giovedì 31 marzo 2022

I NAS CONTROLLANO 682 CLINICHE E AMBULATORI VETERINARI. 178 NON SONO IN REGOLA

 REGGIO CALABRIA – Controlli a tappeto dei carabinieri del Nas che hanno sottoposto a ispezione complessivamente, 682 tra ospedali, cliniche e ambulatori veterinari; 178 di questi sono risultati non conformi, pari al 26% dei controlli effettuati. Denunciate 49 persone tra titolari ed operatori, e comminate 141 sanzioni per violazioni amministrative per un totale di 145 mila euro.

Ed è solo un parziale bilancio dei controlli che il comando Carabinieri per la Tutela della salute, d’intesa con il ministero della Salute, hanno condotto nell’ambito di una campagna di controllo su tutto il territorio nazionale finalizzata alla verifica di strutture veterinarie che erogano prestazioni terapeutiche e curative a favore degli animali da compagnia, dotate anche di servizi di pronto soccorso.

Sono state contestate 220 violazioni, delle quali 116 riconducibili ad irregolarità nella gestione e detenzione dei farmaci destinati all’impiego sugli animali, poiché risultati scaduti o non correttamente registrati. Sono state contestate altre 62 sanzioni per inadempienze procedurali, organizzative e dei livelli minimi di igiene, la mancata attuazione delle misure di contenimento del Covid-19, individuando 5 veterinari che svolgevano l’attività privi di vaccinazione e, in due casi, sebbene già sospesi dell’Ordine professionale.

Durante le ispezioni i militari del Nas hanno eseguito il sequestro complessivo di oltre 800 confezioni di farmaci veterinari e dispositivi medici risultati irregolari e con data di scadenza superata, detenuti in promiscuità con altri medicinali ancora validi, con evidente possibilità di somministrazione di sostanze pericolose per l’animale o comunque privi di efficacia.

Un ambulatorio chiuso a Reggio Calabria

Sono stati eseguiti, inoltre, 10 provvedimenti di sospensione dell’attività nei confronti di ambulatori veterinari che operavano in assenza autorizzativa e in condizioni igieniche e strutturali incompatibili con l’esercizio della cura e del benessere degli animali, riscontrati tra le province di Salerno (4), Latina (2), Avellino, Catania, Reggio Calabria e Torino.





CANICATTI'. DETTAGLI AGGHIACCIANTI PER I COMBATTIMENTI TRA CANI

  Canicattì, Ag - Dalla Puglia in Sicilia per assistere agli illegali combattimenti fra cani, scommettendo del denaro con puntate base da 50 euro. Ma anche per portare dei pit-bull "guerrieri" visto che uno dei sei cani sequestrati arrivava proprio da Barletta. Nella vicenda ci sono anche dei palermitani coinvolti. Sabato sera, i poliziotti del commissariato di Canicattì, hanno effettuato - dopo ore ed ore di appostamenti e dopo aver circondato ogni possibile via di fuga - un blitz in contrada Garziano. Venticinque le persone denunciate, fra cui due minorenni (di Canicattì e Gela). Tra i denunciati ci sono anche persone di Palermo, Gela, Catania, Trani e Barletta. L'elicottero della polizia, il reparto Volo di Palermo, ha filmato non soltanto il momento dell'irruzione dei 30 poliziotti, ma anche uno dei combattimenti fra pit-bull. "Quando abbiamo bloccato le 25 persone, due delle quali minorenni, i cani continuavano a lottare fra di loro e non è stato semplice riuscire a staccarli - ha spiegato, durante la conferenza stampa tenuta in Questura, il commissario capo Francesco Sammartino -. Uno dei due cani era gravemente ferito. Erano previsti tre incontri e non potevamo permettere che questi cani si facessero ancora del male o morissero. Erano cani destinati alla morte". I poliziotti hanno sequestrato oltre a 5.800 euro, tutti divisi in banconote da 50 euro, di fatto pronti per le scommesse, migliaia di farmaci e siringhe. "Abbiamo contestato anche il reato di esercizio arbitrario dell'attività veterinaria - ha aggiunto il commissario capo Sammartino - . Tutte queste persone sono andate sul posto sapendo che uno o tutti e sei i cani sarebbero morti, quindi erano attrezzatissimi per qualsiasi tipo di evento, anche per la soppressione". A chi teneva i soldi, per le scommesse sul primo combattimento, i poliziotti hanno trovato 1.200 euro. "Ognuno era libero di scommettere la cifra che voleva", ha spiegato il dirigente del commissariato di Canicattì. L'appostamento dei poliziotti è iniziato dalle prime luci dell'alba, monitorando l'ingresso delle persone in questa area di campagna.

