Un cane da caccia è stato avvelenato a Sant'Agata Feltria, in località Sapigno. I fatti risalgono al 9 agosto scorso: l'animale è deceduto dopo 4 giorni di agonia, dopo aver ingerito un boccone avvelenato, lanciato nel cortile dell'abitazione in cui si trovava il cane: una sostanza lumachicida a base di metaldeide. Il tutto, nonostante il prodigarsi del veterinario per salvargli la vita. C'è stata subito grande preoccupazione tra gli abitanti di Sant'Agata Feltria: in Alta Valmarecchia sono numerosi i cittadini che hanno un cane e che hanno l'hobby o della caccia o della raccolta tartufi. I Carabinieri Forestali sono intervenuti con due cani del nucleo Cinofilo Antiveleno per verificare la presenza di altri due bocconi avvelenati: “Titan”, una femmina nera di Labrador e “Puma”, un maschio di pastore belga Malino. I cani antiveleno sono stati addestrati per la ricerca dei bocconi avvelenati e costituiscono un fondamentale strumento di indagine e un presidio di sicurezza, in quanto permettono di bonificare le aree dove potrebbero trovarsi nascosti bocconi avvelenati. Al termine della giornata di venerdì, l'intera area è stata bonificata. Non sono state trovate altre esche avvelenate. Il fatto che il boccone fosse stato lanciato nel cortile fa pensare agli inquirenti che si tratti di un gesto deliberatamente fatto contro il cacciatore possessore di quell'animale deceduto.