Venerdì, 9 maggio 2025, un cucciolo femmina di orso di circa 4-5 mesi con un peso di 3 kg è stato trovato in un’area poco distante dal centro abitato di Pizzone. L’animale, rintracciato a seguito di una segnalazione da parte di alcuni residenti ai Guardiaparco di Pizzone, è stato monitorato con fototrappole in attesa del ricongiungimento con la sua famiglia: cosa che non è accaduta. Pertanto, data la tenera età del cucciolo e la pericolosità del luogo del ritrovamento, il PNALM ha deciso di recuperare l’animale e ricoverarlo presso il Centro del Parco a Pescasseroli. La piccola orsa sarà spostata presso la struttura appositamente realizzata presso la Riserva Naturale del Feudo Intramonti dei Carabinieri Forestali. Lì, sarà allevata in un ambiente del tutto privo del disturbo umano fatta eccezione dell’addetto all’alimentazione. Lo scopo sarà quello di reimmettere l’animale nel suo habitat naturale.Che futuro attende il cucciolo di orso di Pizzone? Ci sono precedenti, positivi, proprio nel territorio del Parco Nazionale. Nel maggio del 2015, a Villavallelonga fu ritrovata Morena, un altro cucciolo di orso bruno marsicano di circa 5 mesi. Il piano attivato per consentire al cucciolo di orso trovato nei giorni scorsi una sana crescita, senza drammatiche conseguenze, è lo stesso adottato un decennio prima per l’orsetta di Villavallelonga e prende spunto dalle indicazioni contenute in “Orphan Bear Cubs Rehibilitation and Release Guides” dell’esperto internazionale John Beechman. Prima del caso di Morena non si era mai tentato un simile esperimento su un orso marsicano con la previsione della reimmissione in natura. Prima l’isolamento con svezzamento, poi l’introduzione di cibi solidi e lo spostamento in un recinto più grande con l’accudimento di due persone. Infine, con il raggiungimento di un peso idoneo (circa 40 kg), il rilascio in natura.Successivamente fu spostata in un recinto più grande e, contestualmente, le fu indotto il letargo per evitare un eccessivo allontanamento dall’area di rilascio. In ultimo, la graduale e alternata riduzione del cibo fino all’interruzione totale.
Cosa è successo a Morena
La cucciola, marcata con marche auricolari e collare satellitare, fu rilasciata nel cuore del Parco in inverno, a dispetto del consueto periodo primaverile (stagione in cui i cuccioli si distaccano dalla madre), in modo da ridurre il tempo in cattività ed assicurare al cucciolo un periodo di adattamento al nuovo ambiente. Morena, durante il primo anno in libertà, è stata costantemente controllata dal personale incaricato.
Purtroppo, superato il periodo di gelo, la piccola è deceduta in primavera a causa di una paradontite, una patologia dentale e a seguito di un’aggressione da parte di cani vaganti.
La storia di Morena ha scritto una pagina importante nell’ambito della conservazione della specie e ha passato il testimone alla piccola orsetta che, in queste ore, sta facendo incetta di affetto e cure da parte degli esperti e, virtualmente, dall’intera comunità locale e non.Successivamente fu spostata in un recinto più grande e, contestualmente, le fu indotto il letargo per evitare un eccessivo allontanamento dall’area di rilascio. In ultimo, la graduale e alternata riduzione del cibo fino all’interruzione totale.
Cosa è successo a Morena
La cucciola, marcata con marche auricolari e collare satellitare, fu rilasciata nel cuore del Parco in inverno, a dispetto del consueto periodo primaverile (stagione in cui i cuccioli si distaccano dalla madre), in modo da ridurre il tempo in cattività ed assicurare al cucciolo un periodo di adattamento al nuovo ambiente. Morena, durante il primo anno in libertà, è stata costantemente controllata dal personale incaricato.
Purtroppo, superato il periodo di gelo, la piccola è deceduta in primavera a causa di una paradontite, una patologia dentale e a seguito di un’aggressione da parte di cani vaganti.