giovedì 6 maggio 2021

RAVENNA. VETERINARIO INDAGATO PER MALTRATTAMENTO ED UCCISIONE DI ANIMALI

Ha provocato la morte per eutanasia di almeno 3 cani, 5 gatti e un coniglio senza alcuna necessità e senza che gli animali in questione soffrissero di mali incurabili o tali da dover essere soppressi pur di evitare loro atroci sofferenze. Quelle che lui, M.G. un veterinario di 48 anni indagato per svariati reati (dal maltrattamento all’evasione fiscale) dalla Procura di Ravenna, infliggeva senza motivo ad altri animali, come una cucciolata di cani da caccia a cui aveva asportato la coda senza che le loro condizioni cliniche lo richiedessero. E poi ancora interventi di castrazione portati a termine con pratiche dolorose per gli animali di turno, falsificazioni dei libretti sanitari dei cani che riportavano somministrazioni (in realtà inesistenti) di farmaci e vaccini come quello contro la filariosi, una malattia potenzialmente trasmissibile all’uomo. Tutte pratiche portate avanti per lucrare sulla fiducia dei proprietari e a scapito dei loro animali indifesi farsi pagare per pratiche del tutto illecite. Il veterinario è ora indagato per 27 capi imputazione e il suo studio sequestrato. Le indagini, molto accurate e lunghe sono state fatte dalla polizia locale di Ravenna coordinati dal procuratore Marilù Gattelli. Il veterinario oltre che per maltrattamento di animali è anche indagato per detenzione illegale di farmaci, smaltimento illecito di rifiuti speciali, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari scoperti grazie alle indagini partite per fare chiarezza sui maltrattamenti. Alla fine dello scorso anno dagli accertamenti della Guardia di Finanza era emerso che il veterinario aveva accumulato 600.000 euro in contenti confezionati e sigillati: cifra corrispondente ai proventi maturati in nero dalle sue prestazioni. In più nel suo studio erano state rinvenute carcasse di animali, farmaci da somministrare agli animali senza la necessaria licenza tra cui anche anabolizzanti. Inoltre, sempre dalle indagini è emerso che dal 2014 alla fine del 2020 il veterinario aveva evaso al fisco 1 milione di euro.