Dopo sessant’anni di assenza, la lontra eurasiatica (Lutra lutra) sta finalmente ripopolando i fiumi e le aree umide del Friuli-Venezia Giulia. Estinta nella regione dagli anni ‘60 a causa di gravi problemi ambientali, come l’inquinamento da pesticidi, la lontra rappresenta oggi un simbolo di speranza per la biodiversità locale.
Terzo ritrovamento nel 2024
Il più recente segnale del ritorno di questa specie è stato il ritrovamento di una carcassa di lontra nel fiume Natisone, a Cividale del Friuli, avvenuto proprio ieri. L’animale, ritrovato in un’ansa del fiume, potrebbe essere stato spiaggiato dalle correnti, ma restano incertezze sulle cause della morte: potrebbe essere stato investito da un veicolo e poi gettato in acqua o, al contrario, essere stato vittima di un annegamento dovuto alla piena.La lontra eurasiatica era un tempo ampiamente diffusa in tutta l’Europa, compreso il Friuli-Venezia Giulia, dove prosperava nelle zone umide e nei corsi d’acqua della regione. Purtroppo, nel corso del Novecento, l’uso indiscriminato di pesticidi, la riduzione degli habitat naturali e la caccia illegale hanno drasticamente ridotto la popolazione di questo affascinante mammifero semi-acquatico.
Negli ultimi decenni, grazie a rigorosi programmi di conservazione e monitoraggio, la lontra ha iniziato a riprendersi, colonizzando progressivamente alcune zone dell’Italia settentrionale. I fiumi Natisone e Slizza sono oggi tra le aree privilegiate per avvistamenti e studi sulla specie. “La speranza – sottolinea Lapini – è che questo affascinante predatore possa stabilirsi definitivamente nella regione”.