A RISCHIO SPERIMENTAZIONE
UN MILIONE DI CANI E GATTI RANDAGI
Roma (29 aprile 2016) –
L'Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro
l'Italia in quanto dopo le segnalazioni di diversi istituti di
ricerca Italiani la stessa unione ritiene troppo restrittiva la legge
sulla sperimentazione rispetto a quella Europea. In realtà a parte
alcune questioni procedurali sono tre le differenze vere tra la
nostra legge e la normativa europea: il divieto di allevare cani ed
altri animali da vivisezione, divieto introdotto a furor di popolo
dopo la vicenda Green Hill, il divieto di importare alcune specie di
primati, ed infine il divieto di usare cani e gatti randagi da
sperimentare. Appare fin troppo evidente lo scenario catastrofico che
si potrebbe aprire in Italia se il governo dovesse decidere di
accettare le proposte europee e di non opporsi. Innanzitutto si
vanificherebbe l'effetto Green Hill e ci sarebbe di nuovo il via
libera agli allevamenti per la sperimentazione, ma il vero rischio è
per il milione di cani e gatti randagi che rischiano davvero di poter
essere catturati, o comperati direttamente da canili o gattili e
utilizzati in funzione di ricerche e sperimentazioni su farmaci o
comunque sottoposti a torture per non ben chiare motivazioni
scientifiche. “La partita è grossa e se dovesse passare il
principio proposto dall'Unione Europea l'Italia farebbe un salto
all'indietro di almeno 20 anni in pochi mesi vedendo cosi cancellati
anni di battaglie per i diritti degli animali” Questo ha dichiarato
il presidente AIDAA Lorenzo Croce