I gruppi - provenienti anche da altre regioni e da altre province - sono iniziati ad arrivare dalle 10 circa. Dei sei cani solo due sono microchippati: uno a Bari e l'altro a Canicattì. "Abbiamo dimostrato alla criminalità organizzata e diffusa che lo Stato è presente. Noi siamo degli 'artigiani' con degli strumenti ben precisi, ma questi strumenti giuridici, noi, la Procura e il sindaco sappiamo utilizzarli. Non ci tireremo mai indietro e continueremo, giorno per giorno, a combattere questo tipo di criminalità perché dove girano i soldi, gira anche qualcos'altro - ha commentato il commissario capo Francesco Sammartino - . Voglio sottolineare che non ho gestito risorse umane, ma eccellenze umane: 30 poliziotti che hanno rischiato grosso, ma che non si sono tirati indietro nel fare l'irruzione".Accanto agli agenti del commissariato di Canicattì c'erano infatti anche i colleghi della Squadra Mobile della Questura e quelli di altri commissariati della provincia, nonché il reparto Volo di Palermo. "Noi abbiamo dimostrato che ci siamo e ci saremo per il futuro" ha sottolineato il commissario capo. L'organizzatore e promotore - secondo quanto è emerso dall'inchiesta sviluppata dai poliziotti e del pm Cecilia Baravelli - è un canicattinese, già noto alle forze dell'ordine, trentacinquenne nullafacente. Sequestrate ad un pugliese - che non ha voluto dare spiegazioni al riguardo - anche due cartucce di una semiautomatica: 6,35. Non è stata contestata l'associazione per delinquere, ma non è detto che non avvenga nei prossimi giorni. E se dal caso, il fascicolo passerebbe in mano alla Dda di Palermo. Dipenderà tutto, naturalmente, dall'analisi dei telefonini e del materiale sequestrato.




3 CANI AVVELENATI A CIVITELLA DI ROVERETO

 Civitella Roveto – Nel messaggio che un cittadino di Civitella Roveto condivide online c’è tanta rabbia, tanta indignazione e anche tanto dolore. Tre dei suoi cani sono stati avvelenati. L’uomo ha persino scelto di pubblicare i video, molto duri e molto eloquenti, in cui vengono mostrate le penose sofferenze che un cane avvelenato subisce: spasmi, dolori, contrazioni, lamenti.

Ci sono in giro persone che riescono a fare questo” scrive “In una settimana tre cani di mia proprietà sono stati avvelenati probabilmente con la lumachina in località Mattei“. Due dei cani avvelenati, fortunatamente, dopo atroci sofferenze, hanno superato tutto. Una cagnolina, invece, non ce l’ha fatta. Ci duole segnalare situazioni del genere che, purtroppo per gli animali, sembrano replicarsi costantemente negli ultimi tempi. Va ricordato che l’avvelenamento di animali è un reato: l’articolo 440 del Codice Penale sanziona chi avvelena sostanze destinate all’alimentazione con la reclusione da 3 a 10 anni.



ALBEROBELLO .AVVELENATI DUE CANI

 Due cani avvelenati ad Alberobello ed è durissima la reazione, con relativa denuncia, dell’associazione “Stop animal crimes Italia” i cui volontari si occupavano, insieme anche ad alcune famiglie, degli animali, seppur randagi. «Siamo ancora ad Alberobello in Puglia, il paese dei balocchi dove ognuno fa quello che vuole senza nessun controllo – scrivono i volontari -. Il 24 marzo 2022 nel primo pomeriggio nella Contrada Bosco Selva sono stati trovati due cani randagi morti da presunto avvelenamento, seguiti da noi volontari dell’associazione “Stop animal crimes Italia” e accuditi anche da due famiglie della contrada. Si tratta di Bel la maremmana e del suo fedele compagno segugio, due cani buonissimi molto diffidenti che non davano assolutamente nessuna noia a nessuno. I due cani erano molto abitudinari adoravano riposare nell'erba al mattino dietro le abitazioni e lì con loro c'erano alcuni membri del branco sempre seguiti da noi. Sono anni che conoscevamo questi due angeli, questa è la seconda volta che cercano di avvelenarli, purtroppo questa volta non siamo arrivati in tempo. Il fatto accaduto è cosa gravissima è un atto di inciviltà realizzato da un mostro violento che non merita il dono della vita. Ovviamente abbiamo subito chiamato vigili, carabinieri e sindaco. I sospetti ci sono, attendiamo l'esito delle analisi tossicologiche che saranno effettuate dai veterinari dell'Asl dell'area C, per capire il tipo di veleno usato, per poi indagare dove sia venduto e chi l'ha acquistato della zona».



