martedì 31 marzo 2015

ACCUDISCE I GATTI. I TESTIMONI DI GEOVA LA CACCIANO.

gatti di una colonia felina - foto di repertorio

Alla domenica mattina anzichè andare a predicare a casa della gente, suonando i campanelli o appostandosi come avviene ultimamente fuori dai supermercati, dalle stazioni e dai centri commerciali per predicare e distribuire le solite riviste della sua congregazione dei testimoni di geova, una di loro aveva chiesto il permesso di poter accudire una colonia felina che si trova in una località della provincia di Milano, ma gli anziani della congregazione a cui fa rifermento sono stati drastici nella risposta. "No tu devi dedicare il tuo tempo alla predicazione della bibbia e non ad accudire i gatti". La donna timorosa in principio aveva accettato come un comandamento divino gli strali dei suoi anziani della comunità e per alcune domeniche aveva trovato una sostituta per accudire ai suoi 14 gatti della colonia felina (alla quale tra l'altro forniamo cibo come AIDAA tre volte al mese), ma dopo tre settimane la sostituta non ce l'ha piu fatta e la donna è tornata dai suoi gatti. Subito qualche spione della congregazione si è rivolto agli anziani per dare contro alla gattara che ora è stata messa al bando temponareo dalla sua comunità religiosa in quanto la stessa sarebbe stata costretta a non occuparsi più dei gatti. 
testimoni di geova predicano bene e razzolano male

Avendo ella invece fatto valere le sue ragioni ora si trova in una condizione difficile. In casa nemmeno le due figlie anch'elle testimoni di geova gli rivolgono più la parola, cosi come tutti gli altri amici e conoscenti della comunità, in quanto a loro è proibito di parlare con la persona che si trova in stato di messa al bando. La donna  che ieri sera si è sfogata al telefono con il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce ha chiesto di mantenere l'anonimato, il presidente Croce incontrerà nel pomeriggio la donna ed insieme decideranno il da farsi, la donna non vuole rinunciare ai gatti ma ovviamente non può nemmeno vivere senza che le figlie possano rivolgerle la parola. "Siamo alla barbaria- ci dice Lorenzo Croce- io penso che una cosa del genere nemmeno agli schiavi romani veniva imposta dai loro padroni. Questi predicano l'amore di dio? a me sembra proprio di no. Libertà di religione okey - conclude Croce- ma qui siamo alla violenza psicologica. Non escludo di consigliare alla donna di rivolgersi a un servizio di sostegno sociale e di denunciare questi che non sono religiosi ma aguzzini di uomini e animali".

VILLASANTA- CACCIATA DAL PALASPORT CON IL CANE

in questo paese i cani non entrano al palazzetto dello sport.  ma solo i cani a 4 zampe

Dopo quanto accaduto nei giorni scorsi in provincia di Latina dove una donna è stata cacciata dal palazzetto dello sport della città in quanto si era recata a vedere una partita di pallamano in compagnia del proprio cane, ora la situazione si è ripetuta a Villasanta un paese della brianza lombarda. Qui nei giorni scorsi una donna si è recata a vedere una partita di basket entrata nel palazzetto in compagnia del suo cane ha preso posto sugli spalti tenendosi a debita distanza dal resto del pubblico proprio per evitare che qualcuno si sentisse infastidito dalla presenza del cane. Ma dopo aver visto un pezzo di partita senza alcun motivo, al quarto tempo uno degli arbitri al tavolo ha visto il cane ed ha sospeso la partita inscenando una situazione assolutamente surreale mandando gli addetti alla sicurezza a cacciare la signora con il suo cane dal palazzetto dello sport in maniera assolutamente irriguardosa e con una sceneggiata degna dei migliori film di totò e peppino. La donna che giustamente si è sentita offesa si è ora rivolta al tribunale degli animali di AIDAA che a sua volta provvederà a chiedere spiegazioni sia alla società sportiva che ha organizzato la partita che al coni in quanto situazioni come queste non debbono più verificarsi. 

CERNOBBIO. CANE ABBANDONATO A SE STESSO.

Un cane pastore tedesco da mesi viene lasciato tutto il giorno solo, in balia di se stesso, e non sempre gli viene portata la pappa. Questo è quanto è stato denunciato da una signora al servizio segnalazionereati@libero.it nella giornata di oggi, secondo la segnalazione in cane vive in un totale abbandono, lasciato vivere nei suoi escrementi, mal nutrito se non con una ciotola di pappa improbabile portata ogni sera dalla padrona, che nel frattempo non abita più li. Il cane lamenterebbe anche problemi di natura comportamentale. Avviati i controlli

DENUNCIA FURTO DEL CANE. MA SI ERA SOLO NASCOSTO

la cagnolina grace protagonista della vicenda qui narrata

Casorezzo (Milano) - Gli sono entrati i ladri in casa, e quando è tornata oltre a trovare la casa sottosopra non ha più trovato Grace la bellissima cagnolina nella foto, disperata dopo avere cercato ovunque ed aver fatto il giro dei vicini è andata dai carabinieri  di Busto Garolfo a denunciare il furto del suo cane insieme alla refurtiva che i ladri avevano asportato dal suo appartamento sito in Casorezzo comune del Milanese, dopo aver segnalato anche alla ASL il possibile furto del cagnolino, Alessandra si è rivolta ad AIDAA nella tarda serata di ieri, chiedendo ed ottenendo consigli telefonici su come muoversi alla ricerca del cane e fino a notte fonda ha tempestato di mail tutti gli uffici della polizia locale dei comuni della zona, con la speranza che qualcuno vedesse il suo cane magari utilizzato per raccogliere l'elemosina. Insomma dopo aver fatto tutto quanto in suo potere Alessandra non se l'è sentita però di rientrare a casa a dormire ed ha cosi deciso di passare la notte da una parente. Questa mattina presto rientrando a casa la gradita sorpresa. Grace non era stata assolutamente rubata ma si era nascosta da qualche parte, un luogo che solo lei conosce, inaccessibile dell'appartamento e al rientro questa mattina della sua padrona gli è corsa incontro facendogli le feste. Ancora incredula Alessandra ha chiamato il presidente di AIDAA Lorenzo Croce comunicandogli la buona notizia: "Per una volta possiamo raccontare una notizia che ha un lieto fine- ci ha detto Lorenzo Croce- sono contento per Alessandra, ma sopratutto per Greta che cosi potrà restare a vivere tra le braccia amorose e le coccole della sua padrona, che pensava di averla persa per sempre ed invece l'ha ritrovata, ora rimane solo da capire dove si era nascosta"

lunedì 30 marzo 2015

DECRETO DEPENALIZZAZIONE. IL PARERE DEGLI ESPERTI LAV E DEL PRESIDENTE FELICETTI

SULLE VICENDE DELLA DEPENALIZZAZIONE DEI REATI CONTRO GLI ANIMALI SI SONO SCATENATE VARIE POLEMICHE. ABBIAMO CHIESTO DI POTER PUBBLICARE SUL BLOG DI AIDAA L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA LAV GIANLUCA FELICETTI E LA POSIZIONE LEGALE DI DUE IMPORTANTI AVVOCATI ABBIAMO AVUTO IL VIA LIBERA DAL PRESIDENTE NAZIONALE LAV CHE RINGRAZIAMO DI CUORE. 
dal sito www.lav.it
gianluca felicetti presidente lav

