VOGLIONO TOGLIERE L'IVA
SULLA VIVISEZIONE
Roma (25 Aprile 2014) –
La potente lobby della sperimentazione scientifica sugli animali
torna all'attacco e lo fa con la complicità di alcuni noti politici
e parlamentari che hanno appoggiato la campagna di restaurazione
della sperimentazione animale per i prossimi tre anni in Italia che
costerà la vita a tre milioni di animali da qui al 2017. Abbiamo
avuto notizia di una riunione che si è tenuta nei giorni scorsi a
margine di un convegno nazionale sulla sanità, riunione nella quale
si sono dati appuntamento alcuni gurù della sperimentazione animale
che gestiscono istituti di ricerca che proliferano sulla pelle degli
animali, alcuni medici, farmacologi e politici noti per essersi
impegnati per tentare di distruggere (ed esserci in parte riusciti)
le poche modifiche alla orrenda legge sulla vivisezione europea
contenute nell'articolo 13 (lo stesso con il quale si chiude Green
Hill). Nel corso della “riunione segreta” si sarebbe concordato
di introdurre nella prossima legge di stabilità e nel decreto “mille
proroghe” del prossimo anno una normativa ben nascosta che
prevederebbe l'abbassamento o addirittura l'eliminazione dell'Iva
sull'importazione di animali destinati alla sperimentazione in Italia
compresi i cani di razza beagle (che dopo la chiusura di Green Hill
saranno tutti importati in quanto in Italia è vietato allevarli ma
non torturarli usandoli negli esperimenti scientifici) e la riduzione
al minimo dell'Iva su tutti gli altri prodotti commercializzati che
vengono utilizzati nei laboratori pubblici, universitari e privati
dove si pratica la sperimentazione animale, e stando a quanto
riportato ad AIDAA da uno dei partecipanti alla riunione tutto
sarebbe stato nascosto tra le pieghe di decreti omnibus che sarebbero
stati in via di predisposizione già dalla prossima estate. “Ma li
abbiamo beccati- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA-
e abbiamo deciso di rendere pubblico questa orribile operazione che
avrebbe permesso ulteriore business sulla pelle degli animali
destinati alla tortura per i prossimi tre anni senza che nessuno se
ne accorgesse se non politici compiacenti che da anni ricevono
finanziamenti da queste multinazionali che pagano la campagna
elettorale e non solo a diversi esponenti politici italiani
attraverso donazioni a fondazioni che fanno riferimento ad uomini
politici di diversi schieramenti. Li abbiamo voluti smascherare prima
che questa infernale macchina di profitto si mettesse in modo-
conclude Croce- mentre di contro si fanno pagare tasse altissime
sulle visite veterinarie e non si promuove come chiede l'unione
europea la vendita dei farmaci veterinari generici che invece
farebbero risparmiare le famiglie con animali, ma ingrasserebbero
meno questi signori le cui mani lordano di sangue degli animali
torturati”.