mercoledì 14 marzo 2012

VIVISEZIONE: SONO SCESI IN CAMPO I TORTURATORI. ORA LA BATTAGLIA SI FA DAVVERO DURA.




VIVISEZIONE : ORA LA BATTAGLIA SI FA DURA DAVVERO.

Ne parla il corriere della sera in un articolo molto chiaro ed esplicito: I vivisettori (loro si vogliono far chiamare ricercatori, noi li consideriamo torturatori) si sono riuniti, e sono scesi in campo per sostenere il loro diritto a sperimentare sugli animali. E alla riunione in un famoso hotel di Milano c’erano quasi tutti i pezzi grossi della sanità italiana insieme ai noti torturatori ed ai direttori scientifici di ospedali e noti centri di tortura per animali quali il signor Garattini del Mario Negri. Non poteva mancare ovviamente il direttore scientifico del progetto Theleton. (che raccoglie i fondi destinati alla tortura). Quello che ci preoccupa non sono le loro posizioni, ma il loro peso politico. Questi signori hanno avuto il coraggio di definire gli animali torturati durante gli esperimenti come “loro partner nella sperimentazione” e questo da solo dimostra quale “rispetto” abbiano questi signori per la vita non umana. La cosa che ci preoccupa è che la loro discesa in campo per “garantire il loro diritto a sperimentare” (sich!!) è stata studiata a tavolino, il tempismo è perfetto e le argomentazioni che metteranno in campo (senza ricerca sugli animali l’aids era ancora una malattia letale) sono sicuramente destinate a far breccia sull’opinione pubblica (e anche sui deputati chiamati al voto)  con il chiaro scopo di far fare ulteriori passi indietro alla già assolutamente inaccettabile legge in discussione in parlamento, per la quale a nostro avviso si è gridato troppo presto alla vittoria. Dopo questi signori arriveranno in televisione malati che si diranno miracolati dall’utilizzo di farmaci testati su animali, e cosi via. Con il rischio che nei prossimi mesi saremo costretti a vedere un arretramento del fronte della discussione dalla richiesta di abolizione totale della vivisezione sostenuta dalle avanguardie serie della lotta alla vivisezione (altri sono gia su posizioni cedevoli e crediamo che cederanno ancora di piu con il passare del tempo) ad un rischio di peggioramento della gia pessima legge in vigore. Cosa bisogna fare?
Sicuramente serrare le fila del fronte di coloro che sono davvero contrari alla vivisezione senza cedimenti ed anche con impegno personale nella riduzione dei farmaci inutili e nella denuncia delle torture di cui siamo a conoscenza sugli animali. Non è scavalcando i cancelli di harlan davanti alle telecamere o facendosi accompagnare da Formigoni da persone a cui sono stati sequestrati gli animali che si arriva ad ottenere risultati seri. Occorre una tripla azione: denunciare il fenomeno del maltrattamento degli animali in laboratorio (e qui chiediamo l’aiuto di tutti gli universitari e di coloro che conoscono realmente e possono testimoniare cosa avviene in laboratorio sui poveri animali), impegnarsi personalmente nella lotta anche rinunciando ai farmaci inutili che provocano minor business per i torturatori e minor necessità di nuove torture e colpire laddove si trovano i centri di tortura a partire dal boicottaggio di Telethon. Rendiamoci conto che la battaglia contro la vivisezione è lunga e difficile. Non saranno certo quattro manifestazioni a bloccare il fenomeno. Occorre costruire la cultura dei diritti degli animali a partire dal proprio impegno personale. E soprattutto occorre costruire centri di controinformazione territoriale in merito alle attività di stabulari e altri centri di ricerca. Sarà una battaglia lunga, una lunga marcia la cui legge odiosa in votazione rischia di essere il primo scoglio che dovremo superare insieme non lasciando tutto com’è ma chiedendo a gran voce in tutti i modi legali possibili (referendum e ricorso alla consulta per esempio) che questa legge contenga davvero i germi per la fine della vivisezione. UNICO OBBIETTIVO DA RAGGIUNGERE DAVANTI AL QUALE SAREMO PRONTI A FERMARCI.