C’è la trota strafatta di metanfetamine. Il pesce persico che non ha più paura dei predatori perché assume inconsapevolmente farmaci contro la depressione. Ma anche le femmine degli storni che bevono acqua al Prozac nei fiumi che diventano meno attraenti e gli uccelli maschi che si comportano in modo più aggressivo e cantano meno. Insomma: l’uomo è riuscito a creare gli animali tossicodipendenti. Lo evidenzia un articolo pubblicato sulla rivista Nature Sustainability e ripreso dal Guardian: gli scienziati avvertono che inquinamento farmaceutico e da droghe illegali è ormai minaccia per la fauna selvatica. L’esposizione ai farmaci sta causando cambiamenti significativi e inaspettati nel comportamento e nell’anatomia di alcuni animali esposti agli scarichi nei loro ecosistemi.
La pillola contraccettiva per esempio ha causato l’inversione del sesso in alcune popolazioni ittiche: i pesci maschi sono tornati ad organi femminili, portando a un collasso numerico e a eventi di estinzione locale.
“I principi attivi farmaceutici si trovano nei corsi d’acqua di tutto il mondo – dice Michael Bertram, professore presso l’Università svedese di scienze agrarie – compresi gli organismi che potremmo mangiare noi. Ci sono alcuni percorsi attraverso i quali queste sostanze chimiche entrano nell’ambiente. Se i farmaci rilasciati durante la produzione vengono trattati in modo inadeguato, questo è un modo. Un altro è durante l’uso. Quando un essere umano prende una pillola, non tutto il farmaco viene scomposto nel nostro corpo e quindi, attraverso i nostri escrementi, gli effluenti vengono rilasciati direttamente nell’ambiente”.C’è la trota strafatta di metanfetamine. Il pesce persico che non ha più paura dei predatori perché assume inconsapevolmente farmaci contro la depressione. Ma anche le femmine degli storni che bevono acqua al Prozac nei fiumi che diventano meno attraenti e gli uccelli maschi che si comportano in modo più aggressivo e cantano meno. Insomma: l’uomo è riuscito a creare gli animali tossicodipendenti. Lo evidenzia un articolo pubblicato sulla rivista Nature Sustainability e ripreso dal Guardian: gli scienziati avvertono che inquinamento farmaceutico e da droghe illegali è ormai minaccia per la fauna selvatica. L’esposizione ai farmaci sta causando cambiamenti significativi e inaspettati nel comportamento e nell’anatomia di alcuni animali esposti agli scarichi nei loro ecosistemi.
La pillola contraccettiva per esempio ha causato l’inversione del sesso in alcune popolazioni ittiche: i pesci maschi sono tornati ad organi femminili, portando a un collasso numerico e a eventi di estinzione locale.
“I principi attivi farmaceutici si trovano nei corsi d’acqua di tutto il mondo – dice Michael Bertram, professore presso l’Università svedese di scienze agrarie – compresi gli organismi che potremmo mangiare noi. Ci sono alcuni percorsi attraverso i quali queste sostanze chimiche entrano nell’ambiente. Se i farmaci rilasciati durante la produzione vengono trattati in modo inadeguato, questo è un modo. Un altro è durante l’uso. Quando un essere umano prende una pillola, non tutto il farmaco viene scomposto nel nostro corpo e quindi, attraverso i nostri escrementi, gli effluenti vengono rilasciati direttamente nell’ambiente”.