Domenica 17 gennaio per la chiesa ricorre il giorno dedicato a Sant'Antonio considerato il protettore degli animali ( o meglio della salute degli animali che spesso poi vengono macellati). In qusi tutte le chiese e le piazze si assiste alla benedizione degli animali, gesto che nasconde molte volte l'ipocrisia di chi gli animali non solo non li ama ma li sfrutta (vedi gli allevatori) e l'ipocrisia di preti che subito dopo aver benedetto gli animali si siedono a tavola con i loro commensali per abbondanti libagioni a base di carne. Abbiamo gia scritto di Assisi dove preti e autorità civili domenica si siederanno attorno a un tavolo mangiando polpette, sugo di carne e bistecche di manzo e vitello dopo aver benedetto i loro fratellini ancora vivi. Dunque vale la pena far benedire gli animali? Si tratta di un rito, solo di un rito anche se tra i più antichi e anche per chi ci crede, questo rito ha senso nel momento in cui non ci siede poi a tavola a divorar bistecche, e questo vale per i preti che benedicono, e per coloro che portano anche solo fido o micio per predere quella benedizione sporca di sangue di altri fratelli animali.