AIDAA: IN CINQUE GIORNI IN VENTIMILA CHIEDONO CHE LA ZOORASTIA SIA REATO
ROMA (13 Ottobre 2012) - In poco meno di 5 giorni ventimila persone hanno firmato o messo il "mi piace" (che per il popolo di facebook equivale ad una adesione) alla proposta di AIDAA di rendere reato penale la zoorastia (sesso con animali) per il quale prevedere una pena certa carceraria (da scontare) ed una multa non inferiore a 50.000 euro (in aggiunta al carcere) da destinare alle politiche di tutela degli animali. AIDAA nel mese di giugno ha inviato una proposta simile all'Unione Europea (commissione petizioni del parlamento europeo) per chiedere che la zoorastia sia un reato esteso a tutti i paesi membri dell'Unione, questione che è ora al vaglio della stessa commissione. In Italia purtroppo questa pratica di per se non è reato, ed al massimo con buona volontà è possibile tentare l'applicazione delle pene previste dal codice per il reato di cui all'articolo 544 e successivi inerenti al maltrattamento degli animali. Da qui la proposta di AIDAA semplice sulla quale si stanno riversando le adesioni di decine di migliaia di italiani, firme ed adesioni che a fine ottobre saranno inviate all'Unione Europea ed al governo in modo che possa prenderne atto e decidersi finalmente a promuovere una legge che consideri la zoorastia per quello che è: un reato orrendo contro gli animali e contro natura. "Siamo felici di questa massiccia adesione- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- che sta avvenendo prevalentemente via Facebook con gli utenti che cliccano sul mi piace, che di fatto rappresenta un'adesione all'iniziativa stessa. Vogliamo ora, da qui a fine mese, lavorare per incrementare anche le firme raccolte fuori dal circuito dei social network in modo da arrivare a 50.000 adesioni tra firme dirette e firme virtuali da facebook e dagli altri socialnetwork. Oramai- conclude Croce- buona parte del popolo dei socialnetwork si esprime in via diretta con il tasto mi piace e questo è per noi altrettanto importante quanto apporre il proprio nome e cognome, perchè dai mi piace si risale comunque alle persone che lo hanno messo".
ROMA (13 Ottobre 2012) - In poco meno di 5 giorni ventimila persone hanno firmato o messo il "mi piace" (che per il popolo di facebook equivale ad una adesione) alla proposta di AIDAA di rendere reato penale la zoorastia (sesso con animali) per il quale prevedere una pena certa carceraria (da scontare) ed una multa non inferiore a 50.000 euro (in aggiunta al carcere) da destinare alle politiche di tutela degli animali. AIDAA nel mese di giugno ha inviato una proposta simile all'Unione Europea (commissione petizioni del parlamento europeo) per chiedere che la zoorastia sia un reato esteso a tutti i paesi membri dell'Unione, questione che è ora al vaglio della stessa commissione. In Italia purtroppo questa pratica di per se non è reato, ed al massimo con buona volontà è possibile tentare l'applicazione delle pene previste dal codice per il reato di cui all'articolo 544 e successivi inerenti al maltrattamento degli animali. Da qui la proposta di AIDAA semplice sulla quale si stanno riversando le adesioni di decine di migliaia di italiani, firme ed adesioni che a fine ottobre saranno inviate all'Unione Europea ed al governo in modo che possa prenderne atto e decidersi finalmente a promuovere una legge che consideri la zoorastia per quello che è: un reato orrendo contro gli animali e contro natura. "Siamo felici di questa massiccia adesione- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- che sta avvenendo prevalentemente via Facebook con gli utenti che cliccano sul mi piace, che di fatto rappresenta un'adesione all'iniziativa stessa. Vogliamo ora, da qui a fine mese, lavorare per incrementare anche le firme raccolte fuori dal circuito dei social network in modo da arrivare a 50.000 adesioni tra firme dirette e firme virtuali da facebook e dagli altri socialnetwork. Oramai- conclude Croce- buona parte del popolo dei socialnetwork si esprime in via diretta con il tasto mi piace e questo è per noi altrettanto importante quanto apporre il proprio nome e cognome, perchè dai mi piace si risale comunque alle persone che lo hanno messo".
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