N ITALIA (LOMBARDIA) SI MANGIANO 100.000 GHIRI L'ANNO
E' VIETATO CATTURARLI, UCCIDERLI. MA IN LOMBARDIA LI GRIGLIANO CON RICETTE SU INTERNET
Milano (19 DICEMBRE 2014) – Uccidere, grigliare, cucinare e mangiare i ghiri in Italia questo è vietato, ma purtroppo ogni settimana la cronaca registra un sequestro o la denuncia di un bracconiere preso con decine, anzi centinaia di ghiri catturati e rivenduti al mercato nero ad un prezzo che varia dai 5 ai 7 euro a capo per un giro che va dal mezzo milione ai settecentomila euro. I ghiri vengono catturati prevalentemente in Calabria ed in altre regioni del sud Italia e poi vengono inviati in camion frigoriferi verso il Nord Italia in particolare in Brianza ma anche nelle provincie di Milano,Lecco e Como dove vengono allestiti dei veri e propri banchetti a base di carne di ghiro ma anche di scoiattolo rosso a prezzi proibitivi, con un pranzo di tre portate che passa i 200 euro. Il sistema è sempre lo stesso il passa parola tra amici che si ritrovano in locali compiacenti a gustare le ricette proibite che però sono presenti anche su Internet in maniera copiosa. AIDAA denuncia questo ennesimo scempio che fa coppia con la cucina dei mangiagatti, che vengono uccisi e mangiati in migliaia di capi sempre nel nord Italia ed in particolare nelle provincie che Brescia. Cremona, e nelle provincie venete con in testa Vicenza. “Se ne parla davvero poco di questa nuova orribile moda culinaria- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- per molto meno in passato dalla Rai fu cacciato una persona che aveva dato un ricetta per mangiare i gatti, e i giornalisti che sui loro siti pubblicano le ricette per cucinare e mangiare i ghiri perchè non vengono colpiti a loro volta? E con loro perchè non vengono chiusi i ristoranti dove questi animaletti vengono cucinati e serviti come prelibatezze in cene riservate a pochi eletti con il gusto del proibito?”.