Una vita dedicata ai gatti, con sacrificio e dedizione, sempre in prima linea. Marina Gambino era una donna silenziosa, riservata, che non ha mai cercato di accaparrarsi il posto in scena per primeggiare, ma il rumore che ha creato la sua perdita è stato assordante. Lei viveva a Chivasso, in provincia di Torino, conosciuta, stimata e amata da tutte quelle volontarie che le sono state accanto per anni di lavoro sul campo e da tutte quelle che ha "formato" e cresciuto per renderle autonome. Quando è venuta a mancare è crollato un pilastro del territorio in ambito animalista, ma non soltanto. Negli anni Marina aveva accolto in casa sua decine di gatti che senza di lei non hanno più un punto di riferimento: e la gatta Morgana è una di questi.
La vita di Marina
“Un'anima rara, che ha scelto di vivere per gli altri e gli altri nel suo caso erano i gatti più fragili: malati, soli, abbandonati, spesso invisibili agli occhi del mondo, a volte vittime della crudeltà umana – è così che la sua amica Laura la descrive –. Marina ha dedicato tutta la sua esistenza a loro. Si prendeva cura delle colonie feline di Chivasso e dei paesi limitrofi, affrontando il freddo dell'inverno e il caldo dell'estate con la stessa determinazione. Per lei, i gatti venivano sempre prima: se c'era da portarli dal veterinario nel cuore della notte, lei c'era, se era necessario pagare cure costose, lei che faceva lavori umili, era la prima a saldare il conto in clinica, senza esitare, perché sosteneva che salvare una vita valesse più di qualsiasi conto in banca”.