Torna a far parlare di se l’annosa
vicenda delle asciutte dei Navigli e dei canali del consorzio Villoresi che
garantiscono l’acqua alle campagne del milanese, del lodigiano e del pavese. Il
problema come sempre è lo stesso: la moria di pesci ai quali si aggiunge anche
il rischio di prosciugamento delle falde di centinaia di rogge situate nella
zona del sud e dell’ovest milanese che si alimentano proprio con l’acqua che
viene utilizzata dagli agricoltori. Purtroppo dopo alcuni anni il consorzio di
bonifica Villoresi ha visto bene di tornare al vecchio sistema delle asciutte
invernali che di fatto sono la causa della morte di migliaia di pesci che rimangono
intrappolati nelle pozze e nei salti dove nel periodo delle asciutte rimane
poca acqua e che quindi le migliaia di pesci intrappolati trovano una morte
orrenda per asfissia. Da alcuni anni i volontari si dedicano al recupero di
questi pesci che rimangono intrappolati nelle fosse alla darsena di Milano,
mentre in realtà lungo tutto il sistema
di canali Navigli-Villoresi sono oltre
2.000 le fosse ed i salti dove trovano orrenda morte decine di migliaia di
pesci. Oltre alla questione dei pesci vi è quella delle rogge. Il villoresi
negli anni scorsi garantiva un minimo di acqua nei canali che veniva poi
riversata sui terreni adiacenti le rogge nella zona Ovest di Milano, quest’acqua
alimentava nei mesi invernali sia la falda sia l’ecosistema, con la decisione
del consorzio di rinunciare a questa immissione di acqua ed al ripristino delle
asciutte totali come avvenuto nei mesi scorsi si mette a rischio la stessa
esistenza di migliaia di piccoli ma importanti ecosistemi naturali che vivono
nelle zone delle rogge e dei fontanili. Secondo il consorzio il ritorno alle
asciutte è stato determinato dall’imponente aumento della presenza di alghe nei
canali consortili. In realtà da diversi anni esiste un progetto realizzato su
mandato dello stesso consorzio e della Provincia di Milano oltre che dall’allora
esistente società dei Navigli che permetterebbe di salvaguardare la scala dei
pesci e allo stesso tempo evitare le morie delle asciutte. Progetto realizzato
nel 2005 dalla società Graia costato
fior di quattrini e che ora giace nei cassetti dell’ente Provincia di Milano,
cosi come esiste la possibilità con l’impiego di poche decine di migliaia di
euro l’anno di salvaguardare attraverso l’immissione di piccole quantità d’acqua
(rispetto alla portata generale) tutto l’eco sistema che ruota attorno alle
rogge. Da qui la decisione di AIDAA di avviare ancora una trattativa in merito
alla questione insieme ad altre associazioni che operano sul territorio dove è
presente il consorzio Villoresi e i Navigli proprio con lo stesso consorzio al
fine di arrivare ad un ripristino della soluzione precedente per quanto
riguarda le rogge e per rilanciare la realizzazione del progetto del 2005 per
quanto riguarda la salvezza di migliaia di pesci.