TUTTO QUESTO MATERIALE E' REPERIBILE ANCHE SUL SITO 
MALTRATTAMENTO E UCCISIONE DI UN ANIMALE NON PUO’ MAI ESSERE “TENUE”.  I REATI NON SONO STATI DEPENALIZZATI. E ORA, ANZI, PARLAMENTO E GOVERNO MIGLIORINO IL CODICE PENALE
La norma sulla “tenuità”, in vigore dal 2 aprile,  è residuale, inapplicabile di fatto, ai reati contro gli animali. Maltrattamenti e uccisioni non solo continueranno ad essere perseguibili ma non archiviabili nella stragrande maggioranza dei casi anche alla luce del nuovo articolo 131-bis del Codice penale voluto dal Governo e avallato dalla grande maggioranza del Parlamento. I reati contro gli animali rimangono quindi perseguibili d’ufficio e ogni Forza di polizia è tenuta a intervenire pena la denuncia per omissione d’atti d’ufficio.
Certo, si tratta - aldilà degli animali -  di un brutto articolo, proposto per ottenere, forse, una giustizia più veloce dando pieno mandato alle Procure di sfoltire i procedimenti per le previsioni fino a cinque anni di reclusione. Ma non è una depenalizzazione e peraltro vede fra le pochissime eccezioni all’applicazione della “tenuità del fatto” i motivi abietti o futili, la crudeltà, “anche in danno di animali”. In più l’obbligo per la Procura di notificare sempre e comunque alla persona offesa, compresi gli  Enti come la LAV che perseguono “finalità di tutela degli interessi lesi dai reati contro gli animali” l’eventuale richiesta di archiviazione permettendo così una strenua opposizione all’istituto anche nei casi più blandi, facendo valere il principio inderogabile di derivazione comunitaria che mai può essere un fatto tenue, ciò che comporta la compromissione della vita e della salute di un singolo animale.  Una previsione esplicita questa, sulla quale intervengono in un approfondimento giuridico  il magistrato Maurizio Santoloci e l’avvocato Carla Campanaro, nostri direttore e responsabile dell’Ufficio Legale LAV (allegato).
All’uscita della proposta del Governo, nel dicembre scorso ottenemmo grazie alla mobilitazione di decine di migliaia di persone, le dichiarazioni pubbliche del premier Renzi e del Ministro della Giustizia Orlando, nonché l’approvazione di un parere con condizioni della Commissione Giustizia della Camera proprio riguardo agli animali. Un risultato politico rilevante alla cui luce deve oggi essere letta la nuova norma.
Non è infatti mai “tenue” la morte e il maltrattamento di un essere senziente. Questo è il principio che affermeremo da domani a tutte le Polizie e  in tutte le Procure e Tribunali d’Italia. E in più depositeremo con un fronte trasversale di deputati e senatori una nuova proposta di legge (allegata) di “Armonizzazione, modifiche e implementazione delle disposizioni sulla repressione e il contrasto dei reati contro gli animali”. Vedremo se questo Parlamento e questo Governo vogliono cambiare, in meglio, dopo che abbiamo evitato il peggio.

Gianluca Felicetti presidente LAV


Inapplicabilità di fatto dell’istituto della “tenuità” ai crimini contro gli animali

a cura di
Dott. Maurizio Santoloci (Direttore Ufficio Legale LAV)
Avv. Carla Campanaro (Responsabile Ufficio Legale LAV)



La norma sulla tenuità del fatto
E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.64 del 18 marzo ed entra in vigore il 2 aprile, il Decreto Legislativo n.28 in attuazione della legge delega 28 aprile 2014 n. 67 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.

L’articolo 1 del Decreto citato ‘modifiche al codice penale’ cambia il Titolo V nella versione ‘della non punibilità per particolare tenuità del fatto. Della modificazione, applicazione ed esecuzione della pena’, ed il Capo I nella nuova formulazione ‘ della non punibilità per particolare tenuità del fatto. Della modificazione ed applicazione della pena’, inserendo l’articolo 131 bis c.p. ‘esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto’.

Tale articolo prevede che nei reati per cui è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena è esclusa la punibilità nel caso in cui:
per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo (requisiti da valutare congiuntamente) valutate ai sensi dell’art 133 primo comma l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento non risulta abituale.

Al secondo comma dell’articolo 131 bis c.p. sono previste le cause di esclusione dell’istituto in esame, essendo espressamente previsto che l’offesa non può essere considerata di particolare tenuità quando:
  • l’autore ha agito per motivi abietti o futili o con crudeltà anche in danno di animali,
  • ha adoperato sevizie o, ancora,
  • ha approfittato delle condizioni di minorata difesa della vittima anche in riferimento all’età della stessa ovvero quando la condotta ha cagionato o da essa sono derivate, quali conseguenze non volute, la morte o le lesioni gravissime di una persona.

Al terzo comma del citato articolo è poi previsto che il comportamento può definirsi abituale quando l’autore sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza, ovvero abbia commesso più reati della stessa indole, anche se ciascun fatto isolatamente considerato sia di particolare tenuità, nonché nel caso in cui si tratti di reati che abbiano ad oggetto condotte plurime, abituali e reiterate.

Da un punto di vista squisitamente procedurale all’articolo 2 del Decreto è previsto l’inserimento del comma 1 bis dell’articolo 411 c.p.p. che espressamente prevede che:
se l’archiviazione è richiesta per particolare tenuità del fatto, il pubblico ministero deve darne avviso alla persona sottoposta alle indagini ed alla persona offesa, precisando che nel termine di dieci giorni, possono prendere visione degli atti e presentare opposizione in cui indicare, a pena di inammissibilità, le ragioni del dissenso rispetto alla richiesta. Il giudice se l’opposizione non è inammissibile dopo aver sentito le parti procede ai sensi dell’articolo 409 comma 2 ovvero fissando udienza in camera di consiglio dove le parti potranno interloquire sul punto. Se invece accoglie la richiesta emette decreto motivato.