mercoledì 30 marzo 2022

CANICATTI' - COMBATTIMENTI TRA CANI 23 DENUNCIATI

 Un blitz della polizia di Stato, ieri sera, a Canicattì, ha consentito di interrompere un combattimento illegale di cani. Poco dopo le 20 gli uomini del commissariato di Canicattì insieme ai colleghi della Squadra mobile di Agrigento e del nucleo anticrimine di Palermo sono entrati in azione in contrada Graziano Di Giovanna con l'aiuto di un elicottero.L'effetto sorpresa è stato decisivo, i poliziotti hanno interrotto il combattimento al quale assistevano diverse persone che scommettevano sulla sfida. A mettere i poliziotti sulle tracce dell'organizzazione e soprattutto sull'evento di ieri sera molto probabilmente un confidente. Per 23 persone condotte in commissariato è scattata la denuncia per partecipazione e scommesse illegali legate ai combattimenti clandestini tra cani. Gli animali sono stati affidati al servizio veterinario dell'Asp. I poliziotti hanno sequestrato una grossa somma in contanti.



martedì 29 marzo 2022

9 CITTA' ITALIANE DA VISITARE CON IL PROPRIO CANE

 Si avvicina la Pasqua e con lei la voglia di svagarsi e di riprendere a viaggiare, abbiamo cercato di individuare le città che più facilmente possono essere visitare con i cani tenendo conto sia delle strutture ricettive che ospitano anche gli amici animali ma anche la possibilità di visitare la città, il trasporto pubblico e le aree cani. Abbiamo tenuto conto insomma di quelle che sono le esigenze non solo degli umani viaggiatori ma anche e soprattutto dei nostri amici a quattro zampe. Per quanto riguarda la classifica generale le città indicate come maggiorente pet friendly troviamo Prato, Bolzano e Modena per quanto riguarda le strutture ricettive.  Se invece vogliamo prendere in considerazione anche gli altri fattori, spicca come città visitabile sicuramente Milano grazie anche al fatto che qui i cani possono viaggiare gratuitamente sia sui mezzi pubblici di superficie che sulle metropolitane. Milano spicca poi per la presenza di aree cani, e per percorsi nei parchi ma anche nel centro città dove possiamo andare tranquillamente con i nostri amici pelosi cosi come moltissimi ristoranti e bar dove i cani sono ammessi senza problemi.  Certo togliamoci dalla testa di poter visitare i musei con i nostri amici a quattro zampe e  questo rende particolarmente invece poco adatta la città di Firenze. Mentre a Roma è in buona parte visitabile con i cani (cinghiali permettendo) infatti possono salire pagando il biglietto e con la museruola sui mezzi pubblici e sono ammessi in quasi tutti i percorsi storici pedonali e sono bene accetti anche in moltissimi centri commerciali e ristoranti. Abbastanza aperta ai cani anche la città di Venezia dove i cani possono tranquillamente circolare con il guinzaglio corto per tutto il centro storica. Chi va al mare in Sardegna è vuole visitare Cagliari non ha particolari problemi a portare con se il proprio cane. Tra le città d’arte toscane sicuramente quella che maggiormente facilita le visite con i cani al seguito è Pisa, qui le zone off limits sono ovviamente la torre ed i monumenti ma nessuna difficoltà ad andare per negozi o nei ristoranti. Infine un occhiata al sud, abbiamo individuato tra tutte le città di Lecce, qui dove il barocco è di casa i monumenti visitabili sono in buona parte all’aperto e questo facilita di molto il nostro passeggiare con fido. “Noi abbiamo pubblicato solo alcune città ma ricordiamo che tutta l’Italia è bella e la stragrande maggioranza delle città è visitabile con i gli amici quattro zampe al seguito”. Commentano gli esperti dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che hanno realizzato questo studio.



SPARI NELLA NOTTE CONTRO GLI ANIMALI DEL RIFUGIO ISOLA CHE NON C'E' DI ABBIATEGRASSO

 ABBIATEGRASSO (29 Marzo 2022) L'associazione italiana difesa animali ed ambiente ha inviato questa mattina un esposto alla procura di Pavia per fare luce su un episodio avvenuto tra la notte di mercoledi e giovedi scorso ad Abbiategrasso quando secondo quanto denunciato da un post sui social :"qualcuno ha sparato ai vitelloni del Rifugio "L'isola che non c'è" di Abbiategrasso, ferendo a morte Nestore, con un colpo all’addome e uno al collo, e causando ferite gravi al suo amico Bomber, attualmente ricoverato. È stato compiuto un sacrilegio poiché è stato violato un luogo sacro: un “Animal Sanctuary”, come ci chiamano nel resto del mondo. Un rifugio di animali liberi." Secondo gli animalisti di AIDAA questo è un fatto inaccettabile chiunque sia il responsabile, si tratti di guardia parco che hanno sparato scambiando i due bovini per cinghiali oppure sia stato un gesto intimidatorio o di bracconaggio i responsabili devono essere individuati e seriamente puniti, da qui l'esposto dell'associazione alla procura di Pavia perchè indaghi seriamente su questo crimine.


