OLMI
MAC MAHON. AIDAA SI APPELLA A MINISTRO E PARLAMENTO EUROPEO. SALVIAMOLI
Milano
(4 Maggio 2013) – Un appello al neo ministro dell'ambiente Andrea
Orlando, ed una petizione al parlamento europeo per chiedere che
siano salvati i 180 olmi presenti da quasi un secolo in via Mac Mahon
che il comune di Milano vuole abbattere in quanto considerati
“pericolosi per i tram”. L'associazione italiana difesa animali
ed ambiente- aidaa mette in campo altre due iniziative per indurre il
comune di Milano a recedere dalla sua decisione di tagliare gli olmi
che costeggiano le storiche linee tramviarie 1 e 12. Nei giorni
scorsi AIDAA ha presentato un'esposto alla procura di Milano per
chiedere che si fermi il progetto di abbattimento ed allo stesso
tempo si trovi una soluzione che salvi sia gli alberi che la tramvia
o che in via alternativa salvando gli alberi si trasformi la fascia
centrale della via in una pista ciclabile e che il tram venga
sostituito da bus elettrici. Oggi la richiesta al Parlamento Europeo
per chiedere che si pronunci a favore degli alberi trasformando
questo filare storico in un monumento europeo all'ambiente. Lunedi
inoltre il presidente AIDAA Lorenzo Croce e la responsabile del
settore ambiente della stessa associazione Salvina Inzana
rivolgeranno il loro appello al nuovo ministro dell'Ambiente
chiedendo di essere ricevuti per perorare la causa degli alberi.
Intanto a favore del mantenimento degli olmi si sono schierati
personaggi noti come lo scrittore ambientalista Mauro Corona ed il
professor architetto Giuseppe Boatti notissimo urbanista già
professore del Politecnico di Milano e estensore del primo piano
urbanistico della provincia di Milano. “Non ci fermeremo dinnanzi a
nulla – ci dicono Croce e Salvina Inzana- ora siamo andati in
Europa, lunedi chiederemo l'incontro con il ministro e inizieremo una
raccolta di firme a sostegno di questi meravigliosi alberi. Se Maran
continuerà a far finta di niente non escludiamo azioni clamorose ma
sopratutto andremo a chiedere sostegno al presidente della repubblica
Giorgio Napolitano attraverso un ricorso straordinario, magari una
sua parola servirebbe a salvare questi meravigliosi olmi il cui
abbattimento appare sempre più come un capriccio rispetto ad un
esigenza reale, e lo dimostreremo”.