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Aspetti procedurali, la notifica alla persona offesa come strumento fondamentale per il diritto di difesa nei crimini contro gli animali
L’articolo 131-bis ‘esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto’ prevede quindi l’esclusione della punibilità mediante il nuovo istituto della ‘particolare tenuità del fatto’.
E’ quindi molto importante analizzare, al fine di non creare pericolosi vuoti di tutela o illegittime depenalizzazioni occulte, quando è possibile applicare tale applicazione e quando invece una richiesta in tal senso da parte della Procura andrebbe valutata come inammissibile.

In base al dettato della norma, sono quattro i requisiti, congiuntamente previsti, che la Procura deve valutare nell’applicazione dell’istituto, che evidentemente devono emergere dal merito dell’archiviazione come notificata alla persona sottoposta alle indagini ed alla persona offesa (in base al dettato del nuovo articolo 411 comma 1 bis c.p.p.). Pertanto la persona offesa (da leggere in senso lato anche come Associazione con fini statutari lesi dalle condotte criminose, nel caso specifico associazioni di protezione animale ai sensi dell’articolo19 quater disp. coord. trans c.p. nonché associazioni di protezione ambientali) ha tutto il potere, essendo la notifica ad essa obbligatoria, di contestare nel merito, come si legge nella relazione al Decreto Legislativo, tale istanza, argomentando davanti al GIP ai sensi dell’articolo 409 secondo comma c.p.

Quid juris nel caso in cui si proceda d’ufficio in materia di crimini ambientali o contro gli animali e non siano presenti sin dal principio associazioni quali parti lese (dato assai frequente)? Giova ricordare come, analizzando la normativa di cui si discute, la legge 189 del 2004 ha introdotto specifiche ipotesi delittuose che hanno come bene giuridico il ‘sentimento di pietà per gli animali’ (capo IX bis del codice penale) ma anche indirettamente l’animale in se e per se, e che sanzionano con la reclusione sino a due anni condotte che portano all’uccisione (articolo 544 bis c.p.) e maltrattamento (articolo 544 ter c.p.). All’articolo 544 sexies c.p. è poi previsto uno strumento processuale fondamentale per garantire la concreta applicazione della norma e la ratio ad essa sottesa ovvero la tutela giuridica degli animali, che è la confisca obbligatoria degli animali (articolo 544 sexies c.p.), ovvero la sottrazione, garantita anche in fase di indagini preliminari mediante lo strumento del sequestro preventivo di cui all’articolo 321 c.p.p., della vittima del reato ovvero dell’animale all’autore della condotta criminosa. L’articolo 19-quater (Affidamento degli animali sequestrati o confiscati) delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale prevede poi che gli animali vittime di reato sono affidati in custodia ad Enti con specifici poteri processuali, ovvero quelli individuati dall’articolo 7 della legge 189 del 2004 (Diritti e facoltà degli enti e delle associazioni) che a sua volta prevede specifici poteri processuali statuendo che ‘Ai sensi dell'articolo 91 del codice di procedura penale, le associazioni e gli enti di cui all'articolo 19-quater delle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale perseguono finalità di tutela degli interessi lesi dai reati previsti dalla presente legge’. La partecipazione degli Enti in questione, che evidentemente surroga la capacità processuale della reale vittima del reato (animale) che non ha logicamente il potere processuale di farsi rappresentare direttamente, è del tutto eventuale ovvero avviene nei casi in cui tali Enti sono messi a conoscenza di tali procedimenti o hanno di per se avviato le indagini con propria denuncia.

Si ritiene che, essendo sempre individuabile la persona offesa in materia di reati contro gli animali in base ai decreti ministeriali emanati ai sensi dell’art 7 della legge 189 del 2004 ed articolo 19 quater disp. coord. trans. c.p la Procura abbia l’onere di notificare sempre e comunque ad un Ente che persegue ‘finalità di tutela degli interessi lesi dai reati previsti dalla presente legge (articolo 7 legge 189 del 2004) tale richiesta di archiviazione, pena una gravissima compromissione del diritto di difesa. Il sacrificio della persona offesa che vede negato il diritto al processo ha delle gravissime ripercussioni in termini processuali considerato che il piano su cui si procede, quello penale è l’unico deputato a garantire la reale tutela degli animali coinvolti mediante il meccanismo di cui all’articolo 544 sexies c.p. della confisca obbligatoria degli animali e la conseguente loro sottrazione all’autore della condotta criminosa, che sarebbe del tutto frustrata. Il ristoro civilistico rispetto alla tutela degli animali non è assolutamente in grado di bilanciare il sacrificio della chiusura di un processo penale giacchè la ratio della norma, ovvero garantirne la loro incolumità e tutela sarebbe del tutto compromessa, a nulla valendo il risarcimento in sede civile delle associazioni di cui al 19 quater disp coord. Trans. c.p.p. che infatti operano prettamente in ambito penalistico a supporto della pubblica accusa

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La tenuità del fatto e i crimini contro gli animali, un applicazione del tutto residuale.

Non pare superflua una breve ricognizione delle norme cogenti a tutela degli animali, ai fini di inquadramento dell’istituto in esame nella più generale cornice normativa di riferimento di protezione degli animali e permettere quindi un’interpretazione sistematica delle norme in commento agli operatori del settore, in primis magistratura, che dovrà applicare l’istituto in esame.