UNITA' CINOFILE AL LAVORO PER SCOVARE I BOCCONI

 Sei unità cinofile antiveleno provenienti da tutta Italia, le Uca dei Carabinieri Forestali, hanno eseguito, nell’ambito dell’operazione ’Chimera’, sopralluoghi preventivi in alcune aree del territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, l’area protetta del crinale tosco-romagnolo, uno straordinario ambiente naturale popolato da varie migliaia di animali selvatici. In particolare, in quella occasione, che ha rappresentato anche un’opportunità addestrativa, i cani antiveleno hanno annusato, alla ricerca di esche avvelenate, varie aree dai territori di Chiusi della Verna a Monte Savino, zone dove anche nel recente passato erano stati segnalati casi di avvelenamento di cui sono rimasti vittima animali anche particolarmente protetti. L’operazione ’Chimera’ era finalizzata dunque a contrastare il rilascio di bocconi avvelenati, una pratica scellerata purtroppo incredibilmente diffusa, che scaturisce da un comportamento umano delittuoso, a dir poco riprovevole e assolutamente da condannare più che duramente, moralmente e penalmente secondo le disposizioni di legge: "Siamo molto lieti di ospitare una Unità cinofila antiveleno nel territorio del Parco Nazionale, al servizio di un’area estesissima, che va oltre i confini del Parco stesso - dice Luca Santini presidente del Parco - Il fenomeno del rilascio di esche avvelenate è una pratica molto più diffusa di quanto si possa pensare. Una pratica che purtroppo è in grado di provocare danni importanti, e varie volte letali, alla sopravvivenza anche di specie animali selvatiche rare, di interesse nazionale ed europeo, come l’orso, il lupo, il nibbio reale ed altri animali. Questo deprecabile fenomeno si estende, come è risaputo, anche agli animali di affezione, quali gatti e cani".



lunedì 28 marzo 2022

TRASFERITO IN MONTAGNA JUAN CARLITO L'ORSO GOLOSONE

 Juan Carrito è stato condotto oggi in montagna. Le operazioni di traslocazione dall'area faunistica di Palena, in provincia di Chieti, hanno visto in azione i carabinieri forestali di Roma Urbe con l'elicottero e i carabinieri forestali coordinati dalla colonnella Livia Mattei del reparto carabinieri del Parco della Maiella di Guardiagrele. Le operazione di trasferimento sono iniziate alle ore 8,30 del mattino, la zona è stata presidiata con decine di carabinieri forestali, l'orso social narcotizzato è stato collocato in un gabbia e trasferito in alta quota con un elicottero. Sul posto anche il direttore del parco nazionale della Maiella, Luciano Di Martino e i tecnici dell'ente Parco. L'orso era diventato noto per le sue incursioni nelle pasticeeria della zona della Maiella.

L'ORSO JUAN CARLITO MENTRE OSSERVA GLI SCIATORI


ANCORA UN LUPO INVESTITO IN EMILIA

 «Sembra impossibile, ma è successo ancora: un altro lupo investito». Con un commento tra l’incredulo e l’amareggiato Ivano Chiapponi, responsabile del Rifugio Matildico di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, ha annunciato che un lupo è stato trovato morto sulle strade del suo territorio, a ucciderlo l’impatto con un veicolo.

Il Rifugio Matildico è uno dei centri di riferimento per il recupero della fauna selvatica nella zona di Reggio Emilia, nato nell’aprile del 2011 per occuparsi di tutti gli interventi relativi al soccorso di animali. Chiapponi e il suo team in passato hanno più volte lanciato l’allarme sul crescente numero di lupi morti in incidenti stradali, e l’episodio di venerdì ha nuovamente acceso i riflettori sulla necessità di adottare strategie in grado di proteggere questi predatori, tornati a popolare l’Appennino e spesso avvistati nei pressi dei centri abitati.



FAMIGLIA DI CAPRIOLI A SPASSO PER PODENZANO

 Una famiglia di caprioli si aggira in via dei Valli a Podenzano.

Da diverso tempo i residenti e chi passa nella zona li incontra tra Case Gatti, Altoè e nell’area del torrente Nure, ma da qualche giorno il gruppo si spinge fin verso le case di Podenzano, in via dei Valli, attraverso i campi, suscitando la curiosità degli abitanti.
Le foto sono di Andrea Veneziani di Podenzano.


