Igiudici del Tribunale amministrativo regionale dicono sì alla caccia ai cervi, respingendo la domanda di tutela cautelare. Le associazioni ambientaliste avevano infatti chiesto la sospensione della delibera che consente, a partire da lunedì 14 ottobre, il prelievo di 469 cervi in provincia dell'Aquila.
"Non essendo stato monitorato l'intero territorio regionale, il numero ottenuto è certamente una sottostima del numero di cervi attualmente presenti", secondo il giudice amministrativo. Due le strade, da intraprendere, per le associazioni: ricorrere al Consiglio di Stato in fase cautelare o chiedere la fissazione dell'udienza di merito. In particolare, la richiesta di sospensiva era stata presentata dalle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia. Il legale Michele Pezone dice: “porteremo avanti la nostra battaglia, con il ricorso al Consiglio di Stato, anche perché riteniamo che un maggior rigore nella pianificazione venatoria sia fondamentale”.
Secondo i giudici, il rischio non sarebbe dimostrato per la specie, visto che il cervo rientra tra le specie cacciabili, ma per la sicurezza stradale.
Non tarda ad arrivare il commento del presidente della giunta regionale Marco Marsilio: “La prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per l’Abruzzo ha riconosciuto la legittimità del lavoro svolto dalla Regione Abruzzo: il prelievo in forma selettiva del cervo è stato legittimamente riconosciuto e l’opposizione presentata dalle associazioni animaliste non è stata accolta. Nella mattinata di oggi (mercoledì 9 ottobre) è uscita l’ordinanza del Tar che ha respinto la domanda di tutela cautelare, non concedendo neanche la sospensiva. I giudici del Tar hanno ribadito che il cervo rientra tra le specie cacciabili, secondo quanto stabilito dalla legge del 1992, e che la delibera di giunta impugnata dalle associazioni ambientaliste e animaliste è stata adottata in attuazione della pianificazione contenuta nel piano faunistico venatorie. A sostegno della tesi della Regione c’è anche il parere espresso dall’Ispra, che ha valutato positivamente il contenimento dei cervi, in quanto non va a incidere sulla quantità di animali presenti sul territorio e quindi non ne minaccia l'estinzione”.
E aggiunge: “L’ordinanza del Tar riporta la corretta gestione avviata dall’assessorato all’agricoltura e alla caccia, confermando la necessità di contenere il numero dei cervi e tutelare il lavoro degli agricoltori e conferma la legittimità delle nostre decisioni. Ringrazio il personale dell’assessorato e l’avvocatura regionale per il prezioso lavoro preparatorio che hanno svolto in queste settimane e l’importante conferma ottenuta davanti al tribunale amministrativo. La Regione riconosce l’importanza della tutela delle specie protette ma ribadisce la necessità di un giusto equilibrio sul territorio”, lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
L’11 ottobre, dovrebbe tornare a riunirsi la commissione Ambiente in Regione, per votare la mozione con cui il gruppo del centrosinistra chiede il ritiro della delibera di giunta.