In ambito comunitario, l’articolo 13 del Trattato Europeo (TFUE) dispone testualmente che “Nella formulazione e nella attuazione delle politiche della Unione nei settori della agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale”. Il principio di garanzia della tutela degli animali quali esseri senzienti ed a contrario il divieto di lederne la vita o la salute costituisce dunque un principio generale del diritto comunitario in quanto inserito nel titolo II del TFUE (Disposizioni di applicazione generale). Ciò comporta che, nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione Europea e nella legislazione (e sua applicazione) relativa degli Stati membri, il principio di cui all’articolo 13 funge da parametro positivo nella politica giudiziaria, in quanto l’articolo 13 prescrive che l’Unione e gli stati membri tengano (cioè debbano obbligatoriamente tenere) pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto essere senzienti. La tutela giuridica degli animali e del loro benessere ci è quindi imposta dal legislatore comunitario, ma vi è di più.
Per quanto riguarda le specie animali protette la Direttiva 2009/147/CE, la Direttiva 92/43/CE ed il Regolamento (CE) n.338/97 impongono specifiche misure di protezione di animali la cui tutela penale è disciplinata dalla legge 150 del 1992 e dalla legge 157 del 1992, tutela rafforzata sempre in ambito penale dalla Direttiva 2008/99/CE che all’articolo 3 lettere g ed h espressamente impone agli Stati membri che “Ciascuno Stato membro si adopera affinché le seguenti attività, qualora siano illecite e poste in essere intenzionalmente o quanto meno per grave negligenza, costituiscano reati” indicando tra le varie fattispecie f) luccisione, la distruzione, il possesso o il prelievo di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (…) g) il commercio di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche, protette o di parti di esse o di prodotti derivati (…). Pertanto una specifica direttiva impone agli Stati membri di dare adeguata tutela penale alle specie protette, mentre per quanto riguarda gli animali ‘da compagnia’ il 27 ottobre 2010 è stata approvata la Legge di ratifica ed esecuzione della Convezione europea per la protezione degli animali da compagnia, stipulata a Strasburgo il 13 novembre 1987 (legge n 201 del 2010), che espressamente impone la tutela del benessere e dell’integrità psicofisica dei cosiddetti animali d’affezione, mentre norma generale a tutela della vita e dell’incolumità fisica degli animali è la legge 189 del 2004 che introduce a corredo specifiche ipotesi criminose contro gli animali, attuate non solo ‘per crudeltà’, ma anche più semplicemente ‘senza necessità’ ovvero con dolo generico e generalmente per motivi economici e gestionali legati alle attività commerciali con animali. In tali casi, migliaia di animali subiscono ‘senza necessità’ lesioni e compromissioni, spesso irreversibili della loro salute, ma le condotte non sono compiute ‘per motivi abietti o futili’ e dunque ipoteticamente potrebbero ricadere nell’istituto in esame della tenuità del fatto. Nel caso di tali reati che intervengono a garantire l’incolumità della vita o della salute del singolo animale (dunque ‘beni superiori’ e non negoziabili, se non nel caso della ‘mancanza di necessità’ già prevista dalle norme in esame) appare evidente come il concetto di danno sia da ritenersi in se stesso grave. Appare di tutta evidenza che ‘cagionare la morte’ di un animale, reato di cui all’articolo 544 bis c.p. non possa mai essere ritenuto un fatto irrilevante di per se, essendo la vita dell’animale, oggetto di tutela penale, irrimediabilmente compromessa, ancor di più se specie protetta ai sensi della direttiva penale poc’anzi citata, a nulla valendo eventuali profili civilistici di ristoro inattivabili in tal senso dalla vittima del reato. Anche in relazione al requisito dell’occasionalità della condotta appare di tutta evidenza come quest’ultima non possa incidere sul reato di uccisione di specie protetta o di uccisione generale facendone derivare l’irrilevanza del fatto, giacchè si ritiene evidente che l’uccisione di un singolo animale sia di per se un danno grave ed irreparabile al di là dell’occasionalità della condotta.
Soltanto ipoteticamente, perché ad un attento esame dei requisiti previsti dalla norma evidentemente non è così, ed emerge anzi il contrario, ovvero che in materia di crimini contro gli animali tale istituto possa essere ritenuto del tutto residuale.
In materia di crimini contro gli animali, così come per tutti i reati previsti dalla norma, la valutazione della Procura sulla ‘tenuità del fatto’ da cui discende la relativa richiesta di archiviazione citata, che lo si ripete, può essere contestata nel merito sia da indagato che da persona offesa, deve quindi tenere in considerazione, alla luce di quanto sopra esposto di : le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, requisiti che congiuntamente debbono portare ad una valutazione di ‘offesa di particolare tenuità’ associata alla qualificazione del comportamento del soggetto agente quale ‘non abituale’.

Quattro quindi le valutazioni di merito e tecniche assegnate alla Procura su cui evidentemente non può tralasciarsi quanto dedotto in termini di protezione del bene giuridico vita ed integrità psicofisica dell’animale.

In primis, non può sottacersi che la valutazione dell’esiguità del danno o pericolo, in caso di uccisione di animale (ancor più se protetto) possa ritenersi del tutto pleonastica, essendo la vita dell’animale bene indisponibile se non per determinati motivi previsti dalla legge, motivo per cui l’uccisione non necessitata comporterà sempre un danno irreversibile nei confronti del bene giuridico tutelato, ovvero l’animale ed il sentimento di pietà che per esso si nutre (capo IX bis c.p.) che non potrà evidentemente mai considerarsi ‘danno esigue’. Analogamente per ciò che concerne condotte lesive della salute e dell’integrità psicofisica dell’animale il danno potrà molto difficilmente essere ritenuto ‘esigue’ considerato che andrebbe ad incidere su di un valore primario quale è la salute dell’animale.

Le modalità della condotta che congiuntamente ad una prima valutazione di ‘esiguità del danno’ dovranno poi essere associate da parte della Procura ad una seconda analisi, relativa alla valutazione dell’offesa’ di particolare tenuità’ associata alla qualificazione del comportamento del soggetto agente quale ‘non abituale’. A tal proposito si rileva come per comportamento abituale il legislatore abbia voluto dare un’interpretazione estensiva, ricomprendendo tutte quelle condotte che, al di la dell’abitualità pura che prevede la reiterazione di più condotte identiche o omogenee, abbiano ad oggetto condotte anche plurime e reiterate, ricomprendo così anche il reato continuato di cui all’articolo 81 c.p. inteso quale violazione in esecuzione del medesimo disegno criminoso anche di diverse disposizioni incriminatrici, dato assai frequente nei crimini contro gli animali per motivi ‘gestionali’ ed economici nell’ambito di attività commerciali dove le condotte sono plurime e reiterate nel tempo, in particolare nel delitto di maltrattamento.

Infine va sottolineato che questa innovazione normativa impone una nuova logica di redazione delle CNR, le comunicazioni di notizie di reato, da parte della Polizia giudiziaria di reati in esame. Non vi è dubbio, infatti, che il Pubblico Ministero in primo luogo e successivamente ed eventualmente il Giudice possono acquisire elementi di valutazione sui dati che abbiamo sopra esaminato in prima fase esclusivamente sulla base della informativa che la Polizia giudiziaria in via iniziale ha inviato al Pubblico Ministero. Dunque, a nostro modesto avviso, la struttura della CNR per i reati in questione deve vedere una evoluzione in sintonia con il dettato della nuova norma, e pertanto sarà necessario che ciascun organo di polizia giudiziaria esponga nei dettagli ed in modo chiaro tutti i dati che saranno necessari ai magistrati successivamente per operare una valutazione in ordine alle circostanze fin qui esaminate tutti in condizione di decidere sulla esistenza o meno della ‘particolare tenuità del fatto’. Il che conferma indirettamente la nostra teoria storica in base alla quale le comunicazioni di notizie di reato non possono essere asettiche e strettamente oggettive, ma devono comunque in qualche modo illustrare nei dettagli tutti gli aspetti sia oggettivi ma anche e – soprattutto - soggettivi comportamentali inerenti il caso di specie. Si aprono, dunque, nuovi scenari e nuove linee evolutive anche in questa delicata fase primaria.

