CATANZARO (3 AGOSTO 2022) Il prossimo 26 agosto tra poco più di venti giorni sarà il primo triste anniversario della morte nella pineta di Satriano della giovane Simona Cavallaro, aggredita e morsicata da un gruppo di cani (tra cui quelli di un pastore 45enne poi arrestato e posto ai domiciliari nell'aprile di quest'anno) che comprendeva anche alcuni randagi che erano uniti al branco, è passato un anno da quella tristissima vicenda costata la vita ad una giovane che era andata solo a fare una passeggiata in una pineta e che è tornata in una bara, morte alla quale era seguito un vero e proprio massacro di cani randagi (e anche di proprietà) dapprima in tutta la provincia di Catanzaro e poi in tutta la regione Calabria. Ma nonostante le promesse altisonanti di quei giorni sugli impegni alla lotta al randagismo poco o nulla si è fatto nella campagna di sterilizzazione delle decine di migliaia di randagi che popolano la Calabria. "Sono di contro invece aumentati i randagi - scrivono in una nota gli animalisti dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA- e al contempo è aumentata la presenza di avvenelatori, che spargono i bocconi avvelenati un po in tutta la regione dove si contano decine di cani morti avvelenati ogni settimana, cani morti ai bordi delle strade tra l'indifferenza generale. Chiediamo- conclude la nota animalista- un salto di qualità nella lotta al randagismo, non certo attraversamento l'avvelenamento di massa ma con una campagna di sterilizzazione di massa, per evitare il proliferare di branchi randagi, e sopratutto di tragedie come quelle di Satriano".