TREVISO (10 gennaio 2023) Un esposto alla procura della repubblica di Treviso con l'ipotesi di inquinamento atmosferico sarà inviato domani 12 gennaio 2023 nei confronti del sindaco di Riese Pio X e degli organizzatori del campionato mondiale della "Ingorda Confraternita del Museto" che dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni proprio a Riese San Pio X. L'esposto è stato predisposto dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente in quanto come evidenziato da diversi studi c'è uno stretto legame tra le polveri sottili (pm10) e gli allevamenti intensivi, legame dettato dall'ammoniaca che ha come riferimento l'utilizzo dei fertilizzanti azotati Non viene tenuto conto che ogni etto di carne lavorata di maiale in meno significa togliere 1,2 kg di anidride carbonica in meno nell’aria, 1 kg di deiezioni animali in meno sul terreno e nelle falde acquifere. Infine il costo sanitario dei problemi alla salute dettati dalla assunzione di carne lavorata a partire dalla riduzione di attesa di vita che si riduce di 3-4 anni ed oltre a quello il costo solo sulle provblematihììche di salute è di 10 euro per ogni chilo di carne di maiale consumato contro 50 centesimi di euro per un chilo di legumi. Motivi questi più che sufficienti a chiedere la sospensione della sagra per gravi danni alla salute pubblica attraverso l'emissione di inquinanti. "Ci appare quanto meno da prendere in considerazione la sospensione immediata di questa manifestazione, se gli organizzatori dovessero invece decidere di proseguire saranno denunciati a partire dal sindaco che pare essere anche il presidente di questa masnada di ingordi insalubri ma che secondo la legge ha la responsabilità sulla salute pubblica dei cittadini e che invece a metterla in pericolo sia lui stesso appare chiara la violazione quantomeno dell'articolo 647 del codice penale e la violazione della decisione della CORTE DI CASSAZIONE del 17/04/2009 contenuta nella Sentenza n. 16286 - scrivono gli animalisti di AIDAA- e cosa ancora più grave è che a sostenere tali inizitative vi siaNO ANCHE I POSTdel presidente della regione Veneto Zaia che da anni sostiene attraverso i propri social questa scandalosa e dannosa iniziativa".