Maurizio Santoloci e Carla Campanaro



PER PASQUA TORNA IO LO SEGNALO DI AIDAA


Il fine settimana di Pasqua quest'anno secondo i metereologi sarà all'insegna del bel tempo, per questo motivo, sono in molti ad aver deciso di passare i tre giorni del piccolo ponte pasquale fuori città magari nelle località di mare o montagna. Secondo gli esperti saranno circe 4 milioni gli italiani che si muoveranno sulle strade ed autostrade per il ponte ad altri dieci milioni per la giornata di pasquetta da sempre dedicata alla gita fuori porta. Purtroppo con questo piccolo mini esodo inizia il pericolo per l'abbandono dei cani sulle strade ed autostrade italiane. Per questo motivo AIDAA dalle 9 di sabato 4 aprile alle ore 20 di lunedi 6 aprile giorno di pasquetta riapre il servizio IO LO SEGNALO dove via sms o con una telefonata sarà possibile segnalare al numero 3476926649 gli avvistamenti dei cani abbandonati in città ed in autostrada, i volontari di AIDAA segnaleranno la presenza del cane vagante alle forze dell'ordine e alle associaizioni presenti sul territorio e laddove sono presenti i nostri volontari saremo noi ad intervenire direttamente. Il servizio ha valenza nazionale isole comprese.

MICHELA BRAMBILLA SMETTILA DI PRENDERE IN GIRO LA GENTE


Te lo dico con il cuore MICHELA VITTORIA BRAMBILLA SMETTILA DI PRENDERE PER IL CULO LA GENTE ED IN PARTICOLARE IL POPOLO ANIMALISTA. 
Basta, davvero basta, la rossa antianimalista ha colpito ancora. Leggo su alcuni siti della sua proposta di legge per dare il carcere a chi mangia il coniglio. Lodevole iniziativa se non fosse una presa per il culo che serve solo per attirare consensi facili da chi specialmente nel nostro ambiente non si informa come dovrebbe ma si accontenta di leggere le cose in superficie. Oggi la donna SOTTO PROCESSO PER MALTRATTAMENTO DI ANIMALI e responsabile di una serie di porcherie a partire dalle promesse per le spiagge libere costate la multa a migliaia di italiani e la sua iniziativa per salvare le scimmie di Harlan che oggi sono nello stabulario di Nerviano (posto che sta fallendo e per il quale però la rossa di Lecco si guarda bene di intervenire visto che ci sono i suoi amici nel consiglio di amministrazione), oltre alla vicenda nota del canile di lecco per il quale è stata portata in causa dalla mitica presidente di Freccia 45 (dio benedica quella donna) avvocato Susanna Chiesa
Ora dopo la storia del progetto di legge sull'abbaio dei cani, arriva a proporre il carcere per chi mangia i conigli, sia chiaro AIDAA in linea di principio è d'accordo con questa iniziativa, se non fosse ridicola nei modi in cui viene presentata e per la pena che si vuole infliggere a chi mangia conigli, due anni, e la proposta arriva a meno di tre giorni di entrata in vigore del nuovo decreto legislativo che di fatto depenalizza i reati che non prevedono una pena inferiore a 5 anni di carcere tra cui nonostante tutto molti anche di quelli minori contro gli animali, per i quali certo le procure denunceranno d'ufficio, ma i giudici archivieranno non vedendo la regola della crudeltà, che per altro non vedono manco adesso. E questa propone due anni per chi mangia i conigli? Ma siamo seri, se vogliamo non trasformare la lotta animalista in una barzelletta dobbiamo lavorare su cose concrete e non sulle fantasie perverse di una donna che pur di farsi pubblicità si inventerebbe chissa cosa. 
Michela Brambilla smettila di farti pubblicità sulla pelle degli animali e pensa agli operai che hai licenziato dall'azienda di famiglia che stanno morendo di fame. VERGOGNATI. 
Lorenzo Croce

AIDAA VENERDI IN PIAZZA DUOMO CONTRO MASSACRO AGNELLI

AIDAA IN PIAZZA CONTRO IL MASSACRO DEGLI AGNELLI
nella foto emanuelle cristaldi con una delle sue caprette salvate da una brutta fine

Milano (30 marzo 2015) – Venerdi santo in piazza duomo a Milano per dire basta al massacro degli agnelli pasquali. Un presidio organizzato dall'Aidaa Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente proprio nel pomeriggio di venerdi 3 aprile (venerdi santo) allo scopo di sensibilizzare le persone contro il massacro degli agnelli, saranno presenti anche il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce insieme alla pornostar Emanuelle Cristaldi che da anni segue per l'associazione le campagne pasquali contro il massacro degli agnelli. Subito dopo in compagnia di tutti coloro che lo riteranno la colorata carovana di AIDAA si trasferirà nella vicina piazza Cairoli per occupare simbolicamente con i cani il gate di Expo per protestare proprio contro il divieto di fare entrare cani nell'esposizione mondiale che aprirà i battenti a Milano proprio il prossimo 1 maggio.


MENO ABBACCHIO PER PASQUA SULLE TAVOLE ROMANE

ROMA: CROLLA LA RICHIESTA DI ABBACCHIO PER PASQUA
meno abbacchio per pasqua sulle tavole dei romani


Roma (30 marzo 2015) – Pasqua senza agnello anche per quattro romani su dieci. Questo sembra essere il dato che emerge dall'inchiesta avviata dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- AIDAA condotta in dieci macellerie della capitale, dal centro ai quartieri periferici scendono del 25% mediamente le prenotazioni dell'abbacchio per il pranzo pasquale. Lo scorso anno la richiesta era stata di 405 chili di abbacchio (pari a 68 capi, in quanto un agnello macellato pesa mediamente 6 kg), quest'anno la richiesta è scesa a meno di 300 kg di carne di agnello e di capi interi. Ovviamente si tratta di un dato parziale fermo alla sera di sabato 28 marzo, ma la tendenza all'abbassamento delle richieste di carne di agnello e quella di capretto non è un fenomeno solo romano ma di tutto il territorio nazionale dove la discesa si attesta sul 30% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno.  

MALTRATTAMENTO A PERUGIA AVANZANO LE INDAGINI


La denuncia per un reato di maltrattamento e mal custodia di un cane a Perugia è di diversi mesi orsono quando su una segnalazione AIDAA sporse denuncia verso una persona che teneva il cane in condizioni pietose, ora dopo alcuni mesi la denuncia di AIDAA sta camminando e il proprietario del cane è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di maltrattamento ai sensi dell'articolo 544 del codice penale.
Oggi il presidente AIDAA sarà sentito nell'ambito delle indagini relativa a questa denuncia, mentre nel mese di giugno ci sarà la prima udienza di un procedimento simile per un reato risalente a quattro anni fà sempre a Perugia. 

