mercoledì 30 novembre 2011

NO ALLA PENA DI MORTE PER CANI E GATTI: IL PARLAMENTO EUROPEO DISCUTE LA PROPOSTA AIDAA


NO ALLA PENA DI MORTE PER CANI E GATTI: IL PARLAMENTO EUROPEO DISCUTE LA PROPOSTA AIDAA

Roma (30 Novembre 2011) – Potrebbe essere discussa nei prossimi mesi dalla commissione petizioni del Parlamento Europeo la proposta presentata dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente  a firma del presidente Lorenzo Croce con la quale si chiede alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo di proporre una “Moratoria della pena di morte dei cani in Europa e l’introduzione della sterilizzazione come unico metodo di controllo del fenomeno del randagismo di cani e gatti nei paesi dell’Unione Europea”. Documento questo che potrebbe aprire la strada ad una normativa europea (anche se i tempi non sono affatto brevissimi) che preveda la definitiva fine della pena di morte che ogni anno coinvolge migliaia di cani sia in Spagna che in Romania (dove recentemente è stata approvata una legge che se applicata interamente permette di abbattere milioni di cani). La proposta AIDAA unitamente ad un primo documento presentato nello scorso marzo è stata dichiarata ricevibile dalla commissione Petizioni gia dallo scorso agosto ed ora pur con una serie di limitazioni legate alla competenza della commissione e del Parlamento in materia di legiferazione sui diritti degli animali ed in particolare sul settore specifico verso le crudeltà commesse nei confronti degli animali si potrà iniziare un iter politico-istituzionale che ha come obbiettivo finale la fine dell’applicazione dell’Eutanasia contro cani e gatti ancora in vigore in alcuni paesi dell’Unione Europea. “Si tratta di un piccolo passo in avanti- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA- e sappiamo che la strada è in salita, ma siamo certi che la nostra proposta, unita ad altre proposte che vanno nella stessa direzione serviranno da apripista al dibattito politico per superare la vecchia concezione dell’eutanasia come sistema del controllo del randagismo. Ci muoviamo con i piedi di piombo consapevoli delle limitazioni a cui siamo ancora sottoposti, ma occorre iniziare pur da qualche parte. Noi iniziamo da questa con la speranza di raggiungere nell’arco di qualche anno entrambi gli obbiettivi. Qualcuno ci ha gia detto che si tratta di una sfida impossibile, ma- conclude Croce- se mai si inizia ma si potrà arrivare alla meta”.