VERONA. L'eliminazione della figura dell'unico guardiaparco del parco natura della Lessinia solleva indignazione tra i cittadini che hanno lanciato una raccolta firme per chiedere che questa figura venga ripristinata. "Perché, in un momento tanto cruciale per la salvaguardia ambientale del pianeta Terra, togliere l’unico guardiaparco del Parco Regionale della Lessinia?", si legge nella petizione su change.org che in un solo giorno ha raggiunto quasi 800 firme.
Soltanto a fine dell'anno scorso, non mancano di sottolineare gli stessi promotori della petizione, è stato segnalato all'interno dell'area un episodio di bracconaggio, di un cacciatore vicentino individuato dalle guardie del Parco Naturale e dai carabinieri forestali. L'uomo, ripreso dalle fototrappole, stava cacciando con un fucile vicino a Malga Terrazzo, in un'area protetta. "Mentre il direttivo del parco pensava a sopprimere il servizio guardiaparco,- scrivono - lo stesso interveniva per un'operazione che portava alla luce parecchi illeciti. E intanto si continua a pensare di sopprimere invece di aumentare".
Come viene ricordato nel testo, il guardiaparco svolge compiti quali: "sorveglianza, controllo e vigilanza dell’area protetta per il rispetto della normativa vigente; accertamento, contestazione e notificazione delle infrazioni con stesura dei verbali; collaborazione con gli altri organi di polizia e di vigilanza; nonché censimenti, monitoraggio e protezione della flora e della fauna; attività di educazione ambientale con le scuole e i visitatori; prevenzione e lotta antincendio; assistenza agli operatori agricoli e produttivi del luogo; attività di gestione e di ricerca naturalistica, storica e culturale; promozione e incentivazione delle attività di animazione, culturali, didattiche e scientifiche; attività di manutenzione, conduzione e gestione dei mezzi e delle apparecchiature del Parco".
Una presa di posizione, quella del direttivo del parco, che non è stata ben accolta nemmeno da alcune parti politiche. "E' assolutamente inconcepibile che con un tratto di penna il Consiglio direttivo del Parco faccia venir meno nel biennio 2023-2024 una figura essenziale come questa", ha commenta la consigliera di Europa Verde della Regione Veneto, Cristina Guarda che ha presentato il 10 febbraio un'interrogazione urgente, assieme ai consiglieri Baldin (Movimento 5stelle), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Ostanel (Il Veneto che vogliamo).
Per questo nell'interrogazione si sollecita l'assessore competente a "esercitare un più preciso controllo dal momento che la deliberazione del Parco è stata nuovamente inviata agli uffici regionali proprio a tal fine", conclude Guarda.