"Sono prima decine e poi centinaia i rospi che in pochi giorni convergono nel sito di riproduzione. Le femmine si distinguono facilmente dai maschi perché sono vistosamente più grandi dei partner. Ogni anno, i rospi affrontano marce estenuanti per raggiungere le pozze temporanee di acqua al fine di riprodursi, marce tanto faticose e pericolose che troppo spesso ne causano la morte - si legge in un comunicato del Consorzio - Abbandonati i campi agricoli nei quali vivono, i rospi scelgono la compagna e si accoppiano. Nel corso dell’atto, i due restano per lungo tempo letteralmente abbracciati sul fondo dello stagno. Da qui di tanto in tanto riemergono, sempre abbracciati, per prendere fiato quel tanto che basta per poi tornare in acqua".
"Qui, però, devono fare molta attenzione - spiegano dal Consorzio - Avendo una pelle che non riesce a trattenere l’umidità, questi animali per non disidratarsi dormono di giorno e sono attivi di notte, soprattutto nelle giornate umide o piovose. Il rospo è un animale tanto comune, quanto poco conosciuto, benché oltre ad avere un gran valore di per sé, in quanto ogni vita animale è sempre importante, sia anche molto utile all’uomo poiché si nutre di insetti e invertebrati dannosi per le colture agricole. Il rospo è un animale longevo, riesce a vivere anche per più di dieci anni".