domenica 27 marzo 2022

PASQUA 2022. CROLLA DEL 40% LA RICHIESTA DI CARNE DI AGNELLO

ROMA (27 marzo 2022) Mancano 3 settimane alla Pasqua cattolica e stando ai primi dati delle prenotazioni continua il crollo di richiesta di carne di agnello.Infatti rispetto alla Pasqua 2021 il trend vede una diminuzione di richiesta di carne di agnello che si attesterebbe sul -40%, tendenza questa in linea con quella degli scorsi anni, infatti dal 2010 al 2016 mediamente la richiesta di carne di agnello sia nel periodo pasquale sia durante il resto dell'anno era scesa complessivamente del 50% mentre dal 2016 ad oggi  si è assistito a un calo generalmente piu lento con una media del 35% rispetto ai 10 anni precedenti.. Per quest'anno le stime parlano di una diminuzione del 40% rispetto allo scorso anno, ma il trend potrebbe subire ancora degli scossoni visti i prezzi della carne di agnello che si attesta in macelleria nelle parti più pregiate come il cosciotto tra i 22 ed i 25 euro al kg con un possibile incremento previsto di circa il 10% nei giorni immediatamente precedenti la Pasqua. "Lo scorso anno in Italia sono stati uccisi circa 2 milioni di agnelli di cui 300.000 nel periodo pasquale- scrive in una nota l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA- ovviamente parliamo di capi macellati e non allevati in quanto ogni anno in Italia vengono importati 750.000 agnelli i quali non dimentichiamolo prima di essere uccisi devono sottoporsi a viaggi massacranti che durano fino a 32 ore."



ARRESTATO UN BRACCONIERE A REGGIO CALABRIA

 Pensava di farla franca ma è stato arrestato a seguito della segnalazione da parte di alcune fototrappole: come riporta Dire protagonista della vicenda un uomo, originario di Galatro (Reggio Calabria), arrestato dai carabinieri reato di bracconaggio e uccellagione di specie protette. In passato il bracconiere aveva accumulato già diverse denunce per reati in ambito venatorio e gli era già stata ritirata la licenza di caccia ed il porto d’armi. I miliari dell’Arma forestale delle stazioni di Cittanova e Laureana di Borrello stavano già sulle sue tracce, pattugliando una impervia zona boscosa a monte del Comune di Galatro. È qui, in località Masarà di Galatro, che i militari posizionano, occultandole nella vegetazione, alcune fototrappole in dotazione, hanno identificato l’uomo. La successiva perquisizione domiciliare ha aggravato la posizione penale del bracconiere. Qui infatti, oltre a numerose reti da uccellagione, sono stati rinvenuti, conservati in due congelatori, 5 esemplari di ghiro, 72 tordi e 294 fringuelli, tutti confezionati ed etichettati. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre l’uomo dovrà rispondere di numerosi reati aggravati dalla recidiva.



TRENTO. BOCCONI AVVELENATI IN VIA DOS

 TRENTO. L'associazione Zampa trentina onlus, impegnata per aiutare gli animali in difficoltà, oggi, 25 marzo, ha lanciato un allarme per la presenza di possibili bocconi avvelenati lungo la ciclabile in via Dos Trento.

"Stamattina - scrive la Onlus - sono state individuate delle polpettine di riso molto sospette. All'interno contenevano una polvere blu (lumachicida?). Erano presenti diverse polpette, alcune già aperte forse dai colombi.

TRENTO. L'associazione Zampa trentina onlus, impegnata per aiutare gli animali in difficoltà, oggi, 25 marzo, ha lanciato un allarme per la presenza di possibili bocconi avvelenati lungo la ciclabile in via Dos Trento.

"Stamattina - scrive la Onlus - sono state individuate delle polpettine di riso molto sospette. All'interno contenevano una polvere blu (lumachicida?). Erano presenti diverse polpette, alcune già aperte forse dai colombi.



sabato 26 marzo 2022

NON DIMENTICHIAMO I CANI ITALIANI

 ROMA (26 MARZO 2022) In questi giorni i social sono giustamente pieni delle azioni a favore dei cani e degli altri animali  dell'Ucraina che scappano dalla guerra e sopratutto delle migliaia di animali che sono rimasti in Ucraina e che sono a rischio morte per le bombe e la fame. Tutto questo è giustissimo ma come capita in casi come questi si rischia di dimenticare che in Italia il problema del randagismo e dei canili pieni è dietro l'angolo. Infatti sono circa 160.000 i cani chiusi nei canili in particolare anziani, e oltre 700.000 i cani randagi presenti sul territorio italiano. Noi chiediamo che non ci dimentichi di loro, è fondamentale che si torni a parlare anche dei nostri cani chiusi nelle gabbie dei rifugi, e si parli anche e sopratutto dei cani liberi, perchè il rischio di abbassare la tensione è molto alto, e con esso il rischio di aumento degli abbandoni e di riduzione delle adozioni è dietro l'angolo.




venerdì 25 marzo 2022

UCCISI 110 GATTI NELL'ULTIMA SETTIMANA.

