venerdì 6 aprile 2012

CANI SPAGNOLI: ISITUZIONALIZZARE GLI ARRIVI PER COMBATTERE IL TRAFFICO CLANDESTINO


CANI SPAGNOLI: ISTITUZIONALIZZARE GLI ARRIVI

Uno dei motivi per i quali le forze dell’ordine italiane, ma anche spagnole vedono con una certa diffidenza il trasferimento dei cani spagnoli in Italia, è il modo con il quale questi cani vengono trasportati in Italia. Non tanto per i furgoni che li trasportano che oramai nella maggior parte dei casi sono in regola con le normative e che comunque sono spesso sottoposti a controlli sia in frontiera sia durante il tragitto. Quanto invece per le modalità di arrivo in Italia. Infatti i furgoni sia dei gruppi che di alcune associazioni arrivano in maniera semi-clandestina sui piazzali delle autostrade ( con il rischio che qualche cane scappi come a volte purtroppo è successo) o in luoghi recintati ma comunque semi isolati. Questo modo di operare alimenta di fatto il sospetto che qualcosa di poco chiaro ci sia, anche se tutti noi addetti ai lavori sappiamo che nella stragrande maggioranza dei casi non c’è proprio nulla da nascondere ma che il punto di arrivo spesso viene scelto anche tenendo conto della comodità per gli adottanti: un luogo a metà strada per adottanti e staffettisti in modo da trovare un punto di incontro che vada bene a tutti. Il problema è che le forze dell’ordine ed in particolare il Corpo Forestale dello Stato, ma anche i Nas dei carabinieri in Italia e Semprona e Guardia Civil in Spagna come abbiamo avuto modo di scrivere nei giorni scorsi hanno messo gli occhi su questi viaggi della speranza, in quanto taluni errori e taluni personaggi hanno fatto pensare che ci fossero chissà quali loschi giri di traffico internazionale di animali. Allora la proposta che riteniamo sia di buon senso per risolvere alla base questi problemi è quella di istituzionalizzare i viaggi e gli arrivi. Ci vuole poco, basterebbe accordarsi con ASL e Forze dell’ordine preposti ai controlli in partenza ed in arrivo (a volte basta un fax) sulla data e l’ora del viaggio, sul numero dei cani trasportati indicando ad entrambi chi sono le famiglie o le strutture che li riceveranno in affidamento. Una volta che i documenti sono in regola non ci sarebbero più problemi di nessun genere. Anzi questo aiuterebbe i gruppi e le associazioni ad essere trasparenti nelle loro attività aiutando ad isolare chi in qualche modo invece magari sotto la coltre dei viaggi dei cani e dei gatti da salvare dalla pena di morte nasconde altre attività lucrative (richieste esose di soldi) o ancora peggio nasconde il traffico di animali. Allora per questi nessuna pietà. Si tratta alla fine di fare le cose alla luce del sole senza voler nascondere le date dei viaggi per paura di chissà quali nemici (inventati nella maggior parte dei casi!) pronti a chissà quali nefandezze per non fare arrivare i cani. Una volta trovato un piccolo sistema con le autorità veterinarie e con le forze dell’ordine ci sarebbero meno problemi per chi opera seriamente e nella legalità ed un infinità di problemi in più per chi si nasconde dietro comodi paraventi per lucrare sugli animali. Per loro sarebbe la fine.. Ne parleremo in maniera ufficiale al comando dei Nas dopo Pasqua.