sabato 4 febbraio 2012

GRANDE FREDDO. A RISCHIO LA VITA DI DUE MILIONI DI ANIMALI RANDAGI

GRANDE FREDDO. A RISCHIO LA VITA DI DUE MILIONI DI ANIMALI RANDAGI

Roma (4 Febbraio 2012) – In Italia sono circa un milione i cani randagi
presenti prevalentemente nelle regioni del centro sud, ed altrettanti i gatti.
Di questi circa la metà vivono nelle regioni che in questi giorni sono spazzate
da neve e freddo. La mancanza di un riparo, la difficoltà a procurarsi il cibo
porta almeno la metà di questi animali ad essere a rischio della vita sia per
le condizioni del rigido freddo, sia per la difficoltà nel procacciarsi il
cibo, a loro dobbiamo aggiungere almeno un altro milione di animali selvatici e
uccelli. Da qui il moltiplicarsi degli appelli delle associazioni e sui
socialnetwork rivolti ai volontari ed alle persone di buona volontà perché con
pochi semplici gesti aiutino in questi giorni la sopravvivenza di cani e gatti
e di altri animali. Per cani  (molte le segnalazioni di branchi di randagi
affamati ed infreddoliti che si avvicinano ai centri abitati in cerca di cibo e
riparo) e gatti è sufficiente mettere una ciotola di cibo una o piu volte al
giorno in una zona riparata e se possibile predisporre dei ricoveri, anche
improvvisati al coperto dove mettere delle coperte in modo che possano
ripararsi durante le ore della notte (che corrispondono a quelle del maggior
freddo) per gli uccellini l’invito è a spargere sul proprio balcone dei semi o
altri cibo, evitando assolutamente le bricciole di pane o la mollica, che
possono creare problemi ai volatili, per quanto riguarda gli animali selvatici
prima di prendere iniziative consigliarsi con il corpo forestale. AIDAA rivolge
inoltre un invito a tutti coloro che possono a recarsi nel canile o gattile o
rifugio di animali più vicino a casa per donare una coperta ed una scatola di
cibo (o altro secondo le esigenze delle singole strutture e alla possibilità di
ciascuno) che può essere d’aiuto per le migliaia di cani costretti in questi 

giorni a vivere nei pochi metri quadrati delle loro fredde gabbie.