 

ROMA (25 marzo 2022) Iniziamo con Lecce dove un senza fissa dimora ha ucciso a calci un gattino che stava dormento sotto una macchina, per poi aggredire pure i sanitari dell’ospedale dove era stato portato per verificare le sue condizioni di salute mental. Saliamo nel profondo nord Veneto dove a Vittorio veneto ieri gatti uccisi con la trappola ricavata  da un filo del freno della bicicletta, due giorni fa a Frattamaggiore sterminata una colonia di felina  che si era stabilita nel cimitero della cittadina campana con almeno sette mici uccisi dal veleno, stessa sorte per un cane e un gatto questa volta di proprietà uccisi dal vicino di casa alcuni giorni fa in provincia di Chieti. Non si parla piu del mostro di Livorno che in qualche mese ha ucciso oltre 50 gatti ed a questi possiamo aggiungere le settanta segnalazioni giunte alle sezioni territoriali dell’ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE di gatti investiti ed uccisi  solamente nell’ultima settimana e la trentina di gatti uccisi avvelenati in diverse località italiane riportate dalla stampa solo negli ultimi sette giorni per portare il macabro conteggio dei mici uccisi a oltre 110 in una settimana. Numeri che fanno rabbrividire se poi riportati su scala mensile e annuale. Numeri che parlano di una strage nascosta di cui a differenza dei cani non si parla quasi mai. “Solo nell’ultima settimana sono stati 110 i gatti uccisi per mano umana e non è nemmeno una delle peggiori da inizio anno- scrivono gli animalisti di AIDAA in un report stampa- Sono numeri su cui riflettere seriamente che oltretutto oltre alla mano degli avvelenatori o degli automobilisti che investono i gatti e poi fuggono vi sono anche delle uccisioni che fanno pensare alla presenza di psicopatici, e non parliamo solo del caso di Livorno, ma anche all’uccisione dei gatti nel trevigiano con trappole fatte con il filo del freno o quelle delle scorse settimane nella zona di Pordenone con due gatti uccisi dai dardi di una balestra. A questi – continua il comunicato dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- dobbiamo poi aggiungere quelli che letteralmente scompaiono nel nulla e di cui non si sa più niente come il piccolo Donatello a Brindisi scomparso da oltre un mese e di cui non si hanno tracce, nei casi come questi è difficile fare una casistica reale. Certo è che il fenomeno non va sottovalutato- conclude il comunicato AIDAA- e per questo stiamo chiedendo da mesi pene certe e severe per chi senza motivo ammazza, avvelena o tortura gli animali, appelli fino ad ora rimasti però inascoltati e che permettono agli assassini ed agli avvelenatori di farla franca in 9 casi su 10”.

DONATELLO IL MICIO SCOMPARSO A BRINDISI. 


RITROVATI GATTI UCCISI CON UNA TRAPPOLA A VITTORIO VENETO

 VITTORIO VENETO - “La mia gatta è stata trovata morta insieme ad altri gatti. Sono stati uccisi con un filo metallico ricavato dai freni di una bicicletta. Con tutta probabilità si tratta di una trappola utilizzata per prendere le lepri che fino a qualche tempo fa correvano vicino al cimitero di Ceneda”. Inizia così il post pubblicato su Facebook da una giovane madre di famiglia vittoriese. La gatta, Milù, era sparita martedì, e la proprietaria aveva lanciato un appello per ritrovarla.

 

Ieri la donna ha trovato l’animale senza vita vicino al camposanto cenedese. “Ho trovato anche una fossa di gatti morti – aggiunge la donna -. Uno è tornato con il filo attaccato alle zampe, mentre Milù, che era la gatta di mia figlia, non ce l’ha fatta”. “Andrò a fondo di questa storia – dichiara la donna -. Non mi fermo qui”. In questo caso, infatti, potrebbero configurarsi i reati di uccisione e di maltrattamento di animali.



RITROVATI BOCCONI AVVELENATI A POSTA FIBRENO

Sono stati necessari controlli e sopralluoghi, sia da parte dei Guardiaparco della Riserva Naturale Lago di Posta Fibreno che da parte dei cani antiveleno dei carabinieri forestali del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per bonificare una vasta area dopo che un cittadino di Posta Fibreno ha accidentalmente rinvenuto dei bocconi avvelenati nei pressi della sua abitazione posta all’interno del territorio dell’Area Protetta.

I controlli hanno interessato dapprima l’area dove sono stati ritrovai i primi bocconi e non hanno dato alcun esito, mentre il giorno successivo, grazie all’ausilio dei Nucleo Cinofilo Antiveleno operante nelle aree del PNALM ed avente sede in Villetta Barrea, i controlli hanno interessato una zona molto più ampia e si sono conclusi con il ritrovamento, da parte dei cani, di ulteriori due bocconi avvelenati.

L'operazione di bonifica dell’area si è resa necessaria per contrastare il rilascio di bocconi avvelenati, una pratica illegale purtroppo ancora diffusa, i cui motivi sono tradizionalmente legati al controllo delle specie cosiddette “nocive”, ovvero i predatori (volpe, tasso, rapaci, ma anche lupo) ma anche per la competizione nella ricerca dei tartufi, e, in ambito urbano, dopo liti tra vicini, per eliminare cani o altri animali domestici.

Da un primo esame dei bocconi che sono stati sequestrati dai Guardiaparco della Riserva Naturale Lago di Posta Fibreno, sembra che gli stessi siano stati confezionati con carne macinata con aggiunta di metaldeide (un veleno usato contro le lumache) e pezzetti di vetro. Gli stessi ora sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico per il Lazio e la Toscana per le successive analisi.

