lunedì 14 dicembre 2015

RIETI. CACCIATORE UCCISO. 10 CACCIATORI INDAGATI



RIETI - Sarebbero stati iscritti tutti nel registro degli indagati per omicidio colposo, i cacciatori che sabato hanno preso parte alla battuta di caccia al cinghiale che è costata la vita a Luigi Spinucci, 44enne, maresciallo dell’Esercito residente a Cesano, in provincia di Roma. L’uomo era rimasto gravemente ferito mentre si trovava a caccia, insieme ad una squadra di amici sulle montagne di Montebuono, comune natale della moglie.


Soccorso non senza difficoltà, vista la zona impervia, era stato trasferito d’urgenza al policlinico Agostino Gemelli dove, dopo cinque giorni di agonia, è deceduto.
Un atto dovuto, quello dell’iscrizione nel registro degli indagati dei cacciatori, per garantire ai partecipanti alla tragica battuta, circa una decina provenienti da Terni e dai comuni della Bassa Sabina, la possibilità di difendersi nel caso di perizie ed esami che verranno eseguiti nell’ambito delle indagini predisposte del pubblico ministero del Tribunale di Rieti, Emma Bennetti. Che avrebbe già previsto una serie di atti urgenti. Mentre si attende di conoscere quale esito avrà l’autopsia disposta sul corpo del maresciallo da un pm romano, visto che Spinucci è deceduto al Gemelli, ospedale in cui per cinque giorni i medici hanno tentato il tutto per tutto per tenerlo in vita.

Il suo ferimento poi rivelatosi letale dovrà essere ricostruito in tutti i suoi dettagli al fine di capire cosa sia andato storto durante quella che doveva essere una giornata di caccia come tante altre, alle quali il maresciallo, appassionato sportivo, amava partecipare. La procura di Rieti ha delegato i carabinieri della compagnia di Poggio Mirteto a interrogare tutti i partecipanti alla battuta, per i cui fucili pare sia stato già predisposto il sequestro.

PERIZIE BALISTICHE
Le armi dovranno essere analizzate e messe in relazione con il proiettile che ha colpito il maresciallo. Saranno effettuate delle perizie balistiche per risalire alla traiettoria seguita dal proiettile letale e all’arma da cui è partito. Le testimonianze serviranno a ricostruire gli attimi precedenti all’incidente, a risalire cioè alla posizione esatta occupata da tutti i cacciatori, compreso il maresciallo. Solo incrociando quelle informazioni con le risultanze balistiche sarà possibile capire cosa sia successo esattamente in località Ponte Grande: se sia trattato, cioè di una tragica fatalità dovuta al rimbalzo imprevedibile di un proiettile o se sia stato commesso qualche errore.