MALTRATTAMENTO: 47.000 CANI UCCISI DAI LORO PADRONI NEL 2010
IN ITALIA
Roma (27 Novembre 2011) Quando si
parla di parla di maltrattamento di animali, spesso ci si riferisce soprattutto
a fenomeni odiosi quali l’abbandono, l’avvelenamento e gli atti di
maltrattamento fisico a cui ogni anno sono sottoposti complessivamente oltre
400.000 cani (compresi gli abbandoni). Uno dei fenomeni di cui non si parla mai
è della morte data ai propri cani (in particolare cucciolate) dagli stessi
proprietari, fenomeno questo purtroppo altamente diffuso nelle regioni del
centro e sud Italia e nel nord in regioni come il Veneto, l’est Lombardia
(Brescia) e l’Emilia. La mattanza dei cani “non graditi” è un fenomeno che
coinvolge oltre 47.000 cani di questi oltre l’80% cuccioli. Il fenomeno è
diffuso nelle zone ad alta vocazione agricola e pastorizia, dove il cane viene
visto ancora oggi come un”oggetto” destinato alla cura del gregge o alla guardia
della casa, e questa errata visione del cane come oggetto e non come soggetto “portatore
di diritti e necessario di tutela” porta a disfarsi di quei cani adulti
considerati malati o non più in grado di assolvere al compito al quale erano
destinati, ed ovviamente con lo stesso criterio vengono massacrati o annegati
migliaia di cuccioli, a questi si aggiungono altri “atteggiamenti criminali”
che portano alla morte ogni anno di migliaia di cuccioli di cane, si tratta dei
cani dei cacciatori, che spesso sopprimono i cani quando non vengono
considerati “capaci” o “adeguati” alla loro missione. Infine dobbiamo ricordare
anche i migliaia di cuccioli che giungono clandestinamente in Italia gia malati
e che dopo essere rimasti invenduti vengono soppressi e le loro carni tritate e
destinate a diventare cibo per animali nella migliore delle ipotesi.