Como - Un pitbull senza guinzaglio e museruola, che nel 2017 era sfuggito alla proprietaria, una donna di 42 anni, uccidendo un cagnolino di piccola taglia che camminava per strada e ferendo il suo padrone. La proprietaria era stata denunciata per lesioni colpose, e condannata dal Giudice di pace di Como, al pagamento di una multa di 2500 euro, confermata in Appello. Ora la Corte di Cassazione ha reso definitiva quella sentenza, rigettando il ricorso della donna, che aveva sottolineato una serie di aspetti a suo parere discutibili, su cui si fondava quella sentenza. Innanzi tutto l’esistenza di una sola testimonianza, il proprietario del cane sbranato, che ha sua volta era stato ferito dal pitbull a una mano e alle gambe, poi la mancanza di dolo: il cane era senza museruola e guinzaglio perché si trovava in macchina con lei, ed era scappato – secondo l’imputata - sfondando il tettuccio in plastica quando aveva avvistato il cagnolino sul marciapiede.
Ma l’istruttoria aveva invece ricostruito che era stata lei ad aprire la portiera, senza preoccuparsi che potesse sfuggirle, come effettivamente era avvenuto. Lamentava infine che la pena, quei 2500 euro, corrispondevano al massimo applicabile: a suo dire, una sorte di accanimento del giudice perché non aveva prestato assistenza al ferito. I giudici della Suprema Corte hanno trovato inammissibili le argomentazioni e confermato la condanna.