Pavia, 3 giugno 2024 – Mucche scaricate dai camion come oggetti, sottoposte a inaccettabili scariche elettriche e appese a testa in giù per essere sgozzate.
Utilizzando telecamere nascoste, Essere Animali ha denunciato alla procura della Repubblica di Pavia quanto accadeva in un macello della provincia. I video risalgono al 2021 e nel marzo scorso è iniziato il processo che vede sul banco degli imputati cinque persone chiamate a rispondere del reato di maltrattamento e uccisione di animali, un reato riservato a chiunque provochi la morte di un animale per crudeltà o senza necessità. L’associazione ha raccolto prove che mostrano lo scarico di almeno 144 mucche “a terra” provenienti da diversi allevamenti per la produzione di latte situati nel Nord Italia. Questi animali sono incapaci di reggersi sulle zampe a causa dei ritmi di produzione a cui sono stati soggetti durante l’allevamento, ma, secondo la legge, nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni e/o a sofferenze inutili.I video, invece, mostrano animali trascinati a forza, tirati con un cavo d’acciaio legato alle zampe o a parti ancora più sensibili come corna o collo, spinti con una forca o ancora pungolati con scariche elettriche ripetute. In un caso una mucca con un’evidente malformazione alla zampa viene trascinata con una corda attaccata alle corna e un cavo legato al muso, un’operazione molto violenta e dolorosa, anche a causa delle ripetute cadute dell’animale che sbatte più volte il muso sulla rampa del camion.
“Già in passato in questo stabilimento erano state documentate gravi condotte nei confronti degli animali, a seguito delle quali era scaturita un’indagine – ha detto Simone Montuschi, presidente di Essere Animali - Inoltre, questa investigazione si aggiunge alle già numerose inchieste che evidenziano problematiche sistemiche anche in altri macelli e allevamenti intensivi del nostro paese. Possiamo anche capire la difesa dell’industria e della politica nei confronti del Made in Italy, ma è urgente che i decisori affrontino la questione della riforma della zootecnia italiana e delle leggi di protezione degli animali, anche alla luce della promessa di un cambiamento del sistema normativo europeo che invece non c’è stato. Non esageriamo quando affermiamo che immagini come queste, che documentano violenze inferte agli animali da lavoratori impreparati, macellazioni inadeguate e trasporti crudeli, non costituiscono più il caso isolato, la mela marcia, ma sono proprio il risultato di leggi inesistenti o inefficienti”.