5 MILIONI DI CAPPONI, OCHE, ANATRE E TACCHINI
UCCISI PER NATALE. LA STRAGE DIMENTICATA (ANCHE DAGLI ANIMALISTI)
Diciamoci la verità, molto spesso quando si parla
di polli, tacchini, anatre, oche e di altri animali uccisi per Natale anche l’attenzione
degli animalisti, ed in particolare delle grandi associazioni sono davvero
ridotte al minimo, in passato si è parlato con grande enfasi delle oche
ingozzate per fare il patè e delle galline in batteria. Battaglie sacrosante per
le quali in un modo o nell’altro tutti ci siamo battuti anche solo
semplicemente firmando una petizione on line o fermandoci a uno dei banchetti
delle associazioni. Anche noi di AIDAA in questo periodo ci stiamo battendo
duramente contro i botti di capodanno ed i morti che provocano, contro le
pellicce con l’azione simbolica di chiedere al Papa di smettere per sempre l’ermellino
su mozzetta e camauro. Ma di tacchini, capponi (galletti particolarmente
sfigati in quanto castrati da giovani proprio per essere ingrassati e destinati
alle tavole natalizie)polli, conigli, anatre, oche e tutti gli altri animali e dei pesci (come dimenticare bovini e suini)
che vengono sacrificati per imbandire con le loro carni le tavole degli umani
nei giorni di festa (particolarmente nei giorni di festa) quasi nessuno si
occupa. Non è semplice fare una battaglia per chiedere che non si sacrifico tra
oggi e domani almeno 5 milioni di animali, ma si può sempre denunciare questo
massacro con la stessa forza con il quale denunciamo il massacro dei cani di
green hill, i delfini o le balene e gli animali usati per le pellicce e dare una testimonianza diretta non portando
sulle nostre tavole (e non accettando di mangiare) pezzi di cadavere di quegli
animali che vale la pena ricordare essere pure loro esseri senzienti che
soffrono per il dolore ed hanno il terrore negli occhi mentre vedono i loro simili
morire ammazzati. Il prossimo anno lavoreremo di più anche noi di AIDAA sulle
campagne contro gli allevamenti intensivi e per promuovere una cultura dei
diritti degli animali a tutto tondo. Ora quello che possiamo fare è un gesto di
testimonianza diretta, non mangiamo ne comperiamo carne o salumi in queste
feste, mangiamo altro, ma soprattutto facciamo girare questa nota perché ogni
persona che riusciremo a convincere alle nostre tesi rappresenta la salvezza
per almeno un paio di animali nei prossimi quindici giorni. Forse ne salveremo
pochi, ma anche uno solo è meglio di niente.
Lorenzo Croce