La desolazione di agosto colpisce tutta la città, ma non i parchi, che si riempiono di vita e, soprattutto, di cani. Primo in classifica è il Valentino, dove quattro giorni fa in prossimità della Fontana dei 12 Mesi un cane di piccola taglia è stato azzannato a morte da un akita inu lasciato libero di correre in giro senza guinzaglio. A quanto pare però non si tratta di un problema sistemico: se alla Pellerina e al Parco Colletta non è raro imbattersi in cani di qualsiasi taglia che si allontanano anche di molto dai loro umani, al Valentino la situazione è più contenuta.
Bassotti, pastori tedeschi, chihuaua e boxer trotterellano al fianco dei padroni o riposano accucciati nell’erba sempre rigorosamente legati al loro guinzaglio colorato, come imposto dalla normativa vigente, secondo cui «i cani devono essere condotti al guinzaglio e, ove previsto, con museruola». Tuttavia a volte l’apparenza inganna e anche una sola eccezione alla regola può causare scompiglio. A soli quattro giorni dalla tragica aggressione del cagnolino di piccola taglia, la calma placida dell’area verde viene turbata da un altro incidente.
Le due nutrie uccise
È mezzogiorno e i passanti osservano sconcertati l’interno dell’area recintata del Giardino Roccioso. Sull’erba, a pochi passi dalla loro tana, ci sono i corpi di due nutrie, con i segni visibili dei morsi di un animale. A qualche metro dalla “scena del crimine”, una ragazza tiene per la collottola il suo cane, un grosso lupoide nero, e alcuni vigili urbani tentano di allontanare i curiosi. Un papà strattona via la figlia piccola, due turisti cercano di scattare una foto. «Ma è stato un cane o hanno lottato tra di loro?» bisbiglia una signora al marito.