GATTI AVVELENATI A TORRE DEL GRECO. OGGI CROCE SENTITO DAI CARABINIERI


Il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce consegnerà oggi ai carabinieri tutta la documentazione in suo possesso, compresa la denuncia inviata nei giorni scorsi alla procura della repubblica di Torre Annunziata in relazione agli avvelenamenti dei gatti di Torre del Greco, su cui da alcuni giorni sta indagando anche la locale caserma dei carabinieri, intanto le volontarie che accudiscono le colonie del centro fanno sapere che da quando la notizia si è diffusa non vengono più bersagliate dai malandrini locali e che le ciotole di cibo ed acqua non vengono piu rovesciate. 

SCAPPATA A MELEGNANO. MASSIMA DIFFUSIONE

Questa spinoncina si è smarrita a Melegnano è scappata all'arrivo della staffetta HA 1 ANNO E PESA 8 KG 
Chiunque l'avvistasse o potesse dare una mano a ritrovarla 
STEFANO  349 6190731 
ELISA 3349808434 
Aiutiamola a tornare a casa!

domenica 29 marzo 2015

SESSO CON DUE CANI A LUCCA


Lucca (29 marzo 2015) Si trovavano tutti i giorni in un appartamento di via Sant'Andrea a Lucca, apparentemente per incontrarsi tra amiche, per fare quattro chiacchere, ciascuna delle amiche portava il proprio cane (un pastore tedesco e un maremmano) per poi dopo un paio d'ore uscire tutte e tre assieme ai due cani e andare a fare una passeggiata per sgranchire le gambe dei cani, almeno cosi dicevano. In realtà dietro questi innocui incontri si nascondeva ben altro, le tre infatti insieme ai loro due cani erano dedite alla realizzazione di filmini porno caserecci che poi vendevano attraverso i siti specializzati in sesso con animali. A rivelare la situazione una quarta amica che ha partecipato a due "sedute di sesso lesbo con animali di gruppo" per poi andarsene schifata e raccontare tutto nei particolari in una telefonata al presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce che sta valutando l'opportunità di denunciare per maltrattamento di animali la tre casalinghe zooraste di Lucca. 

SCENDE DEL 30% LA PRENOTAZIONE DI CARNE DI AGNELLO

PASQUA. AIDAA, MENO 30%  PRENOTAZIONI  CARNE  AGNELLO


Roma (29 marzo 2015) – Continuano a diminuire sensibilmente le prenotazioni di carne di agnello in vista della pasqua cristiana prevista per domenica 5 aprile. Lo scorso anno pochi giorni prima della Pasqua erano stati prenotati nelle trenta  macellerie seguite da AIDAA nei venti capoluoghi di regione 1064 chilogrammi di carne di agnello pari a 177 capi (un agnello macellato pesa circa 6 kg). Quest’anno alle ore 13 di ieri sabato 28 marzo 2015 a otto giorni dalla Pasqua sono stati prenotati 756 chilogrammi di carne di agnello pari a 126 capi macellati. Circa il 25% delle prenotazioni si concentra nelle sei macellerie romane prese in esame. “Forse complici gli alti costi della carne di agnello, forse complice la crisi, forse anche merito delle campagne animaliste comunque le prenotazioni di carne di agnello a meno di dieci giorni dalla pasqua sono in forte diminuzione- ci dice Lorenzo Croce presidente AIDAA- da cinque anni noi monitoriamo con lo stesso criterio le stesse macellerie e la diminuzione è costante negli ultimi tre anni, certo si tratta di dati ancora parziali, ma la gente sta seriamente optando per una diversa alimentazione, infatti alla discesa di prenotazioni per la carne di agnello non corrisponde un’aumento di prenotazioni di carne di altri animali e questo ci fa ben sperare”

sabato 28 marzo 2015

TRAFFICO DI CANI. IN ARRIVO 189 AVVISI DI GARANZIA


Sono 189 gli avvisi di garanzia che da martedi prossimo saranno inviati ad altrettante persone tra le quali i presidenti di alcune pseudoassociazioni che si definiscono animaliste e che hanno il loro centro delle attività tra Roma, Milano e l'Umbria. Il traffico di cani riguarda i cani rastrellati dai canili e dalle strade del centro sud Italia e poi inviati o direttamente in Germania o fatti passare attraverso sei associazioni che hanno la loro sede legale e le strutture di riferimento in Lombardia ed in particolare nelle provincie di Milano, Cremona e Brescia. Una volta che avremo la sicurezza della avvenuta consegna degli avvisi di garanzia, pubblicheremo senza remissione i nomi delle persone e delle pseudo associazioni coinvolte (tutte sconosciute e facenti capo ad una cittadina italo-austriaca residente a Roma, tranne tre associazioni che si muovono nel nord Italia una delle quali ha ai suoi vertici personaggi che si sono occupati in passato di cani spagnoli con vicende e sospetti legati ai loro viaggi in Spagna, ed un'altra che da anni traffica con i cani della Puglia e la terza che fa campo alla nota trafficante brianzola che a sua volta vende cani ai depravati per il sesso con animali). Secondo la denuncia di AIDAA il giro dei cani deportati si aggira attorno a 25.000 cani l'anno con un giro di affari di oltre 6 milioni di euro l'anno. 

