Si è appena concluso a ridosso dell’area dello stretto di Messina, un servizio antibracconaggio dei Carabinieri forestali dei Nuclei Carabinieri CITES di Reggio Calabria e Catania e del SOARDA – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno degli Animali, finalizzato al contrasto degli illeciti in danno dell’avifauna svernante.Il fenomeno della caccia illegale ai danni dell’avifauna migratoria nello stretto di Messina ha ampia diffusione tanto da far rientrare le province in uno dei sette black-spot (aree calde del bracconaggio italiano) individuati dal “Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”. L’attività ha consentito di denunciare numerosi bracconieri operanti nei territori di Oppido Mamertina, Taurianova, San Giorgio Morgeto, Feroleto della Chiesa, Montebello Jonico e Messina.
In Calabria, in località Castellace, è stato denunciato un bracconiere intento ad utilizzare un richiamo elettroacustico per l’abbattimento di tordi bottaccio. Un secondo utilizzava un’arma priva del prescritto riduttore. Poco più avanti veniva controllato un cacciatore che aveva abbattuto, tra gli altri, esemplari di tortora dal collare, specie nei cui confronti la caccia non è consentita. Infine, in un uliveto situato nel territorio del comune di Taurianova, è stato denunciato un cacciatore che aveva abbattuto degli esemplari di Fringuello.