venerdì 23 dicembre 2011

5 MILIONI DI CAPPONI, OCHE, ANATRE E TACCHINI UCCISI PER NATALE. LA STRAGE DIMENTICATA (ANCHE DAGLI ANIMALISTI)


5 MILIONI DI CAPPONI, OCHE, ANATRE E TACCHINI UCCISI PER NATALE. LA STRAGE DIMENTICATA (ANCHE DAGLI ANIMALISTI)

Diciamoci la verità, molto spesso quando si parla di polli, tacchini, anatre, oche e di altri animali uccisi per Natale anche l’attenzione degli animalisti, ed in particolare delle grandi associazioni sono davvero ridotte al minimo, in passato si è parlato con grande enfasi delle oche ingozzate per fare il patè e delle galline in batteria. Battaglie sacrosante per le quali in un modo o nell’altro tutti ci siamo battuti anche solo semplicemente firmando una petizione on line o fermandoci a uno dei banchetti delle associazioni. Anche noi di AIDAA in questo periodo ci stiamo battendo duramente contro i botti di capodanno ed i morti che provocano, contro le pellicce con l’azione simbolica di chiedere al Papa di smettere per sempre l’ermellino su mozzetta e camauro. Ma di tacchini, capponi (galletti particolarmente sfigati in quanto castrati da giovani proprio per essere ingrassati e destinati alle tavole natalizie)polli, conigli, anatre, oche e tutti gli altri animali  e dei pesci (come dimenticare bovini e suini) che vengono sacrificati per imbandire con le loro carni le tavole degli umani nei giorni di festa (particolarmente nei giorni di festa) quasi nessuno si occupa. Non è semplice fare una battaglia per chiedere che non si sacrifico tra oggi e domani almeno 5 milioni di animali, ma si può sempre denunciare questo massacro con la stessa forza con il quale denunciamo il massacro dei cani di green hill, i delfini o le balene e gli animali usati per le pellicce  e dare una testimonianza diretta non portando sulle nostre tavole (e non accettando di mangiare) pezzi di cadavere di quegli animali che vale la pena ricordare essere pure loro esseri senzienti che soffrono per il dolore ed hanno il terrore negli occhi mentre vedono i loro simili morire ammazzati. Il prossimo anno lavoreremo di più anche noi di AIDAA sulle campagne contro gli allevamenti intensivi e per promuovere una cultura dei diritti degli animali a tutto tondo. Ora quello che possiamo fare è un gesto di testimonianza diretta, non mangiamo ne comperiamo carne o salumi in queste feste, mangiamo altro, ma soprattutto facciamo girare questa nota perché ogni persona che riusciremo a convincere alle nostre tesi rappresenta la salvezza per almeno un paio di animali nei prossimi quindici giorni. Forse ne salveremo pochi, ma anche uno solo è meglio di niente.
Lorenzo Croce