interesse da parte di singoli
candidati dei diversi schieramenti. Ora chiediamo una presa di
posizione precisa e concreta sulle cose da fare nel concreto e sui
fondi, quanti fondi si vogliono mettere a disposizione per le
politiche di tutela degli animali. E la risposta la aspettiamo da
tutti gli schieramenti, nessuno escluso. Basta portare animali in
televisione per fare politica, facciamo invece una politica a favore
degli animali compresi quelli domestici che ricordiamo interessano
oltre 7 milioni di famiglie in Italia per complessivi 16 milioni
circa di elettori.