I bocconi avvelenati, come quelli rinvenuti, spesso realizzati in maniera artigianale, una volta liberati nell’ambiente naturale provocano reazioni incontrollate, tanto che per circoscrivere il fenomeno il Codice penale prevede sanzioni a carico dei responsabili che vanno dalla reclusione alle ammende fino a 5.000 euro.



LUPO TROVATO MORTO A CAPACCIO

 CAPACCIO PAESTUM. Una carcassa di lupo è stata trovata questa mattina sulla Strada Statale 18, in località Spinazzo, tra Capaccio Paestum ed Agropoli. L’animale è morto probabilmente dopo essere stato investito. A segnalarne la presenza alcuni automobilisti che hanno informato i Carabinieri forestali. Toccherà a loro, insieme all’Asl, procedere al recupero del corpo.

LUPO SULLA STATALE A CAPACCIO: PARLA L’ESPERTO

«L’animale ha la conformazione di un lupo o quantomeno di una specie imparentata con i lupi», spiega il professore Domeniuco Fulgione, coordinatore dei corsi di laurea in Scienze per la Natura e per l’Ambiente e Scienze Naturali della Federico II.

LE SEGNALAZIONI NEL CILENTO

Nel Cilento diverse sono le tracce di lupo, dunque il suo avvistamento a Capaccio non rappresenta un caso isolato. Questi animali vivono nelle località montane ma talvolta scendono anche nei centri abitati per procurarsi del cibo.

Nonostante la loro presenza incuta timore, essi non attaccano l’uomo. Negli ultimi anni segnalazioni relative alla presenza dei lupi sono arrivate soprattutto dal Monte Stella e dal Monte Cervati.

A Capaccio Paestum, in una zona pianeggiante, la presenza del lupo rappresenta invece una rarità.




giovedì 24 marzo 2022

BARBARA E LA SUA NALA VIVONO DA MESI PER STRADA DOPO UNO SFRATTO.

SAN DONA DI PIAVE. (23/03/2022) Barbara G. 56 anni invalida al 75%  dopo lo sfratto oltre alla casa ha perso anche il lavoro, la donna dopo alcuni mesi vissuti dentro un automobile ora dorme per strada con la sua cagnolona Nala. Il sindaco di San Donà continua a sostenere che non ci sono case popolari ed alla donna ha offerto una sistemazione in B&B a patto che portasse il cane in canile in quanto lo considera pericoloso (ma dove?). Barbara ha scelto di non staccarsi dalla sua pittbulina e forse per ripicca continua a essergli negato il diritto di avere un alloggio popolare di emergenza nonostante la legge lo preveda vista la invalidità della donna. Ora della vicenda si sta occupando l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente che questa mattina ha scritto al sindaco di San Donà di Piave chiedendo di porre rimedio a questa situazione. "E non ci fermeremo certo qui- scrive in una nota l'associazione animalista- nel frattempo attendiamo la risposta del sindaco se questa non verrà in tempi brevi o sarà negativa ci muoveremo altrimenti, senza dimenticarci che tra le motivazioni per cui a questa donna non viene concessa una casa vi è la presenza del cane che viene ritenuto in maniera assurda come un cane cattivo, sicuramente comunque abbiamo intenzione di stare al fianco della signora Barbara fino alla fine positiva della vicenda". L'Associazione animalista conclude con un appello:"Se qualcuno che abita in zona avesse a disposizione una soluzione abitativa anche temporanea per iniziare a togliere Barbara e il suo cane dalla strada ci contatti via whatsapp al 3479269949 e noi provvederemo immediatamente a metterla in contatto diretto con Barbara che oramai vive da troppo tempo in mezzo a una strada con la sua Nala".



IN ITALIA OLTRE 2300 CANI AL SEGUITO DEI PROFUGHI UCRAINI

 ROMA (24 marzo 2022) Il ministero degli interni comunica che alle ore 15 di ieri mercoledi 23 marzo 2022 sono complessivamente 65.350 i profughi ucraini giunti in Italia accolti in particolare nelle aree delle città metropolitane di Milano, Roma, Napoli e Bologna e con loro sono giunti in Italia al seguito delle famiglie circa 2250 cani e  circa 200 gatti. Ricordiamo che i cani  vanno immediatamente registrati alle anagrafi canine regionali e fatte visitare dai veterinari di riferimento. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente  ricorda inoltre che cani e gatti provenienti con i profughi dall'Ucraina vanno il prima possibile anche messi in regola con le vaccinazioni obbligatorie. AIDAA unendosi alle altre associazioni animaliste rilancia l'invito al ministro della salute affinchè venga revocato il divieto di ingresso in Italia di cani e gatti provenienti dai rifugi ucraini.