venerdì 27 marzo 2015

IL MISTERO DELLA MAGNOLIA SPARITA DA PIAZZA CAIROLI A MILANO




 MILANO: IL MISTERO DELLA MAGNOLIA SCOMPARSA DA PIAZZA CAIROLI
Milano (27 marzo 2015) - Tutti ricorderete la vicenda legata alla ristrutturazione di piazza Cairoli a Milano e la battaglia dei residenti e degli ambientalisti di diverse organizzazioni tra cui noi di AIDAA per salvare le due magnolie presenti. Bene dopo che si era evitato il trasferimento delle magnolie, ci siamo accorti nelle settimane scorse che le magnolie in piazza Cairoli non erano più due, ma ne era rimasta una sola. La vicepresidente nazionale di AIDAA settore ambiente Salvina Inzana aveva scritto a diversi esponenti della politica milanese per chiedere dove fosse stata spostata la seconda magnolia. Non avendo avuto risposte la nostra intraprendente vice presidente si è rivolta al settore parchi e giardini ricevendo ieri da uno dei responsabili una risposta che ci ha lasciati scioccati. Infatti secondo i responsabili del settore:  "Per quanto concerne le magnolie di Piazza CAIROLI, mi informano che entrambe le piante sono state lasciate in loco quindi, senza spostarle e/o abbatterle.Nel caso non sia così mi faccia sapere che provo ad approfondire la faccenda.I settori e i tecnici del comune, anche se alle volte con tempistiche che possono sembrare lunghe danno sempre delle risposte, in caso contrario può contattare direttamente la casella istituzionale del comune o informare gli assessorati competenti". A seguito della risposta ricevuta oggi alle 16 abbiamo fatto un reportage fotografico che dimostra che in largo Cairoli di magnolia ne è rimasta una sola. "Ci chiediamo- ci dicono stupiti Lorenzo Croce presidente AIDAA e Salvina Inzana vicepresidente ambiente AIDAA- se ci prendono in giro, oppure se il comune davvero non sa che manca una magnolia, e ci chiediamo sopratutto che fine ha fatto questo meraviglioso albero per il quale ci siamo battuti insieme ai residenti per la sua salvezza. Se non fosse una situazione grave per la sparizione di un albero- concludono Croce e Inzana- potremmo pensare di essere in una puntata di oggi le comiche". Attendiamo risposte dal comune ed in particolare dagli assessori Bisconti e Rozza che hanno per competenza seguito la vicenda.

SETTIMANA DEL BOICOTTAGGIO. SEGNALATI 300 NEGOZI


Sono fino ad ora 300 i negozi ed i centri commerciali che ci sono stai segnalati in tutta Italia che sono ancora off limits per gli animali, in particolare la maggior parte di questi negozi e centri commerciali sono concentrati nelle regioni di Lazio, Sardegna, Veneto e Campania. Continuate a mandarci le vostre segnalazioni che alla fine dopo i controlli renderemo pubblica la lista nera. 

DENUNCIATO IL PASTORE CHE SGOZZA GLI AGNELLI A MILANO


Con una denuncia presentata questa mattina alle forze dell'ordine di Milano il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce a provveduto a denunciare formalmente per macellazione clandestina e vendita abusiva di carne un pastore di origine calabrese scoperto nei giorni scorsi all'interno di un appezzamento di terreno che ha in comodato d'uso nella prima cintura periferica a nord del capoluogo lombardo a sgozzare in un prato agnelli di tre mesi e anche due pecore su ordinazione. Almeno una di questi agnelli sgozzato mentre belava implorando di poter vivere è stato sgozzato davanti a un bambino di sette anni. Vi tengo informato sugli sviluppi.

BASTA CACCHE DEI CANI SU STRADE, AIUOLE E MARCIAPIEDI

DOMENICA 1 GIORNATA “BASTA CACCHE CANI SU STRADE E MARCIAPIEDI”


Roma (27 marzo 2015) Ogni giorno almeno un milione di italiani pesta la cacca dei cani sui marciapiedi, sulle strade e o nei giardini e nelle aree cani. E’ ora di dire basta a questa pessima abitudine di non raccogliere le cacche dei cani e per questo motivo domenica 29 marzo AIDAA ha deciso di indire una giornata di sensibilizzazione per i proprietari di cani intitolata “Basta cacche dei cani su strade e marciapiedi”. Attraverso una campagna internet e attraverso informazione attraverso i social network l’associazione italiana difesa animali ed ambiente – aidaa domenica diffonderà le informazioni necessarie alla corretta gestione del problema delle deiezioni canine sia solide che liquide ma anche una serie di informazioni legate ai rischi per la salute dettate dall’abbandono delle deiezioni per strada e sui marciapiedi ma soprattutto nei prati e nelle aree cani frequentate poi da altri fido. “Un milione di italiani ogni giorno impreca contro i padroni dei cani perché schiaccia la cacca dei cani sui marciapiedi, per strada o anche nei parchi- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- In Italia sono 7 milioni i proprietari dei cani e di questi oltre sei milioni regolarmente raccolgono le deiezioni, ma per colpa di una minoranza ci vanno poi di mezzo tutti, allora mentre auspichiamo che le forze dell’ordine facciano il loro lavoro, noi ci impegniamo in una campagna culturale attraverso i mezzi di informazione, i social e campagne internet, per educare i proprietari sia a raccogliere le cacche dei cani ma anche a gettare acqua sulla pipì dei cani. Noi vogliamo i nostri diritti per noi e i nostri animali- conclude Croce- e questo è sacrosanto, ma dobbiamo essere i primi a rispettare i nostri doveri”.

GATTI AVVELENATI A TORRE DEL GRECO. INDAGANO I CARABINIERI


Una conversazione telefonica avvenuta ieri sera tra il comandante della stazione dei carabinieri di Torre del Greco ed il presidente di AIDAA Lorenzo Croce ha dato il via alla collaborazione per la definitiva individuazione sul territorio e denuncia degli avvelenatori dei gatti di Torre del Greco di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi. Il presidente Croce ed il comandante si risentiranno lunedi dopo che AIDAA avrà fornito tutta la documentazione in proprio possesso e gia inviato alla procura della repubblica di Torre Annunziata competente per territorio. Che sia la volta buona?

L'AQUILA CANI IN PICCOLO RECINTO


Due cani di grossa taglia vengono tenuti in un piccolo recinto in mezzo ai loro escrementi, ma sopratutto non vengono mai fatti uscire, ma non solo, infatti secondo la segnalazione giunta al servizio di segnalazionereati@libero.it di AIDAA i due cani oltre a vivere in spazi angusti e nella sporcizia vengono alimentati solo con residui di ossa da macelleria e l'acqua spesso è sporca. Tutto questo avviene a L'aquila nella zona della via Salaria est. Iniziati i controlli e presto chiederemo il sequestro degli animali. 

giovedì 26 marzo 2015

PASTORE ALLE PORTE DI MILANO SGOZZA AGNELLI PER PASQUA


Milano (26 marzo 2015) - Sgozza le pecore e gli agnelli su commissione tutto l'anno ma in questi giorni i belati sono diventati insopportabili e le persone che per lavoro o altri motivi transitano nella zona alla periferia ovest di Milano dove opera un pastore abusivo hanno iniziato a segnalare la cosa all'AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente. Secondo le segnalazioni in fase di verifica il pastore sgozza gli agnellini a crudo in un macello abusivo e li spella ancora vivi, su ordinazione lo fa davanti alla persona che gle lo paga. Il tutto su un terreno demaniale. 

