sabato 13 novembre 2021

L’ICT PER L’ECONOMIA SOSTENIBILE: ENTRO IL 2035 NON SI UCCIDERANNO ANIMALI PER MANGIARE CARNE

 La carne? Nel 2035 ne mangeremo senza uccidere animali, perché le bistecche usciranno dalle stampanti 3D, utilizzando componenti vegetali che riescono a riprodurne la fibrosità e le caratteristiche meccaniche. La conseguenza sarà un ridimensionamento dell’allevamento intensivo, oggi all’origine di un serio problema ambientale per l’importante utilizzo di acqua e la produzione di gas metano, che molto contribuisce al riscaldamento del pianeta.

È una degli apporti all’economia sostenibile che potrà dare la tecnologia così come l’ha esemplificato l’altra sera nel cuore della capitale economica d’Italia, il Salotto di Milano in Corso Venezia, Roberto Siagri, cofondatore di Eurotech Spa, presentando il suo libro «La servitizzazione: dal prodotto al servizio. Per un futuro sostenibile senza limiti alla crescita», pubblicato a ottobre da Guerini e Associati con prefazione di Roberto Masiero. Un esperto di Ict come Siagri, da anni concentrato sui temi dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e dello sviluppo di nuovi modelli di business abilitati dalle tecnologie, dispiega in queste pagine le potenzialità che già oggi la tecnologia ha in sé, per anticipare scenari che hanno alta probabilità di concretizzarsi.

In un appuntamento pensato dalla società di consulenza manageriale Strategia&Controllo, specializzata nelle strategie di servitizzazione, per focalizzare l’attenzione sull’evoluzione dei modelli di business, davanti a una platea composta in particolare da esponenti del mondo imprenditoriale milanese e lombardo, Siagri ha analizzato con lo sguardo lungo le conseguenze di una rivoluzione digitale che è solo all’inizio e che potrà essere dirimente per uno sviluppo sostenibile e, quindi, senza limiti. «I bambini di oggi da adulti svolgeranno professioni che neppure riusciamo a immaginare – ha incalzato -, ma che saranno per la maggior parte connesse con le opportunità date dalla tecnologia e legate alla servitizzazione». In sintesi, è il servizio sul prodotto a creare valore, più che il prodotto stesso.

La dimensione più propria della digitalizzazione secondo Siagri non può ridursi, dunque, a una forma di amplificazione del modello produttivo industriale, come in questi anni è soprattutto intesa, anche perché «entro il modello di sviluppo della produzione industriale non riusciamo a risolvere il problema della sostenibilità», ha considerato.

A sorreggere la trasformazione dell’attuale modello di business, alcuni principi forti che sono strettamente connessi alle opportunità offerte dall’Ict. «Nuovi scenari si aprono con l’indebolimento dell’idea di possesso, e la generazione dei Millennial l’ha già maturata, perché è più disposta a usare che a possedere  – ha sostenuto Siagri –; inoltre, deve esserci un’affermazione della società dell’accesso, in cui cioè i beni sono facilmente e largamente accessibili». Se il comparto dell’automotive sarà uno degli spazi in cui la servitizzazione del business sarà più evidente in tempi celeri – «se si possono pagare 30 euro due ore d’aereo, non potrà non essere possibile pagare un’auto 3 euro al giorno» -, anche il settore del Food potrà stupire, proprio con la bistecca prodotta con la stampante 3D su larga scala.