IL DATI DEL SITO UFFICIALE DEL MINISTERO DEGLI INTERNI

https://www.interno.gov.it/it/notizie/sono-65350-i-profughi-giunti-finora-italia-dallucraina




mercoledì 23 marzo 2022

OPERAZIONE "MARCIAPIEDI DECOROSI" - 10 MILIONI DI CACCHE DI CANE AL GIORNO SUI MARCIAPIEDI ITALIANI

ROMA (23 Marzo 2022) Arriva la primavera e come ogni anno l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente lancia la campagna di sensibilizzazione "Marciapiedi decorosi" con lo scopo di sensibilizzare la popolazione ed in particolare i proprietari dei cani a raccogliere gli escrementi dei propri cani e di non abbandonarli sulle strade o sui marciapiedi dove ogni giorno vengono lasciati almeno dieci milioni di "ricordini", ma allo stesso tempo l'associazione ambientalista ricorda che le cacche dei cani non sono il maggiore rifiuto lasciato sui marciapiedi dagli umani. "A fronte di dieci milioni di escrementi di cane- scrive in una nota AIDAA- i marciapiedi sono invasi da centinaia di milioni di mozziconi di sigarette di rifiuti di ogni genere e purtroppo quest'anno vediamo anche un sensibile aumento dell'abbandono su strade e marciapiedi di mascherine chirurgiche ed FPP2 e questi rifiuti sicuramente peggio delle cacche di cani che sono degradabili sono pericolose per l'uomo e l'ambiente. Prima di arrivare a chiedere sanzioni ad hoc invitiamo la gente ed in particolare i proprietari dei cani a raccogliere le deiezioni perchè innanzitutto si tratta di un gesto di civiltà ma sopratutto di un azione di rispetto verso la stragrande maggioranza dei proprieari dei cani che hanno sempre al seguito paletta e sacchetto e che raccolgono gli escrementi di fido".



BRACCONIERI IN AZIONE NEL NOVARESE

 Bracconieri nelle campagne della bassa novarese: la denuncia arriva da Cabs, associazione specializzata nella lotta al bracconaggio. "Nel corso degli ultimi mesi si sono ripetuti i rinvenimenti di animali uccisi, scuoiati e abbandonati nei campi – riferisce Davide Cartisano, volontario dell’associazione – Prima dei caprioli uccisi di notte con visori notturni e puntatori fra Robbio e Vespolate, poi dei cinghiali scuoiati e abbandonati vicino all’Agogna, in comune di Borgolavezzaro. É incredibile immaginare che in questo settore della Lomellina ci sia gente armata che va in giro in auto di notte, uccidendo ogni animale che incontri. A tutti gli animali rinvenuti erano state rimosse le parti commerciabili e rimanevano solo le zampe, la testa e la pelle, a dimostrazione che i bracconieri agiscono da professionisti e sanno cosa vogliono". L’associazione chiede alle autorità di intensificare i controlli notturni sulle strade poderali e interpoderali fra Borgolavezzaro, Cilavegna, Robbio e Vespolate. "É in questa zona che operano evidentemente questi criminali. Da indiscrezioni raccolte in zona, sembra che i soggetti vertano intorno a Robbio, escano la sera e utilizzino visori notturni e puntatori laser. É necessario fermarli: dopo un secolo finalmente il capriolo sta tornando a vivere nelle nostre terre e ora questi bracconieri ne mettono a repentaglio la stessa sopravvivenza".



PRESO BRACCONIERE CHE CATTURAVA I CARDELLINI CON LA COLLA

 Un bracconiere denunciato mentre catturava decine di cardellini con la colla per topi nelle campagne vicino a Cagliari, una pratica molto diffusa in Sardegna. E inoltre centinaia di uccelli selvatici salvati grazie alla rimozione di reti per l’uccellagione e diversi siti per la cattura illegale nelle aree boscate di macchia mediterranea. E’ l’esito di alcune azioni antibracconaggio effettuate nei giorni scorsi nel blackspot del bracconaggio “Sud Sardegna” dai volontari della Lipu in supporto alla sezione operativa antibracconaggio Soarda dei Carabinieri forestali e al Nucleo Cites di Cagliari.

Il 65enne bracconiere è stato sorpreso in località Sant’Isidoro a catturare cardellini con la colla per topi nelle campagne appena fuori la periferia di Cagliari. Il bracconiere, per il quale è scattata la denuncia, aveva posizionato in un campo aperto 82 bastoncini ricoperti di colla intorno ad una gabbietta che conteneva al suo interno il richiamo vivo: un uccello precedentemente intrappolato che, con il suo canto, richiamava altri uccelli e li induceva a posarsi sui rametti-trappola distribuiti intorno. Dopo aver controllato le trappole, il bracconiere, in caso di cattura, strappava l’animale dalla trappola per poi rinchiuderlo insieme agli altri in una gabbietta. Nella sua abitazione i Carabinieri hanno trovato 12 cardellini vivi e detenuti in gabbie, e inoltre, tra gli esemplari vivi, due merli, un fringuello, un lucherino e una calandra e, infine, un cardellino morto.