VIETANO L'INGRESSO DEL CANE AL PALAZZETTO SPORT DI FONDI


Voleva vedere la partita di pallamano insieme al suo cane, ma si è vista negare l'ingresso al palazzetto dello Sport per via della presenza del cane. Il fatto è accaduto a Fondi nei giorni scorsi, quando una donna in compagnia del suo cagnetto tenuto al guinzaglio si è presentata all'ingresso regolarmente munita di biglietto per assistere alla partita di pallamano. In maniera assoltamente inaccettabile la donna è stata malamente respinta dagli addetti all'ingresso del palazzetto e si è rivolta al servizio legale di AIDAA che sta verificando se ci siano gli estremi per una denuncia contro i titolari del palazzetto per l'assurdo divieto in contrasto con le normative vigenti. 

ALLUCINANTE. UN COMUNE ORGANIZZA GARE DI CACCIA

VERGOGNA. A PISOGNE IL COMUNE ORGANIZZA GARE DI CACCIA.


Pisogne (Brescia – 26 marzo 2015) – “E’inaccettabile già che un comune patrocini una gara di caccia, ma che il comune di Pisogne, organizzi di suo insieme a federcaccia una prova su starne liberate per cani da ferma e da cerca è assolutamente assurdo, per questo chiediamo al comune di ritirarsi dall’organizzazione o chiederemo conto di questa follia al prefetto di Brescia ed al ministro degli Interni. Sperando per loro- ci dice il presidente di AIDAA Lorenzo Croce- che non abbiano usato soldi pubblici per finanziare le prove di caccia altrimenti li denunciamo alla corte dei conti per sperpero di pubblico denaro”. Va giù duro il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente nel commentare la decisione del comune di Pisogne di figurare tra gli organizzatori di una gara di caccia prevista per la prossima domenica. AIDAA chiede che la gara sia sospesa e che comunque il comune se ne tiri fuori, nel frattempo i legali bresciani dell’associazione stanno valutando ipotesi di esposti contro l’amministrazione comunale per istigazione all’uccisione di animali.

ERRATA CORRIGE. I GALGO NON SONO SALITI SULL'AEREO


Anche noi insieme a molti altri abbiamo dato spazio per alcune ore alla notizia che circolava secondo la quale sull'aereo caduto sulle alpi francesi fossero presenti dei Galgo e che gli stessi sarebbero morti. Bene è arrivata la smentita dalle associazioni che si occupano delle adozioni di questi cani spagnoli. Quindi i galgo sono vivi, noi abbiamo sbagliato, in buona fede e ce ne scusiamo con i lettori del nostro blog. Felici di aver sbagliato in quanto i cani sono vivi.

mercoledì 25 marzo 2015

DEPENALIZZAZIONI. CROCE E BRUNETTI SCRIVONO A RENZI

LA PROPRESIDENTE AIDAA BRUNETTI

Roma (25 marzo 2015) - Con una lettera inviata al presidente del consiglio Matteo Renzi i vertici dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - AIDAA intervengono sulla vicenda delle depenalizzazioni dei reati e della nuova formula che riguarda anche i reati contro gli animali cosi come previsti dal decreto legislativo che entrerà in vigore il prossimo 2 aprile. Nella lettera sottoriportata a firma del presidente nazionale AIDAA Lorenzo Croce e della pro presidente Antonella Brunetti si chiede al capo del governo di mantenere come reati considerati nelle tre fattispecie previste dal nuovo decreto (reato abietto, crudele e  commesso per motivi futili) tutti gli aspetti oggi inseriti nell'articolo 544 del codice penale, anzi di ampliarli introducendo nel decreto attuattivo anche i reati di abuso sessuale contro gli animali, i reati di maltrattamento ed uccisione di cani randagi e di gatti delle colonie feline, e di introdurre il reato di malcustodia e di divieto di detenzione alla catena. "E' nostro dovere come associazione- ci dicono Croce e Brunetti- intervenire e far sentire la nostra voce non solo con una protesta ma anche cogliendo l'opportunità per ampliare i reati contenuti nelle tre fattispecie previste dal decreto per i quali non si prevede la non punibilità chiederemo anche un inasprimento delle pene previste"

LA LETTERA
ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
Via Roma 62 – 20010 PREGNANA MILANESE
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web:
http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
Mail: press.aidaa@libero.it-direttivo.aidaa@
libero.it-presidenza.aidaa@libero.it
Telefono 392 6552051 -
3479269949
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Matteo Renzi
Palazzo Chigi 
Roma
Raccomandata anticipata via mail e fax
 
Illustre presidente RENZI,
Il decreto legislativo che entrerà in vigore il prossimo 2 aprile riguardante la depenalizzazione dei reati con conseguenze modifiche al codice penale, per quanto concerne la parte riguardante anche i reati contro gli animali prevede testualmente :
 Della non punibilita'  per  particolare  tenuita'  del  fatto.  Della  modificazione e applicazione della pena». 
 2. Prima dell'articolo 132 e' inserito il seguente: 
  «Art. 131-bis. -  (Esclusione  della  punibilita'  per  particolare
tenuita' del fatto). Nei reati  per  i  quali  e'  prevista  la  pena
detentiva non superiore nel massimo a cinque  anni,  ovvero  la  pena
pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena,  la  punibilita'  e'
esclusa quando, per le modalita' della condotta e per l'esiguita' del
danno o del pericolo, valutate  ai  sensi  dell'articolo  133,  primo
comma, l'offesa e' di particolare tenuita' e il comportamento risulta
non abituale. 
  L'offesa non puo' essere ritenuta di particolare tenuita', ai sensi
del primo comma, quando  l'autore  ha  agito  per  motivi  abietti  o
futili, o con crudelta', anche in danno di animali,
Secondo quanto sopra specificato non appare evidente quali siano le categorie di reato che possono essere considerati come motivo abietto, futile o crudeltà. Per questo motivo AIDAA – ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE per nome del suo presidente nazionale Lorenzo Croce e della sua pro presidente nazionale Antonella Brunetti 
chiede al governo
 che nel decreto di attuazione del presente decreto legislativo siano chiariti i termini delle diverse fattispecie di reato, contemplando completamente quello che oggi è inserito nell’articolo 544 del codice penale che in realtà non cambia nella forma ma solo nella sostanza del giudizio, ampliando altresi questi reati con il reato di abuso sessuale su animale, percosse su animale e detenzione di animali alla catena. Oltre a tutti i reati di maltrattamento ed uccisione degli animali ed in particolare dei gatti delle colonie feline e contro i randagi in generale. 
In particolare si chiede anche l’introduzione del reato di mal CUSTODIA e detenzione di animale domestico quando le condizioni di vita dell’animale non sono ideonee per dolo al suo essere. 
IN attesa di un suo riscontro la salutiamo cordialmente 
 
Lorenzo Croce
Presidente nazionale AIDAA
 
Antonella Brunetti 
Pro presidente nazionale AIDAA