martedì 15 dicembre 2015

AIDAA SCRIVE A STASI: IN CARCERE OCCUPATI DI CAVALLI

 AIDAA SCRIVE A STASI: LAVORA CON I CAVALLI DENTRO IL CARCERE

Bollate (14 dicembre 2015) -  Il presidente di AIDAA Lorenzo Croce ha scritto in carcere a Bollate ad Alberto Stasi, la lettera non entra assolutamente nella vicenda ma vuole portare a conoscenza del detenuto il fatto che dentro quel carcere è presente un gruppo che attraverso l'associazione Salto Oltre il Muro diretta da Claudio Villa si occupa della gestione di cavalli salvati dal macello. Croce invita Stasi a chiedere di essere aggregato al gruppo di detenuti che si occupano dei cavalli in quanto scrive il presidente AIDAA : "Lavorare con gli animali è sicuramente un modo molto diretto per mantenere contatto con il mondo e con la vita e per dare e ricevere quell'affetto che spesso in situazioni di restrizione della liberà personale spesso si traduce in una situazione sterile."

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AL SIGNOR
ALBERTO STASI
CARCERE DI BOLLATE
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20157 MILANO

Signor Stasi,
sono Lorenzo Croce presidente nazionale dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA le scrivo non per esprimere giudizi o solidarietà in merito alla vicenda che l'ha vista protagonista e condannato in via definitiva.
Io faccio parte della categoria delle persone che ritengono che le sentenze, belle o brutte,giuste o sbagliate che siano si debbano rispettare, cosi come credo che Lei e solo Lei nella sua coscienza sa quello che è successo o che non è successo. Oramai questo appartiene al passato.
Mi permetto di scriverle queste poche righe per sottolineare e farle presente che nel carcere di Bollate tra le altre attività presenti in cui sono impegnati quotidianamente i detenuti vi è quella gestita dall'Associazione Salto Oltre il Muro presieduta dal mitico Claudio Villa che si occupa della gestione di un gruppo di cavalli salvati dal macello.
Personalmente non posso nemmeno immaginare quale sia lo stato d'animo di una persona giovane che dichiarandosi innocente, si ritrova per la legge colpevole e da un giorno all'altro catapultato dalla propria casa alla realtà carceraria.
Ma se mi permette le suggerisco, seguendo quelle che sono le trafile burocratiche interne di prendere contatto con chi si occupa di cavalli in quel carcere e di chiedere di essere assegnato a quel gruppo.
Lavorare con gli animali è sicuramente un modo molto diretto per mantenere contatto con il mondo e con la vita e per dare e ricevere quell'affetto che spesso in situazioni di restrizione della liberà personale spesso si traduce in una situazione sterile.
La sua vita da ieri è cambiata, io spero solo che trovi il giusto equilibrio per continuarla in maniera positiva e propositiva organizzandosi anche in queste non certo favorevoli condizioni. Colgo l'occasione per augurarle in maniera sincera il miglior Natale possibile.
Cordiali Saluti


Lorenzo Croce


Milano 14 dicembre 2015