Animali selvatici e domestici uccisi senza motivo, caccia nei periodi vietati e con strumenti proibiti, e un piccolo arsenale di fucili e munizioni in casa, senza averlo denunciato come prevede la legge. Per questo era finito sotto processo un 48enne di Pieve Torina. Ma i fatti risalgono agli anni tra 2014 e il 2016 e ormai sono stati tutti dichiarati prescritti. Secondo quanto era emerso con le indagini dei carabinieri, l’uomo avrebbe ucciso un gatto domestico, tre volpi, e almeno due pecore, ritrovati seppelliti in una fossa. Avrebbe ucciso anche un’altra pecora e due cani maremmani, questi ultimi con un colpo alla testa; su di uno dei cani era stato recuperato un proiettile proveniente dalla scatola che poi era stata sequestrata in casa dell’uomo. In un terreno privato a Vari, all’insaputa dei titolari, avrebbe poi scavato alcune fosse dove avrebbe seppellito in maniera abusiva varie carcasse di animali, ma anche notevoli quantità di rifiuti dell’edilizia, tra cui anche materiali contenenti amianto. Il 48enne avrebbe inoltre catturato e ucciso un lupo e avrebbe usato reti proibite per dare la caccia agli uccelli protetti, avrebbe lasciato dei pastoni vicino ai boschi per pasturare i cinghiali e poi, fuori dai periodi e dagli spazi consentiti, ne avrebbe abbattuti sei, insieme con una tortora dal collare orientale. Ancora, avrebbe utilizzato lacci in acciaio per catturare i lupi, e in casa sua era stato ritrovato anche un palco di cervo. Inoltre , con una perquisizione i carabinieri avevano sequestrato nel suo appartamento 4 caricatori da dieci colpi, 911 munizioni a palla, quasi tre chili di polvere da sparo, due fucili e due carabine.