La denuncia arriva dalle associazioni ambientaliste e animaliste che, in una nota stampa, spiegano come "Zitti zitti, tutti quanti, con le stesse modalità della vicenda Ortazzo, solo dopo la denuncia da parte delle associazioni di presunti abbattimenti si apprende che le uccisioni dei daini della Pineta di Classe sono in corso da parte dei cacciatori dal 2022". In risposta al comunicato stampa delle associazioni, la Polizia Provinciale afferma che gli abbattimenti da parte dei cacciatori sono leciti e consentiti. Una risposta che non è piaciuta ad ambientalisti e animalisti che si chiedono "Con quale atto è stata ritirata la Delibera di Giunta regionale 140/2021 “Piano regionale per il controllo delle popolazioni di daino (Dama dama) di Lido di Classe (RA) e Lido di Volano (FE)”, redatta appositamente per la zona di Ravenna e di Lido di Volano a seguito delle vibrate richieste - di quasi 10 anni fa - di metodi etici ed incruenti, in cui si legge: “Considerate le positive esperienze attuate in altri contesti territoriali e a seguito delle decisioni assunte in occasione di specifici incontri che si sono tenuti presso la Prefettura di Ravenna, i daini appartenenti ai due nuclei interessati verranno catturati e traslocati (…) da personale tecnico specializzato in possesso di specifica esperienza in materia”".
Ad essere contestata è anche "La realizzazione del “Piano” di cattura e successivo trasferimento dei daini sarà affidata dall’Ente Parco Delta del Po e dalla Regione a professionisti esterni in possesso di comprovata esperienza”. “Il personale incaricato dovrà farsi carico, con propri mezzi e nel rispetto delle norme a tutela del benessere animale, del trasferimento degli animali catturati presso le destinazioni indicate (...) Il personale tecnico specializzato a cui verrà assegnata l’attuazione del presente piano dovrà garantire la presenza di un medico veterinario durante le operazioni di cattura, traslocazione e successiva liberazione”. "Quindi - sottolineano le associazioni - per quanto molto discutibili, ad oggi, per i daini della Pineta e del Lido di Classe sono previsti i trasferimenti da parte di personale specializzato, e non certo le uccisioni sul posto a scopo alimentare da parte dei cacciatori. Dunque, la delibera regionale è stata annullata a Capodanno dalla Polizia Provinciale tramite un articolo di stampa una volta rilevate dalle associazioni (e pienamente confermate) le possibili uccisioni?"
La nota stampa, inoltre, definisce "Acrobatiche le dichiarazioni della Polizia Provinciale circa “Parco” e “area contigua”, definizioni su cui si basano molte - chiamiamole così - “ambiguità” nella tutela ambientale a Ravenna. Le aree contigue sono interne al perimetro di ogni singola stazione del Parco del Delta del Po, e quindi ne fanno parte a tutti gli effetti, tanto da dare il nome alle stazioni di Parco presenti - totalmente o in parte - nel ravennate: Pineta di San Vitale e Pialasse, Pineta di Classe, Valli di Comacchio. Tuttavia vengono classificate, appunto, “contigue” o “preparco” per permettere la caccia. Ma, fino a prova contraria, per la caccia al daino nel “preparco” (interno o esterno al Parco a questo punto poco importa) vale ancora la specifica delibera 140/2021 dei trasferimenti. E così, dopo anni di sensibilizzazione, 36 mila firme raccolte di cui 6000 cartacee, tantissimi cittadini che chiedevano dati certi, sicurezza sulle strade e metodi incruenti, etici ed al passo coi tempi, da qualche parte, nel silenzio delle delibere fantasma, si spara, si cucina e si appendono trofei, magari ridacchiando di coloro che ancora credono alle Istituzioni, alla chiarezza, ai “tavoli” di confronto (l’ultimo a novembre presso il Parco del Delta del Po, presenti sia le associazioni di Ravenna che quelle di Comacchio) ed, in sostanza, alle leggi. Le associazioni si riservano di effettuare tutti gli approfondimenti del caso, a dir poco sconcertante".