martedì 16 ottobre 2018

SI FERMA O NO IL TAP?

Contraddittoria posizione del M5S che rinuncia a bloccare il gasdotto TAP. Potì: ‘Bisogna far emergere le (decine) di violazioni di legge di tap. Tap si bloccherebbe da sola, per propria responsabilità, senza il terrore di penali o risarcimenti’. No TAP: ‘Traditi dal M5S, sospeso lo stato di diritto’.


Volontà politica o alti costi di abbandono? Qual è la reale motivazione per la quale il Movimento 5 Stelle ha gettato la spugna sul gasdotto TAP, accettando che i lavori si portino a compimento?
Ieri, in occasione dell’incontro istituzionale tra Governo e rappresentanti delle istituzioni pugliesiBarbara Lezzi ha dichiarato che questo Governo ha le mani legate per il ‘costo troppo alto che dovremmo far pagare al Paese per fermare l’opera, un costo che per senso di responsabilità non possiamo permetterci’.
Ma pochi giorni fa la Lezzi aveva dichiarato in un’intervista che la Lega vuole il gasdotto, altrimenti avrebbero già agito. Proprio ieri Salvini, ospite al convegno di Confimi Industria, aveva lanciato il suo diktat: ‘Il gasdotto TAP si deve fare’.
D’altro canto il calcolo dei costi presentato ieri dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Andrea Cioffi (M5S), non sembra supportato da alcun dato, dal momento che ben 5 Ministeri, tra cui il MISE, hanno dichiarato per iscritto di non avere informazioni in merito a costi di abbandono dell’opera e potenziali beneficiconnessi alla realizzazione del gasdotto TAP.
SE VUOI LEGGERE TUTTO L'ARTICOLO